[Q] M. Trevisan b. C. Gauff 4-6 6-2 7-5
Grande, grande, grande Martina Trevisan. Una bellissima vittoria della nostra portacolori porta il sorriso ai tifosi italiani in una giornata, al Roland Garros, che sembrava stregata. Dopo le vicende burrascose del finale di partita tra Sara Errani e Kiki Bertens, infatti, la toscana ha rischiato a sua volta di vedere vanificata la sua prova di grande coraggio quando mentre era al servizio per il match sul 5-3 al terzo ha avuto a suo sfavore una chiamata dell’arbitro molto dubbia e che l’aveva bloccata per i successivi 8 punti.
Ha rischiato, ha dovuto riorganizzarsi, ma è stata bravissima a cancellare dalla mente quanto successo e a vincere l’importantissimo game sul 5-5 perché questa sera, come un po’ il trend delle ultime uscite, Cori Gauff sta vivendo difficoltà enormi al servizio e per la quarta partita di fila è andata in doppia cifra coi doppi falli. Stavolta sono stati addirittura 19, due di fila nel game conclusivo che l’hanno fatta precipitare sotto 15-40 prima di commettere l’ultimo errore col dritto per il conclusivo 4-6 6-2 7-5.
Una vittoria sorprendente, non c’è neanche da girarci troppo intorno. Le possibilità erano poche ben sapendo che Gauff conviveva da qualche tempo con questa situazione. La caratura dell’avversaria però, malgrado i suoi 16 anni, la poneva in vantaggio anche perché Cori ha dalla sua, almeno fino a poco tempo fa, la grande capacità di tirar fuori uno spirito combattivo che è suo da quando è nata e l’ha già vista rientrare per esempio in partite dove è con l’acqua alla gola o che le ha dato modo di fare l’esordio tra le professioniste su uno dei campi più prestigiosi al mondo a 15 anni, a Wimbledon lo scorso anno, e dominare Venus Williams.
È un successo di grandissimo valore malgrado i 19 doppi falli di una Gauff che dal suo punto di vista è sembrata, stasera, vivere molto male questo primo vero momento di difficoltà della carriera. Da come si muoveva, da come cercava di guardarsi intorno, sembrava molto confusa e spaventata nei propri turni di battuta. A inizio del secondo set ha perso un game servendo 4 doppi falli consecutivi, spesso ne commetteva a coppie di due, e quando vacillava in maniera importante aveva anche problemi poi nel gestire il proprio dritto, spesso vittima dei cambi di traiettoria di Trevisan nel tentativo di alzare la palla e farla colpire da sopra la spalla con quello che è il fondamentale più “debole” della statunitense.
Indietro di un doppio break già nel primo parziale, Trevisan si era rifatta sotto fino a un solo game di ritardo. Perso il parziale, non ha mai calato di intensità e continuato a inseguire il sogno di uno dei successi più importanti della carriera. E i meriti crescono ancora di più quando nel terzo set è stata la prima a scivolare indietro di un break, è risalita con 4 game consecutivi fino al 5-3 e lì, scivolata indietro 0-40, aveva annullato in tutto 4 palle break prima di giocare una smorzata il cui recupero dell’avversaria sembrava lungo. Trevisan già esultava, l’arbitro invece è sceso e ha dato la palla buona. Una chiamata tremenda non tanto perché fosse sbagliata o meno ma per il momento cruciale che rischiava di vanificare tutti gli sforzi fatti fin lì. Trevisan era convinta di avere il match point e come shock ha cominciato a protestare, trovandosi poi break point sotto e sbagliato un brutto colpo per il 5-4. Perderà 7 dei successivi 8 punti, ma sul 5-5 il dritto le è corso in aiuto tenendo Gauff ancorata a fondo e non dandole modo di colpire come avrebbe voluto.
Il game vinto per il 6-5 è stato una liberazione, perché riportava la responsabilità (pesantissima) sulle spalle (molto fragili) della sua avversaria, costretta a servire per rimanere in partita come già fatto sul 4-5, ma ora con un’italiana ripresasi dal black out. Fin dai primi colpi sul 15-0 Trevisan ha cominciato a lavorare la palla alzando la traiettoria e lanciando l’amo a Gauff che ha abboccato, cadendo nell’errore di voler colpire di dritto una palla sporca e scomoda, affossandola a metà rete. Da lì due doppi falli consecutivi prima dell’ultimo dritto finito in corridoio.
Trevisan, in mezzo al campo, quasi non riusciva a gestire la gioia. Un momento bellissimo per lei, che a 27 anni ormai ottiene il miglior risultato personale al secondo tabellone principale Slam in carriera. Al terzo turno avrà Maria Sakkari, e sarà un’altra sfida da giocare senza pressioni. Come stasera.
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