Sofia Kenin torna ai quarti di finale di un torneo WTA dopo aver mancato l’appuntamento nei tornei in medio-oriente, ma come lei stessa reagiva dopo il match point che ha chiuso la partita contro Jaqueline Cristian è molto difficile essere veramente soddisfatti.
La statunitense, nel torneo International di Lione, ieri aveva trovato un sofferto 6-4 6-3 contro Vitalia Diatchenko e oggi ha addirittura dovuto salvare match point prima di rimontare e superare la rumena proveniente dalle qualificazioni per 6-7(5) 7-5 6-4.
Non è una settimana semplice per l’ultima campionessa Slam, impegnata a scrollarsi di dosso molte ansie e visivamente più insicura rispetto alle uscite tra Doha e Dubai. Due successi, qui in Francia, che vogliono dire abbastanza poco se non nella modalità in cui è riuscita a prendersi il secondo set odierno. C’è buon tennis a tratti, ma nei momenti chiave è spesso offuscata e timorosa. Tranne sul match point fronteggiato indietro 3-5 nel secondo parziale quando ha trovato un angolo bellissimo col rovescio per poi andare dall’altra parte col dritto e chiudere con lo schiaffo al volo. Troppo poco, nell’economia generale, sebbene abbia trovato il massimo nel momento forse più importante.
Ieri nel primo set era stata brekkata la prima volta in cui serviva per chiudere, nel secondo ha perso il servizio quando ha servito per il match. Oggi brekkata nuovamente quando serviva per il primo set e ancora quando serviva per il match. È una fase molto delicata, tutto il suo insieme sembra andare avanti a fatica. Non si muove benissimo, che la porta a non arrivare col giusto timing sulla palla creando errori abbastanza evidenti. E come ieri il break di vantaggio iniziale è evaporato prima sul 4-3 e poi sul 5-4, con Cristian molto brava nel suo intento e galvanizzata nel vedere una numero 5 del mondo che ancora non si esprimeva secondo il suo ranking.
La rumena, spinta anche dal momento, ha probabilmente dato anche più di quello che è nelle sue corde. Non era male la prima di servizio, mentre rischiava forse un po’ troppo con la seconda, però in generale sapeva far male sia di dritto che di rovescio e nel tie-break ha avuto la bravura di rimanere agganciata nel punteggio, raccogliere i diversi gratuiti della statunitense e poi trovare il minibreak sul 5-4 con un brutto dritto a metà rete di Kenin. E nel secondo set le cose non cambiavano, con un turno di battuta pessimo ceduto sul 2-2 che poteva costarle carissimo. Sul 3-5, come detto, è stata molto brava sul match point, mentre sul 4-5 sono arrivati un po’ di pensieri nella testa della rumena che non ha giocato bene e ha restituito la parità. Salita 6-5, Kenin ha potuto organizzarsi per andare all’attacco in risposta e prendersi il set.
Nel terzo, Kenin ha mancato la chance di salire avanti sull’1-0 quando ha mal gestito un 15-30, trovando comunque per prima il break sul 4-3. Eppure, al servizio per il match, si è complicata ancora la situazione con un doppio fallo sul 30-30 e dando coraggio alla rumena, che spingeva molto bene alla ricerca del controbreak, arrivato alla seconda opportunità. Il rientro non si è ultimato, perché sul 5-4 Kenin è riuscita a portarsi quasi immediatamente sul 15-40, chiudendo al secondo match point. Domani la attenderà Oceane Dodin, ancora fuori dalle prime 100 ma molto vicina a rientrarci dopo essere stata per un po’ nei pressi della top-50 due anni fa. Sarà un test molto complicato, soprattutto se non saprà alzare il livello.
Molto male Kristina Mladenovic, più che altro perché come Kenin non solo non ha cambiato marcia rispetto allo scialbo esordio ma al contrario della statunitense non ha dato segni di reazione nel netto 6-3 6-3 incassato contro Anna Lena Friedsam, che così nei quarti di finale affronterà Viktoria Kuzmova, vincitrice a inizio giornata per 6-2 2-6 6-2 contro Tereza Martincova. Sempre nella parte bassa del tabellone, sarà Daria Kasatkina a incrociare la racchetta contro Camila Giorgi dopo il buon 6-3 6-2 ai danni della qualificata Irina Bara.
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