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Serena Williams e la figlia Olympia proprietarie di una squadra di calcio femminile a Los Angeles

Nata sotto la buona stella di una madre iconica come Serena Williams, dopo la vicenda che l’ha vista nel grembo della grandissima campionessa statunitense durante l’Australian Open 2017, vinto e resa partecipe di quel trionfo ancor prima di venire al mondo, adesso la piccola Alexis Olympia Ohanian jr è anche co-proprietaria di una franchigia nella NWSL (“National Women Soccer League”) statunitense.

Olympia, 3 anni a inizio settembre, è stata inserita dalla madre, Serena, come parte della cordata che vuole portare il calcio femminile a Los Angeles. Al contrario di tanti altri paesi, negli Stati Uniti il seguito per il calcio femminile è piuttosto importante. Il tutto “scoppiò” quando nel 1999 a Pasadena registrarono il tutto esaurito per la finale di coppa del mondo tra le statunitensi e le cinesi, con le beniamine del pubblico locale vincenti ai calci di rigore.

Negli USA la nazionale femminile, malgrado la diffidenza mista a critiche di varia natura, è la più popolare. Sono le più forti, hanno giocatrici che hanno saputo emergere per farsi notare anche al grande pubblico come Mia Hamm, una delle due donne inserite nella lista FIFA dei migliori 120 calciatori di sempre. Hamm si è unita a questa cordata che oltre al ramo femminile della famiglia Williams vede anche il volto molto importante di Natalie Portman, attrice e Julie Uhrman, imprenditrice che diventerà la presidente del gruppo rinominato “Angel City”. Oltre a loro, altre 13 ex giocatrici. Serena, che già detiene una piccola parte dei Miami Dolphins, squadra di NFL (National Football League) e che gioca all’Hard Rock Stadium dove si tiene dallo scorso anno il Miami Open di tennis, ha avuto l’appoggio del marito Alexis che da co-fondatore di Reddit ha garantito enormi investimenti per la realizzazione di una squadra che non sarà collegata ad alcun team maschile malgrado nella città losangelina esistano due team maschili.

Solo nell’ultimo anno, e sulla scia del mondiale vinto nell’estate del 2019, il campionato di calcio USA (uno dei pochi al mondo a considerarsi già a livello professionistico) ha registrato un’impennata del 22% con un totale di quasi 800.000 spettatori sugli spalti a fine stagione. L’esordio ufficiale della squadra, che ora sarà tutta da costruire come allo stesso devono essere annunciate le strutture, è previsto per il 2022 diventando l’undicesimo team che va ad aggiungersi a un campionato di attualmente 9 squadre, nato nel 2013 e che ha già in programma in questi due anni l’ingresso di altre squadre e che punta sempre più a espandersi, magari creando una struttura simile ai grandi sport del paese divisi tutti tra Eastern e Western Conference, squadre dell’est in un girone e quelle dell’ovest in un altro per arrivare poi alle finali.

Diego Barbiani

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