Esordio abbastanza interessante per quest’edizione anomala del Roland Garros. Basti dire che mentre a Parigi Sinner era già al secondo turno ad Amburgo Rublev e Tsitsipas non avevano ancora finito il primo set della loro finale. Ad ogni modo si sono visti alcuni dei possibili protagonisti e in serata è sceso in campo anche uno dei big, se non proprio un favorito per la vittoria.
Si tratta naturalmente di Alexander Zverev, che dopo New York potrebbe aver acquisito un’altra convinzione nei propri mezzi e nelle proprie possibilità. Fra l’altro il tedesco sulla terra non si trova malissimo, anzi, ricordiamo le ottime prestazioni romane con un successo e una finale “scippata” da Nadal, una vittoria a Madrid e cinque in totale sull’argilla. Zverev ha cominciato bene, sconfiggendo in tre set Dennis Novak. Solo all’inizio Sascha ha un po’ tribolato ma al momento giusto ha alzato il ritmo e la partita si è chiusa.
La partita più attesa era naturalmente quella tra Stan Wawrinka e Andy Murray, ma come forse era prevedibile, sul campo è andato in scena uno spettacolo sconfortante. I due sono francamente sembrati degli ex giocatori, con molti errori e qualche sporadico rovescio di Stan a ricordare i tempi belli. La speranza è che almeno loro si divertano, perché chi guarda non può che manifestare più di qualche perplessità. Ha vinto nettamente Wawrinka, ma il risultato è stato l’ultimo dei problemi, per Murray.
Esordio convincente anche per il protagonista degli Internazionali d’Italia, Diego Schwartzman, che ha concesso quasi niente ad un avversario potenzialmente insidioso come Kecmanovic.
Ha dovuto lottare cinque set Kei Nishikori, che sta cercando faticosamente di ritrovare una forma decente, dopo le scoppole prese da Musetti a Roma e da Garin ad Amburgo. Il giapponese è stato sull’otto volante contro Evans, perdendo due set abbastanza nettamente, ma al quinto è stato bravo e molto concentrato e anche se ha sciupato un break di vantaggio è riuscito lo stesso a chiudere abbastanza disinvoltamente.
Al quinto set ha vinto anche Taylor Fritz, contro il ceco proveniente dalle qualificazioni Tomas Machac, e pure Juan Ignacio Londero, nella prevista maratona contro Delbonis. Non ce l’ha fatto invece Borna Coric, che contro Gombos è incappato in una giornata da dimenticare.
Detto della vittoria di Isner, si può già guardare a domani, quando scenderà in campo il grande favorito degli ultimi 15 anni di Roland Garros, inutile dire il nome. Prima di lui lo sfidante più accreditato, Dominc Thiem, che in fondo è il detentore dell’ultimo Slam giocato nel 2020. Ma per fare sul serio meglio attendere più avanti.
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