HALEP, COMPLEANNO DA RECORD
La prima giornata del Roland Garros ha come volto principale Simona Halep. E, francamente, non poteva essere che così. La rumena è al via dello Slam parigino con quasi tutti i favori del pronostico per imporsi una seconda volta all’ombra della Torre Eiffel e di tornare così al numero 1 del mondo nel ranking WTA, ma prima di arrivare alla eventuale settima partita ha cominciato il suo torneo con un abbastanza agevole 6-4 6-0 ai danni di Sara Sorribes Tormo.
Il punteggio e il risultato finale probabilmente non sono mai stati in discussione anche quando la spagnola per due volte era andata avanti di un break nel primo parziale, con Halep che inanellava 10 game consecutivi dal 2-4, ma la vera notizia del giorno è che questa per Simona è la quindicesima vittoria consecutiva.
Nuovo record personale per la giocatrice che proprio oggi compie 29 anni e di cui vorremmo approfittare di un ragionamento fatto da Courtney Nguyen (che condividiamo in ogni parola) per introdurla a questo Slam. La giornalista statunitense, nota per essere la senior writer della WTA ai tornei nel ruolo di insider, raccontava un paio di giorni fa in una puntata del podcast No Challenges Remaining col collega Ben Rothenberg, del New York Times, come dopo la vittoria di Roma avesse parlato con Halep accenandole a una statistica forse non particolarmente nota ma che ha lasciato un enorme sorriso sul volto della giocatrice di Costanta. Dal 2015 al 2019, infatti, ha sempre occupato una delle prime 2 posizioni della classifica mondiale, cosa che con enorme probabilità avverrà anche nel 2020 visto l’enorme distacco che c’è tra Naomi Osaka (qui assente) e Karolina Pliskova.
Halep, nel tennis moderno (gli ultimi 30 anni), è seconda soltanto a Steffi Graf come anni consecutivi. Sappiamo del suo record già importantissimo di settimane consecutive in top-10, che a breve la porteranno a superare anche Lindsay Davenport (ferma a 333) diventando la giocatrice con l’ottava striscia più lunga di sempre nella WTA. Sappiamo che dal 2013 a oggi è la seconda giocatrice più vincente a livello di titoli del tennis femminile. Sappiamo però che finché non è arrivata al primo titolo Slam, proprio qui al Bois de Boulogne due anni fa, era ancora tanto criticata non solo dai fan ma anche dagli addetti ai lavori per non essere mai in grado di raccogliere le occasioni, facendola apparire “debole” o “sopravvalutata”. Nguyen, in maniera molto lucida, raccontava che in questi sei anni si è detto tantissimo di Halep in senso negativo, esagerando probabilmente su quelle che potevano essere demeriti e rimarcando soprattutto i momenti difficili, e adesso che ha vinto tre tornei consecutivi, si è oltretutto imposta a Roma dove è apparsa al grande pubblico per la prima volta nel 2013 e ha messo in bacheca l’ennesimo risultato importante, sta cominciando a unificare i pareri sulla sua carriera. Un processo lunghissimo che ora sta finalmente ottenendo un giusto riconoscimento. Bilanciato, perché non è necessario metterla al livello di Serena Williams o Maria Sharapova, però quasi all’improvviso la percezione di molti (addetti ai lavori per primi) sulla rumena è cambiata.
AZARENKA, INIZIO TURBOLENTO NEL GELO DI PARIGI
Non sarà facile per lei questo Roland Garros perché ha la pressione di “dover” vincere a tutti i costi per i presupposti della vigilia, ma anche perché anche oggi ha dimostrato che non è semplice quest anno adattarsi a un torneo così anomalo. Era sotto il tetto del nuovo Philippe Chatrier, in condizioni mai sperimentate a livello di terra battuta se non (in parte) a Stoccarda e nei primi 6-8 game ha dovuto capire un po’ la situazione, ma anche nei giorni scorsi raccontava che tra palline nuove (problema che in tanti hanno indicato, tra cui Rafael Nadal) e clima completamente stravolto rispetto alle ultime settimane ci sarà una fase di adattamento importante dove non è scontato avere qualche problema. Oggi, come da pronostico, era molto superiore alla spagnola e nel momento in cui è entrata in partita non c’è stato più equilibrio, ma potrebbero esserci situazioni da verificare più avanti nel torneo.
In generale, oggi, lo scenario è stato francamente terribile. Il torneo si è aperto con una mattinata da pioggia battente e un freddo polare. Alle 10 del mattino la temperatura percepita era di 5 gradi, 8 quelli alle 11 quando Victoria Azarenka e Danka Kovinic hanno fatto il loro ingresso in campo sul Suzanne Lenglen. La bielorussa dopo tre game ha smesso di giocare, chiedendo l’intervento del supervisor per sospendere la partita: “Voi state scherzando? Non voglio lamentarmi, ma non è possibile giocare”. E aveva pienamente ragione. Pioggia e vento stavano disturbando ogni azione, il campo era pericoloso, quello che si vedeva non era tennis, semplicemente. Il match si è interrotto sul 2-1 per lei e dopo un’ora di pausa, in qualche modo, è ripreso con la numero 10 del seeding che è riuscita a prendere le distanze dalla montenegrina e chiudere con un comodo 6-1 6-2 (sulla carta) che contrasta molto col grande nervosismo in campo.
