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US Open: Osaka altalenante, Sevastova elimina Gauff. Per Naomi ora c’è Giorgi

[4] N. Osaka b. M. Doi 6-2 5-7 6-2
C. Giorgi b. A. van Uytvanck 2-6 6-1 7-5

Alla vigilia di questo US Open erano in tanti, addetti ai lavori e non, a indicare in Naomi Osaka forse la più grande favorita del torneo. Le prestazioni della scorsa settimana avevano creato questa idea e il sorteggio l’ha messa nella zona di tabellone priva di grandi nomi al di fuori di Petra Kvitova, contro cui è avanti 2-0 negli scontri diretti, e Karolina Pliskova, avversaria per lei giocabile. Il problema, però, è che quanto avvenuto nel fine settimana ha guastato completamente il suo percorso di avvicinamento. Il ritiro a poche ore dalla finale contro Victoria Azarenka per un problema al tendine del ginocchio è reale, ma è altrettanto vero come Osaka stessa non stia facendo nulla per farlo notare e nella sua immagine sempre molto difficile da decifrare capire le reali sensazioni è opera molto complicata. Eppure la partita di oggi contro Misaki Doi, finita 6-2 5-7 6-2, dovrebbe rappresentare un indicatore importante.

Malgrado dei movimenti non perfetti la campionessa del 2018 era inizialmente abbastanza rapida di piedi e reagiva bene al martellamento costante della piccola Misaki, che oltre all’essere mancina è dotata di un’agilità e di una mobilità importante, colpendo spesso in controbalzo e riuscendo a innestare una sorta di pilota automatico che la manteneva su un ritmo asfissiante con pochissimi errori. Osaka ha costruito l’iniziale 6-2 grazie a un break in apertura, ma nel secondo parziale il suo corpo è sembrato fermarsi. La brillantezza messa in campo, almeno nei colpi, era sparita. I piedi avevano rallentato tanto la loro corsa ed era sempre in ritardo. In più, il servizio ancora una volta le dava difficoltà e oggi a metà del secondo set la percentuale di prime palle in campo era del 38%.

Doi, approfittando di questo calo molto evidente di Osaka, cominciava a spingere sempre più sul dritto dell’avversaria, ormai tasto debole. Se nel primo set Naomi riusciva a trovare belle aperture di campo dal centro verso il rovescio avversario, ora era un colpo quasi in contenimento e se sbracciava cercava per lo più il lungolinea. Sullo 0-3 Osaka ha dovuto anche salvare due chance del doppio break di ritardo, rimanendo a inseguire sempre da lontano finché sul 5-3 Doi non ha giocato un brutto game al servizio col dritto che non passava più la rete. Sul 5-4 Osaka si è tirata su da 15-30 e sul 5-5 è andata 15-40 avendo in tutto tre palle break. Ottima Doi, col dritto, sulle prime due mentre un po’ più responsabile la numero 4 del seeding sulla terza, completando il pasticcio poco dopo quando alla battuta perdeva un altro game da 40-15 con il dritto che in questa fase la condannava pesantemente.

Sguardo alto verso il cielo, espressione molto insoddisfatta, Naomi è riuscita comunque a resettare tutto nel terzo set grazie anche a un brutto game in apertura di Doi che si è consegnata da 30-0 con due doppi falli e altrettanti errori gratuiti di dritto. Pur concedendo immediatamente delle opportunità, Osaka si è salvata allungando sul 2-0 e poi, sul 4-2, ha preso il break decisivo per chiudere la partita. È andata in crescendo, nella terza frazione, anche perché la pressione e il ritmo della connazionale erano notevolmente diminuiti. Non è un caso, da questo punto di vista, che la sua percentuale di prime si sia innalzata nel set decisivo fino al 60% riuscendo a trovare anche qualche ace, altro elemento quasi assente per circa due set. Intervistata a bordo campo dopo il finale, le è stato chiesto come si sentisse e la sua risposta, abbastanza realista, è stata: “Non lo so, devo vedere domani”.

