Nel corso di un evento live organizzato a Zurigo, Roger Federer ha svelato al mondo la sua nuova linea di scarpe sneakers “THE ROGER “ a marchio On Running, l’azienda svizzera di cui è advisor e socio nel novembre 2019. Si tratta del modello denominato “0-series Centre Court” ad edizione limitata, solo mille esemplari che i fortunati potranno aggiudicarsi partecipando ad un contest sul sito ufficiale theroger.com.
La data di presentazione del prodotto non è casuale: 6 luglio. Lo stesso giorno, di 17 anni prima, in cui per la prima volta lo svizzero alzò al cielo il trofeo di Wimbledon. Quel torneo che Roger considera un po’ casa, lì dove 19 anni fa, sul Campo Centrale, si è rivelato al mondo battendo Pete Sampras. “La mia vittoria più significativa, che ha definito il proseguo della mia carriera: era la prima volta che giocavo su quel campo, contro il favorito e dopo aver vinto ho pensato che se avevo battuto Pete, potevo battere chiunque”, un campo che lo ha visto conquistare il titolo ben otto volte in carriera.
Già, perché se si ha davanti Roger Federer non si può non parlare anche di tennis. Così, oltre al lancio della nuova linea di scarpe, è stata anche l’occasione per il campione elvetico di rispondere a qualche domanda dei tifosi, di parlare del suo momento di forma e di commentare il particolare momento che anche il tennis sta attraversando per le conseguenze della pandemia.
“Vengo da due interventi al ginocchio destro e al momento non sono ancora in grado di colpire” ha premesso Roger per poi aggiungere: “Dopo le operazioni ho pensato al mio futuro, era importante sapere se potevo continuare a giocare perché è facile a dirsi ma la strada del recupero è lunga e bisogna avere pazienza. Quindi in questi casi hai tutto il tempo per riflettere. Ora sono sicuro che all’inizio del 2021 sarò pronto al 100% per rientrare, sarò a Wimbledon e parteciperò alle Olimpiadi di Tokyo, uno dei miei obiettivi principali”.
A margine dell’evento, parlando alla tv svizzera SRF della menomata stagione attuale, Federer ha aggiunto: “Ho parlato con gli organizzatori degli US Open giusto ieri, mi hanno detto che decideranno entro fine luglio le sorti del torneo. Sono tempi incerti per il tennis, viaggiare con alcuni paesi ancora in quarantena è un problema. Se il tennis riprenderà, non sarà comunque in condizioni normali, non ci saranno interazioni con i fan. Ovviamente è un qualcosa che mi mancherà ma di questi tempi dobbiamo essere pazienti sperando che piano piano le cose tornino come prima”. Gli US Open infatti, se si giocheranno, saranno a porte chiuse in ogni caso.
Diverso invece il discorso al Roland Garros, dove invece il pubblico sarà ammesso, sebbene con ingressi limitati al 60% della capacità totale per un massimo di circa 20mila presenza al giorno. Circostanza che riscontra scetticismo nell’ex numero 1 del mondo: “La trovo una cosa un po’ assurda di questi tempi” ha ammesso sempre Roger, che comunque non vedremo più all’opera in questo 2020, né a Parigi né altrove.
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