Tutti i risultati della quarta giornata dello US Open
Sono cadute le prime teste importanti. Quella forse più inaspettata appartiene a Milos Raonic, capace di arrivare in finale appena 5 giorni fa su questi stessi campi e rifilare un secco 6-1 a Djokovic, prima di cedere. Impegnato nel derby contro Pospil, Raonic ha fatto la solita partita: botte di servizio e alti rischi sulla risposta. A volte funziona a volte no ma ormai Milos ha ampiamente spiegato che questo è, prendere o lasciare. Pospisil ha ceduto il primo set perché il tiebreak è andato male ma ha replicato con la stessa solidità e nel secondo ha trovato il break nel sesto game. Sperare nel controbreak era francamente troppo e due servizi vinti a 30 hanno portato il match in parità. Terzo set come il primo, ma stavolta Pospisil ha messo più attenzione nel tiebreak ed è stato lui a capitalizzare l’unico minibreak. Gli anni passano anche per Raonic e il quarto è stato uno stillicidio perché era evidente il tentativo di giocarsi tutto ancora al tiebreak. Totalmente nullo in risposta Raonic ha perso l’ottavo game e con quello il match, lasciando la sensazioni che speranze e divertimento facciano parte del passato.
Su quest’ultimi aspetti, speranza e divertimento, si potrebbe fare analogo discorso per Dimitrov, che si aggira nei campi con ben altro stile ma con efficacia ancora minore. Il bulgaro, reduce dal Covid ma è solo una curiosità, di fronte a Fucsovics che invece gioca per professione, ha retto un paio d’ore e poi si è stufato, giocando due set francamente inconsistenti. Chissà per quanto tempo ancora avrà voglia.
Non c’è stata invece la replica del dramma di Andy Murray, che in questo momento rimane una categoria inferiore a gente come Felix Auger Aliassime, che a volte sembra già pronto per grandi cose e spesso si inceppa in incredibili tiebreak. Per evitare problemi l’altro canadese protagonista della giornata ha approfittato probabilmente anche della stanchezza dello scozzese e ha chiuso abbastanza rapidamente la questione.
Per il resto pochi problemi per Cilic e nessuno per Thiem e Medvedev, sempre più favoriti per la semifinale. Berrettini permettendo, si capisce.
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