Non dovrebbe essere in dubbio la sua presenza al secondo turno perché per lei questi appuntamenti sono da sempre quelli per cui vorrebbe giocare anche su una gamba sola, ma almeno per il momento la sua condizione abbastanza altalenante deve far mettere da parte le idee su un suo ruolo da grande favorita. Ha margine, tanto, ed è più che probabile che se riuscirà ad andare avanti nel torneo sarà anche per un miglioramento generale, ma al secondo turno sarà nuovamente impegnata in una sfida dove servirà essere pronti perché Camila Giorgi è un’altra come Doi che è capace di giocare a un ritmo asfissiante, anche se il rischio dell’azzurra è di concedere molto di più in termini di errori.

Il match dell’azzurra di oggi racconta un po’ tutto e il contrario di tutto. Un 2-6 6-1 7-5 contro Alison van Uytvanck che è la quintessenza di Giorgi: a tratti spettacolare, in eccessiva, a tratti vicinissima alla sconfitta, poi chiudendo di forza con quattro game consecutivi dal 3-5. Tanti doppi falli, 9, e due set di grandi fatiche. Il primo partendo con un 3-0 e doppio break di ritardo, il terzo dove è sempre stata costretta a rincorrere. Nel momento chiave, però, van Uytvanck non ha chiuso: al servizio per il match la belga è andata subito sotto 0-30 e la pressione di Giorgi, costante, ha pagato. Così anche poco dopo, quando alla battuta è rientrata da 0-30. La battaglia è continuata poi negli ultimi game: break di Camila sul 5-5 dopo 12 punti e game finale dove ha rimontato da 15-30 per prendersi un’importante vittoria. E dovesse avere questa Osaka, mai dire mai.

[31] A. Sevastova b. C. Gauff 6-3 5-7 6-4

New York è per Sevastova un posto speciale per Anastasija Sevastova. Quest anno la lettone nemmeno doveva esserci perché nei suoi progetti a inizio 2020 c’era il ritiro subito dopo le Olimpiadi di Tokyo ma la pandemia ha frenato tutto e ora è tornata dove probabilmente sa esprimersi al meglio, in uno Slam in cui dal 2016 al 2018 ha raggiunto per due volte i quarti di finale e una semifinale, in assoluto i suoi migliori risultati in un Major.

Sevastova, che veniva da sette sconfitte consecutive, ha rialzato la testa proprio nella Grande Mela con un successo importante al primo turno dello US Open ai danni di Cori Gauff, una delle grandi attese della vigilia. La partita ha vissuto di diversi momenti, finendo 6-3 5-7 6-4 in favore della numero 31 del seeding, ed è anche la prima volta in cui Gauff viene eliminata prima di un terzo turno in uno Slam. Per lei, però, oltre a esserci tutto il tempo per dimenticare, c’è anche la sensazione che possa essere una sorta di campanello importante per trovare i punti in cui ancora (e giustamente, perché gli anni sono pur sempre 16) c’è da lavorare.

Tanto forte atleticamente quanto ancora da affinare nella tecnica, Gauff si è esposta per gran parte del tempo al tennis vario e abbastanza imprevedibile di Sevastova. L’aver trovato comunque il modo di giocarsi tutto al terzo è un merito importante, perché dimostra una volta di più come abbia doti mentali importanti nel risolvere momenti di difficoltà. Quando però si tratta di dover emergere col proprio tennis c’è ancora qualcosa che manca, soprattutto nella continuità col dritto e al servizio, se la giornata poi non è delle migliori. Così, pur riuscendo a emergere da 3-6 2-4 di svantaggio e prendersi il secondo parziale, la rimonta non è stata completata. Sevastova ha salvato due chance di break in apertura del terzo e sul 5-4 è riuscita a spuntarla.

Al secondo turno Sevastova avrà Marta Kostyuk, al secondo Slam in carriera dopo la bella corsa all’Australian Open 2018. L’ucraina, entrata in tabellone anche grazie ai tanti ritiri prima del via, ha travolto un’ormai sempre più in difficoltà Daria Kasatkina per 6-1 6-2. Tanto bel gioco per la diciottenne classe 2002 che già prima della pausa sembrava aver ritrovato continuità fisica dopo qualche problema di troppo in questi ultimi due anni. Con questo successo, nel frattempo, si riporta vicina alle prime 120 del mondo.

Diego Barbiani

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