La pandemia coronavirus, oggi ufficialmente dichiarata dalla WHO (World Health Organization, l’organizzazione mondiale della sanità), sta bloccando ogni evento sportivo. Il combined di Indian Wells, rinviato all’ultimo momento per un’emergenza sanitaria nella Coachella Valley scattata al primo contagio ufficializzato, è seguito dal Miami Open, con la metropoli della Florida che in questi giorni era già stata costretta a cancellare tantissimi eventi.
Non c’è sicurezza, non può essere garantita la salute di spettatori, addetti ai lavori e giocatori e giocatrici, dunque malgrado i tentativi di rassicurazione data dagli organizzatori due giorni fa, e con i crescenti divieti imposti ai viaggiatori (non per ultimo la volontà di bloccare l’accesso agli Stati Uniti da tutti i passeggeri provenienti dall’Europa), il torneo non potrà disputarsi.
Si crea così un buco lunghissimo nel calendario, con quattro settimane intere senza tornei nel circuito maggiore. I primi eventi in programma, ora, sono l’ATP 250 di Houston e Marrakech per gli uomini e il WTA Premier di Charleston e International di Bogotà. Con quello che sta avvenendo nel mondo, e con la già certa cancellazione delle Fed Cup Finals a metà aprile, quella quasi certa del torneo International di Praga e una miriade di eventi annullati nel circuito Challenger e ITF, la situazione è sempre più complicata.
Anche per questo, sta cominciando a circolare l’ipotesi di una sospensione dei circuiti ATP e WTA per tre mesi, con ulteriori novità previste entro i prossimi due giorni.
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