Quando doveva cominciare il torneo di Roma c’era un enorme punto di domanda su Victoria Azarenka.
Non tanto per le condizioni, lì si vedeva che stava fin troppo bene, ma era più capire come avrebbe reagito dopo 7000 chilometri di viaggio e due tornei consecutivi arrivando fino in fondo, con ultimo la grande delusione della sconfitta nella finale dello US Open.
Il gesto della ex numero 1 del mondo di onorare la wild-card ricevuta dagli organizzatori del WTA Premier 5 del Foro Italico è stato lodevole, visto che lei e Pablo Carreno Busta erano gli unici due, tra uomini e donne, a non essersi cancellati dopo la lunga corsa a New York. Oggi il tutto viene semmai ancor di più amplificato dall’enorme prova di Azarenka contro una dimessa Sofia Kenin, andata subito sotto nel punteggio e incapace di imbastire qualche trama per almeno schiodarsi da quel fastidioso “0” alla casella dei game vinti. E mettendoci nei suoi panni possiamo solo che immaginare come a un certo punto abbia mollato mentalmente vedendo l’onta di un 6-0 6-0 sempre più vicina.
È la prima volta che le capita un punteggio così brutto e grave e viene difficile pensare sia a causa del cambio di superficie, visto che sempre sulla terra battuta lo scorso anno fece abbastanza bene tra Roma e Parigi. Qui un terzo turno, al Roland Garros un quarto con anche la vittoria su Serena Williams. Oggi non le è funzionato nulla e probabilmente questo 6-0 6-0 in un’ora di gioco le farà molto male anche perché adesso lei, da numero 4 del mondo e campionessa in carica dell’Australian Open, sente su di sé una pressione maggiore ma lo US Open non era stato molto negativo finché non aveva trovato in Elise Mertens un’avversaria in quel momento ingiocabile. La stessa Mertens che poi raccolse un game contro Azarenka nei quarti di finale. E la bielorussa oggi ha riservato lo stesso trattamento alla statunitense, malgrado la terra sia (per lei) la superficie meno efficace. Eppure impattava benissimo, si appoggiava alla velocità che generava Kenin, le riusciva praticamente qualsiasi cosa.
Un 6-0 6-0 che fa rumore e la proietta agli ottavi dove avrà una che su terra battuta se la cava molto bene come Daria Kasatkina (6-2 6-2 a Katerina Siniakova) ma che per il rendimento negli ultimi mesi non sembra in grado di reggere la pressione di una Azarenka che si lancerà su quel servizio abbastanza leggero per aggredirlo da subito.
Tra gli altri risultati, bella vittoria di Garbine Muguruza contro Cori Gauff con un 7-6(3) 3-6 6-3 nato da 5 punti consecutivi vinti nel primo tie-break e poi da un terzo set dove è rientrata da 0-2 con un parziale di 6-1. Per lei ora Johanna Konta, che ha battuto 6-0 6-4 Irina Camelia Begu.
Tra le altre teste di serie, fuori anche Kiki Bertens, sconfitta con un doppio 6-4 contro Polona Hercog. Per lei, come fu per Belinda Bencic, vale purtroppo la questione dei tantissimi mesi ferma contro un’avversaria che solo qui a Roma aveva già vinto tre partite. A nulla è bastata la grande dimestichezza che Bertens ha sulla terra battuta, dimostrando come la strada per una giusta condizione sia ancora abbastanza lunga.
Risultati
Y. Putintseva b. [8] P. Martic 6-3 6-7(4) 6-4
[SE] V. Azarenka b. [3] S. Kenin 6-0 6-0
D. Kasatkina b. k. Siniakova 6-2 6-2
[9] G. Muguruza b. C. Gauff 7-6(3) 3-6 6-3
[7] J. Konta b. [Q] I. C. Begu 6-0 6-4
[5] K. Bertens vs [Q] P. Hercog
[12] M. Vondrousova b. [Q] A. Rus 6-3 6-3
S. Kuznetsova b. [14] A. Kontaveit 4-6 7-5 6-3
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