Mentre negli uffici del tennis si lavora per riprogrammare la stagione professionistica colpita duramente dalla pandemia di covid-19, gli ultimi sviluppi vedevano ATP e WTA decisi a far ripartire entrambi i circuiti verso metà agosto dagli Stati Uniti.
Tanti però erano i pareri contrari di chi non si sentiva affatto sicuro o sicura di volare verso l’America, perché le condizioni di sicurezza malgrado gli sforzi importanti della USTA non potevano essere tali da rassicurare e convincere i diretti interessati. La voce più importante, al di là di Novak Djokovic e Rafael Nadal, è stata probabilmente quella di Simona Halep.
In mattinata era uscita la notizia che la rumena aveva dichiarato a Pro Tv di aver già deciso cosa sarà del resto del suo 2020: niente trasferta negli Stati Uniti, e niente trasferta in Asia. La numero 2 WTA sarebbe impegnata solo nell’eventualità in cui ci possano essere tornei in Europa, il che vorrebbe dire, a oggi, essere al via del Roland Garros e di quei tornei che rappresenteranno l’eventuale avvicinamento allo Slam su terra battuta che è in programma a Parigi dal 27 settembre al 10 ottobre.
Una decisione che non avrebbe nulla di sorprendente. Già nel 2016 Halep non partecipò alle Olimpiadi di Rio de Janeiro quando c’era il rischio di essere punti dalla zika (come lei rinunciarono diversi altri tennisti e tenniste) e fin dall’inizio del lockdown per il covid-19 Halep raccontava nelle varie interviste o apparizioni nei podcast di come avesse preso con grande attenzione e paura la situazione creatasi, non uscendo mai di casa se non per due passi nel cortile e non avesse mai toccato la racchetta né contattato il proprio allenatore Darren Cahill per impostare un programma di ripartenza. Lo stesso Cahill, nei giorni scorsi, bocciava il protocollo della USTA definendolo “impossibile” da attuare per la propria giocatrice. Con un comunicato nel pomeriggio, però, il team della rumena in qualche modo chiarifica che di fatto non si può parlare di una decisione ufficiale in quanto ancora non c’è nulla di ufficiale sulla ripartenza, sebbene siamo molto vicini a questo momento, ma se le condizioni sono e rimarranno quelle indicate dallo US Open, è veramente improbabile che possa essere al via.
Un piccolissimo passo indietro, che probabilmente cambierà abbastanza poco nel giudizio finale, ma forse più corretto.
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