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Roland Garros: Halep unica big ad avere vita facile. Fuori Azarenka, Svitolina soffre ancora

[1] S. Halep vs I. C. Begu 6-3 6-4

Con tutti i problemi che le big hanno avuto in questa giornata, vedere una vittoria agevole di Simona Halep fa abbastanza effetto. Considerando le giocatrici teste di serie tra le prime 10, Victoria Azarenka (n.10) è stata travolta contro Anna Karolina Schmiedlova, Serena Williams (n.6) non è scesa in campo, Kiki Bertens (n.5) ha vinto ma è stata scortata fuori in sedia a rotelle, Elina Svitolina (n.3) ha vinto ma ha subito anche un 6-0 contro Renata Zarazua.

Halep invece non ha quasi avuto difficoltà se non per dei controbreak subiti tra metà del primo e inizio del secondo parziale che facevano immediatamente seguito a dei suoi tentativi di allungo. La rumena soffre abbastanza la connazionale Irina Camelia Begu, forse anche più di quanto i 6-0 nei confronti diretti sembrano indicare. Si erano affrontate l’ultima volta a Praga, nella semifinale del WTA International, e Begu andò vicinissima a vincere il primo set tenendo molto bene il campo per oltre un’ora.

Simona soffre un po’ il gioco abbastanza aggressivo ma educato di Irina, che sfrutta le lunghe leve per avere buoni appoggi a terra e appoggiarsi alla palla. È comunque una versione di Halep in crescita, anche perché da adesso lei non potrà più sbagliare avendo di fronte al prossimo turno Amanda Anisimova, colei che lo scorso anno la batté su questi campi 6-2 6-3 nei quarti di finale. Non è la stessa Anisimova di allora, malgrado due partite molto facili in questo inizio di torneo, perché il rendimento soprattutto contro le migliori è sempre stato altalenante però Halep ha ancora nella testa quella partita, confessando a inizio torneo che vorrebbe far di tutto per avere la rivincita e cancellare quel ricordo così negativo dalla sua testa.

Oggi, nel frattempo, si è ben disimpegnata. Ha ceduto due volte la battuta, ma ha sempre mantenuto nervi saldi e un buon livello di gioco, con i break decisivi arrivati nel primo set sul 4-3 e nel secondo sul 4-4. Dunque, con la sedicesima vittoria consecutiva, si lancia anche la sfida ad Anisimova. E vediamo questa volta come andrà.

[PR] A. K. Schmiedlova b. [10] V. Azarenka 6-2 6-2

Come stamattina avevamo descritto “clamoroso” il ritiro di Serena Williams, ora facciamo altrettanto parlando della sconfitta di Victoria Azarenka in quella che, sulla carta, sembrava una sfida abbastanza agevole contro Anna Karolina Schmiedlova.

Abbiamo sottovalutato un po’ tutti, probabilmente, la vittoria della slovacca su Venus Williams nel primo turno, risultato tra l’altro che spezzava una serie di 12 sconfitte al primo turno Slam. Schmiedlova, che a fine 2015 entrava addirittura in top-30, ha messo in atto anche oggi una partita di buon livello rimanendo sempre calma e concentrata mano a mano che la situazione cominciava a farsi veramente ghiotta e lei non era più una “underdog”, ma a quel punto poteva effettivamente sognare il secondo colpaccio consecutivo.

Fa effetto vederla 161 del mondo, in tabellone con un protect ranking, e battere due ex numero 1 lasciando per strada appena 12 game (6-4 6-4 e 6-2 6-2) ma ha grandi meriti per come ha gestito nella prima partita le fasi di difesa e oggi per come abbia spesso avuto il comando del gioco e approfittato di una giornata molto negativa della sua avversaria.

Nulla, in Azarenka, oggi ha avuto effetto. Se il detto “quando piove, diluvia” prendesse forma, oggi avrebbe il suo volto. Una versione della bielorussa che non avevamo ancora visto da quando ha messo piede a New York e si è resa protagonista di 5 settimane da capogiro. Oggi non è stato un ritorno sulla terra nel senso di rientro alla Azarenka che (purtroppo) faticava nel giocare a tennis come vorrebbe, quella vista fino a inizio 2020, ma più un “ritorno sulla terra” inteso come terra battuta, e dunque alla bielorussa che abbiamo conosciuto per tanti anni con le difficoltà nel far scorrere la palla e trovarsi a suo agio sul campo nella sua superficie meno indicata.

Schmiedlova ora si regala una chance enorme: al terzo turno avrà la qualificata Nadia Podoroska, numero 131 del mondo, per giocare eventualmente un ottavo di finale contro la wild card Tsvetana Pironkova (n.157 del mondo) o Barbora Krejcikova (n.114). Siamo già certi, dunque, che a Parigi quest anno avremo una giocatrice ai quarti di finale con una classifica che la vede fuori dalla top-100.

[3] E. Svitolina b. [Q] R. Zarazua 6-3 0-6 6-2

Non c’è tregua per le big in questo mercoledì parigino. Victoria Azarenka è sconfitta, Kiki Bertens è uscita in sedia a rotelle, Serena Williams si è ritirata ed Elina Svitolina ha vissuto tre set di sostanziale spavento nel primo match sul Philippe Chatrier.

L’ucraina ha dovuto faticare molto più di quelle che probabilmente erano le previsioni per battere Renata Zarazua, la piccola (1,60 di altezza) messicana che ha scritto una pagina di storia tennistica del proprio paese in questo Roland Garros diventando appena la quarta giocatrice messicana in un tabellone principale Siam, la prima 20 anni dopo Angelica Gavaldon all’Australian Open 2000.

Zarazua, terza generazione di tennisti nella propria famiglia con il pro-zio Vicente grande tennista (medaglia d’oro in doppio alle Olimpiadi di Città del Messico 1968) e il papà ex giocatore, ha in Simona Halep un idolo per come riesce a stare al top e massimizzare i propri colpi pur non avendo un’altezza pari a quella delle altre giocatrici. Qualcosa della rumena c’è, nell’idea di gioco di Zarazua. Le piace scambiare, ha pazienza, se supportata dal dritto manovra abbastanza bene il gioco e perlopiù cerca nel rovescio o in qualche variazione con la smorzata le vie d’uscita del punto.

Sotto 0-4 si è scossa e ha cominciato a fare partita alla pari, addirittura dilagando nel secondo parziale quando Svitolina ha avuto un crollo nel rendimento del dritto che l’ha portata a fare due passi indietro rispetto alla linea di fondo e ad avere i colpi bloccati, rimediando un incredibile 6-0 nel secondo set. Nel terzo è riuscita a ritrovarsi, mostrando la superiorità che tutt’ora c’è tra lei e la sua avversaria e chiudendo senza più affanni. Al prossimo turno avrà Ekaterina Alexandrova.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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