La stessa situazione che c’è stata sul campo Simonne-Mathieu dove Elise Mertens è scivolata per due volte nei primi punti e ha fermato il gioco, mentre Margarita Gasparyan cercava di ripararsi in qualche modo dal freddo polare. Le due sono tornate in fretta negli spogliatoi, con la belga che al rientro si è poi imposta 6-2 6-3.
SCHMIEDLOVA RIPETE IL 2014: FUORI VENUS WILLIAMS
Anna Karolina Schmiedlova veniva da una serie piuttosto negativa con 12 sconfitte consecutive nei primi turni degli Slam, cominciata allo US Open 2015. Allo stesso modo, Anna Karolina Schmiedlova sapeva che forse Parigi poteva essere l’occasione migliore, per lei, per provare a interrompere questa serie. La slovacca sulla terra battuta si trova piuttosto bene, come dimostrano i tre titoli WTA vinti tra Rio de Janeiro e Bucharest (2015) e Bogotà (2018), mentre contro Venus Williams aveva un precedente favorevole proprio al Roland Garros datato 2014.
Da emergente, e in quello che rappresenta ancora oggi il miglior momento della sua carriera (entrerà in top-30 poco più avanti) Schmiedlova si impose al terzo set sulla campionessa statunitense in un giorno nefasto per le Williams, con Serena eliminata quasi in contemporanea contro Garbine Muguruza. Ebbene, sei anni dopo la storia si è ripetuta: 6-4 6-4 il punteggio in favore di Schmiedlova, bravissima nel contrastare con una buona difesa i tentativi di attacco di una Venus che non riesce ancora a sbloccarsi e nell’ultimo periodo le vittorie latitano: 2-11 nelle ultime 13 partite, malgrado poi la classifica la veda ancora abbastanza agevolmente tra le prime 80 del mondo.
A 40 anni compiuti, Venus sta pagando anche quello che è il valore della carta di identità ma dimostra comunque di non voler gettare la spugna. Prima in campo, dove ha dato filo da torcere fino all’ultimo e poi in conferenza stampa, dichiarando che al momento non vede davanti a lei una fine di carriera e vuole essere di nuovo a Parigi nel 2021. Nel frattempo, però, Schmiedlova può festeggiare e trovare così l’approdo a un secondo turno che è anche una liberazione. In conferenza stampa ha dichiarato che si sentiva più volte di aver giocato qui ottime partite senza raccogliere mai abbastanza, e vogliamo citare quella dello scorso anno contro Naomi Osaka quando dopo il 6-0 iniziale servì anche per il match prima di cedere di schianto al terzo set. Tra due giorni sarà di nuovo in campo e affronterà una delle più pericolose avversarie: Victoria Azarenka.
TREVISAN VINCE IL DERBY, GIORGI SI RITIRA
Finisce abbastanza male il derby italiano di primo turno del Roland Garros perché Martina Trevisan può sì festeggiare il primo successo in carriera in un tabellone Slam ma lo fa perché Camila Giorgi è costretta al ritiro indietro 5-7 0-3.
Non è chiaro che cosa sia successo alla marchigiana, ma la serie di 9 game consecutivi persi dal 5-1 in suo favore potrebbero essere un segnale che qualcosa non andasse già da prima. Indietro 0-3 nel secondo parziale, infatti, ha perso il terzo gioco consecutivo ai vantaggi e quando si è seduta al proprio angolo ha chiesto l’intervento del medico: due parole veloci, non abbastanza chiare, e poi Camila ha messo le sue corse nella borsa per lasciare il campo.
Camila, padrona del campo fino al 5-1, ha cominciato a sbagliare tanto e perdere sia concentrazione sia sicurezza, mancando due set point sul 5-3 e completando il pasticcio nei successivi tre game. L’unico segnale che si può prendere, qui, è che un mesetto fa circa aveva lamentato qualche fastidio alla coscia dopo la partita persa allo US Open contro Naomi Osaka. Quella sera l’italiana, malgrado la condizione ancora lontana dalla perfezione della giapponese, era stata quella che più aveva corso e faticato lungo il campo. Da lì due settimane di sostanziale pausa fino al match perso all’esordio a Roma in due ore e mezza contro Dayana Yastremska. Oggi, il ritiro.
Per Trevisan un secondo turno di grande fascino: contro di lei Cori Gauff, che all’esordio ha sconfitto la testa di serie numero 9 Johanna Konta, semifinalista nel 2019.
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