Quattro anni fa, su quel campo, Carla Suarez Navarro realizzava il proprio jackpot vincendo una bella edizione del torneo di Doha proprio nell’anno in cui era considerato un WTA Premier 5, status che si alterna di anno in anno con il torneo di Dubai.
La spagnola quel giorno batteva una diciottenne Alona Ostapenko 1-6 6-3 6-4 per vincere quello che a tutti gli effetti valeva come un Master 1000 nella categoria ATP. Anche per questo, gli organizzatori del torneo hanno voluto metterla sul campo centrale in una giornata dove l’ordine di gioco presentava alcune anomalie: è vero che era una sfida, la sua, contro Petra Kvitova, ma nei campi secondari c’erano partite di grande valore che potevano anche giocarsela per un posto sul palcoscenico principale.
Carla, che oltretutto vantava una serie positiva contro la ex numero 2 del mondo conducendo 6-5 negli scontri diretti, si è fatta l’ultima recita sul campo centrale dando tutto cedendo solo al terzo: 4-6 6-3 6-0 il punteggio finale per la numero 8 del seeding, che al terzo turno avrà di fronte proprio Ostapenko, oggi vincitrice con pieno merito ai danni di Barbora Strycova (6-1 6-2) anche malgrado una caduta a inizio del secondo set con la caviglia che aveva avuto un movimento scomodo.
A fine partita, dopo il bell’abbraccio che aveva fatto seguito a una Kvitova che guardava l’avversaria quasi come a chiederle scusa per lo score divenuto forse troppo severo nel set decisivo (e a dimostrazione, una volta di più, di quanto Suarez Navarro sia ben voluta nello spogliatoio), la spagnola si è fermata per una breve intervista in campo normalmente riservata alla vincitrice. Kvitova si era fatta da parte, ma era rimasta appena al di là della rete, fissando continuamente l’ex top-10 e facendo partire più volte l’applauso mentre l’avversaria ringraziava un po’ tutti ricordando anche la bella avventura di quattro anni fa.
Kvitova contro Ostapenko, dunque, per un terzo turno che non è particolarmente chiuso a favore della ceca. La lettone qui ha sempre dimostrato buone sensazioni, con anche un titolo in doppio nel 2018 e una semifinale in doppio lo scorso anno, ma soprattutto per quanto manchi il picco e il risultato di spessore, sta riuscendo a portare avanti una buona condizione psico-fisica senza avere i grandi tracolli di un anno fa, aiutata anche dall’ultima off season dove per la prima volta da fine 2016 ha potuto fare a pieno regime senza infortuni e impegni e dal solito tennis esplosivo che se viene aiutato dal fisico e da una testa libera da pensieri può fare sempre molto male. E non è il solo terzo turno di livello, perché nella parte bassa c’è Amanda Anisimova contro Svetlana Kuznetsova, oggi in grandissimo spolvero contro Iga Swiatek, sconfitta 6-2 6-2.
Ottimo esordio per la numero 1 del mondo Ashleigh Barty, al primo match dopo la semifinale dell’Australian Open e protagonista di un comodo 6-3 6-2 ai danni di Laura Siegemund. Vittoria importante più per un fattore statistico: i 105 punti del ranking guadagnati oggi eliminano aritmeticamente Karolina Pliskova dalla possibilità di scavalcarla con un (improbabile, va detto) poker tra Doha, Lione/Monterrey, Indian Wells e Miami e la portano a soli 200 punti dal confermarsi leader del ranking WTA dopo il Premier Mandatory della Florida anche nei confronti di Simona Halep, assente qui dopo il successo a Dubai.
