[1] S. Halep b. [WC] O. Jabeur 1-6 6-2 7-6(7)
È difficile riprendere ogni cosa successa in due ore di gioco pazze, a tratti surreali, sul centrale di Dubai. Simona Halep, condizionata da fastidi alla parte bassa della schiena, è stata in balia di Ons Jabeur per quasi tutta la durata di una partita durissima, nervosa, vissuta in un’atmosfera ben lontana dai canoni tennistici tra due fazioni nette: rumeni e tunisini che si facevano prendere dalla foga, talvolta eccessiva, e ricreavano una scena da Fed Cup nei forti incitamenti verso le due protagoniste.
È finita con il rocambolesco punteggio di 1-6 6-2 7-6(7) una partita che ha vissuto un romanzo quasi in ogni set, con un enorme crescendo nelle fasi finali della frazione decisiva quando Jabeur era riuscita a risalire da 1-4 e giocarsi un finale vissuto in apnea totale con la chance non sfruttata di servire per il match sul 6-5 e poi, dopo aver cancellato tre match point consecutivi, non aver chiuso sul 7-6 e servizio giocando due brutti errori consecutivi di dritto.
Una partita in cui lei, Ons, era partita facendo il diavolo a quattro. Un tennis offensivo molto dettato dal suo grande estro che le dava il totale comando delle operazioni. Ha avuto la partita nelle mani fino alla fine, perché Halep non ha mai dato la vera scossa. Tutto dipendeva da lei, e le è mancato veramente nulla per prendersi una vittoria che avrebbe fatto esplodere di gioia i tantissimi connazionali che fin dal primo punto l’hanno supportata alle volte anche (va detto) oltre il limite. Halep era pesantemente infastidita da tutta la situazione. Non aveva nelle corde il suo tennis, remava ma concedeva troppo campo e lasciava libera Jabeur di anticipare con dritto e rovescio e di colpire vincenti da ogni lato. Un primo set enorme della numero 46 del mondo, che l’ha chiuso 6-1 ma poteva essere tranquillamente 6-0. Simona era in balia totale: del gioco, del pubblico tunisino che cominciava a farsi sentire anche quando la rumena era al servizio. Accelerava troppo le operazioni, non aveva pause, e non aveva soprattutto il suo ritmo. Stando così dietro alla linea di fondo non c’era modo per lei di opporre la minima resistenza.
Questo animo furente le è rimasto fino alla fine, ma nel secondo parziale con qualche accorgimento ha rimesso la situazione in equilibrio. Un break in apertura, un calo prevedibile del livello dell’avversaria, e altri game che volavano via molto rapidi, stavolta in suo favore. Jabeur ha mancato uno 0-40 sull’1-3 facendosi prendere dalla fretta dal 15-40 in poi, cedendo con disattenzione un nuovo game al servizio e cominciando anche lei a innervosirsi per tante cose. La più chiara è stato il pubblico, stavolta di fede rumena, che le dava fastidio al servizio. Poi, al cambio campo a fine del secondo set, si è lamentata col proprio coach che Halep continuava a muoversi prima che lei servisse e questo le aveva fatto perdere il suo ritmo. In tutto ciò, Marija Cicak stava facendo il possibile per tenere sotto controllo la situazione almeno in campo, e creare il più possibile una sorta di muro tra le giocatrici e i tifosi. Non era semplice, tutt’altro, ma serviva che la partita rimanesse confinata alle due tenniste ed eventualmente i loro rispettivi coach, senza che si creasse ancor più tensione.
Non era facile, soprattutto quando Jabeur si è riaccesa nella metà del set decisivo. Halep, che stava servendo pianissimo e faceva abbastanza fatica negli spostamenti, si era salvata nel primo game con un rovescio lungolinea fortunoso sul 15-15 e un grave smash sbagliato dall’avversaria nel punto seguente. Sul 2-1 ha trovato l’allungo con un brutto game della tunisina, ma sul 2-4 Jabeur ha tirato tre dritti capolavoro e ha accorciato, riaccendendo il proprio pubblico con l’aggancio sul 4-4 che costringeva Halep a un complicatissimo turno di battuta. Qui, sul 40-0, la rumena stava servendo quando qualcuno dagli spalti ha urlato per infastidirla. Lei ha colpito comunque, realizzando un ace, e Jabeur era ferma convinta che il punto dovesse essere ripetuto. Entrambe erano molto nervose, e Simona continuava a faticare con una condizione fisica non a posto. Aveva trovato un po’ di fiducia alla battuta, ma gli errori da fondo campo erano tanti e inusuali. Prima sul 5-4 per due volte a due punti dal match ha colpito male nel tentativo di alzare la traiettoria, poi sul 5-5 ha perso il servizio con due brutti dritti lungolinea a metà rete dal 40-30 in suo favore.
Jabeur si è giocata con tanta fretta la prima chance, servendo male sul 6-5, poi nel tie-break ha provato a forzare ancor di più col dritto dando però un importante vantaggio all’avversaria. Dal 6-3, la tunisina è comunque riuscita a risalire con ottimi punti: i primi al servizio, l’ultimo andando a rete e chiudendo con lo smash. Halep, sempre vittima del momento, ha mandato lungo il rovescio sul 6-6 ma si è salvata grazie a due brutti dritti, identici, della sua avversaria che dal 7-6 e servizio è scesa dietro 8-7. Qui, la numero 2 del mondo, ha trovato il guizzo per chiudere una partita durissima. Domani avrà Aryna Sabalenka, oggi vincitrice 6-4 6-3 contro Elise Mertens. Dovrà però salire tanto, nella fiducia e nella condizione.
Altri incontri
Tutto molto semplice per Karolina Pliskova, che nell’esordio nel torneo di Dubai ha superato 6-1 6-2 Kristina Mladenovic. Ai quarti di finale avrà Elena Rybakina, che dopo il successo contro Sofia Kenin si è ripetuta nel 6-3 6-3 contro Katerina Siniakova. È la vittoria numero 17 in stagione su 20 partite disputate, nettamente leader sia di questa graduatoria che di quella degli ace messi a segno, lì dove Pliskova ha dominato a lungo negli ultimi anni.
Nella parte alta del tabellone, Garbine Muguruza si aggiudica una sfida durissima contro Veronika Kudermetova per 7-5 4-6 6-4. Tanta fatica per la spagnola, molto fallosa di dritto e poco efficace da fondo campo, che è riuscita comunque a imporsi contro una tenace avversaria dopo circa due ore e mezza di gioco. Domani avrà Jennifer Brady, un’altra qualificata, che ha compiuto una rimonta contro Marketa Vondrousova da 4-6 1-4 e servizio sotto. La ceca si è stirata l’adduttore nelle fasi cruciali del secondo parziale, provando a continuare ma finendo anche coi crampi e perdendo una partita beffarda per 4-6 6-4 6-1.
Risultati
[1] S. Halep d. [WC] O. Jabeur 1-6 6-2 7-6(7)
[6] A. Sabalenka b. E. Mertens 6-4 6-3
[Q] J. Brady b. M. Vondrousova 4-6 6-4 6-1
[9] G. Muguruza b. [Q] V. Kudermetova 7-5 4-6 6-4
[8] P. Martic b. B. Strycova 6-4 6-3
E. Rybakina b. K. Siniakova 6-3 6-3
[2] Ka. Pliskova b. [Q] K. Mladenovic 6-1 6-2
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