Un traguardo significativo soprattutto in ottica del numero di settimane in testa alla classifica perché non solo questo le da la garanzia di superare Angelique Kerber (ferma a quota 33) ma di avvicinarsi alle 39 di Amelié Mauresmo, la dodicesima serie più lunga nella storia della WTA. L’australiana, che ha tolto un po’ di ruggine nei primi game e poi si è involata al primo break realizzato, nel sesto game, domani avrà di nuovo davanti a sé Elena Rybakina, oggi alla decima partita in 12 giorni e sempre più protagonista di una corsa folle. La kazaka ha dato tutto anche oggi, visibilmente stanca e coi riflessi molto più lenti dei giorni precedenti, e con essi anche gli spostamenti in campo, dove però è riuscita incredibilmente a prevalere con il punteggio di 5-7 6-2 7-6(8) ai danni di un’ottima Alison Van Uytvanck, che ha anche avuto match point sull’8-7 ma dove Rybakina è ancora uscita fuori con un gran punto prima della gemma assoluta sul match point.
Come sempre nei precedenti scontri diretti, anche oggi Veronika Kudermetova ha fatto soffrire tanto Belinda Bencic. La svizzera, lontana ancora da una condizione brillante, ha però il grande merito di averci creduto anche quando ha vissuto un intero terzo set in rincorsa contro un’avversaria che è avanti 4-1 nei precedenti e nell’ultimo confronto ha infilato 5 game di fila dal 4-1 Bencic nel set decisivo (Pechino 2019).
6-4 4-6 7-6(4) il punteggio finale che prema la numero 9 del mondo, che domani avrà di fronte a sé Yulia Putintseva, vincitrice di un’altra battaglia ai danni, stavolta, della campionessa uscente. Elise Mertens ha dovuto abdicare dopo la rimonta per 4-6 6-3 6-2 subita dalla kazaka, ormai prossima a rientrare in top-30.
Nuova sconfitta dolorosa per Sofia Kenin, che tra Fed Cup e circuito WTA ha vissuto gioie e dolori molto contrastanti. Quasi perfetta ad Everett con la maglia della nazionale, con 2 punti su 3 portati a casa tra cui il doppio decisivo sul 2-2, mentre tra Dubai e Doha ha raccolto sconfitte che lei per prima giudica parecchio gravi am che nella realtà delle cose sono arrivate in partite dove non partiva favorita. La scorsa settimana fu un bellissimo punto a punto tra lei e Rybakina mentre oggi ha giocato peggio, nel complesso, eppure ha avuto chance di arrivare al terzo set contro Dayana Yastremska. Rybakina e Yastremska, classe 1999 e 2000, due delle migliori giovani in assoluto nel panorama mondiale, entrambe entrate in top-20 in questo inizio di stagione. Due match-up terribili da cui ne è sempre uscita con le ossa rotte e oggi in conferenza stampa ha fatto notare la cosa: “Mi sento come se fossi completamente fuori da tutto ciò. Non va bene. Non sono felice di questo, anzi sono molto frustrata. Ho finito a Melbourne che mi sentivo di giocare il miglior tennis della mia vita e ora sono qui che, non è che stia facendo male, ma non sto facendo quello che voglio in campo”.
Risultati
[1] A. Barty b. [Q] L. Siegemund 6-3 6-2
[14] E. Rybakina b. A. Van Uytvanck 5-7 6-2 7-6(8)
[11] G. Muguruza vs A. Tomljanovic
D. Yastremska b. [6] S. Kenin 6-3 7-6(4)
[3] Ka. Pliskova b. [Q] B. Pera 6-3 6-0
[WC] O. Jabeur vs J. Brady
A. Ostapenko b. B. Strycova 6-1 6-2
[8] P. Kvitova b. C. Suarez Navarro 4-6 6-3 6-0
S. Kuznetsova b. I. Swiatek 6-2 6-2
Y. Putintseva b. [16] E. Mertens 4-6 6-3 6-2
[4] B. Bencic b. V. Kudermetova 6-4 4-6 7-6(4)
S. Zheng b. [WC] V. Zvonareva 7-5 6-1
[15] M. Sakkari vs [Q] T. Martincova
[9] A. Sabalenka b. A. Kontaveit 7-5 2-6 7-5
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