Con l’uscita di scena di Tomas Berdych alla fine dello scorso anno, la Repubblica Ceca si è ritrovata in campo maschile senza un leader credibile inanellando una serie di record negativi. Nel 2019 per la prima volta nell’Era Open ha chiuso la stagione senza un rappresentante nei top 100 e ai recenti Australian Open, per la prima volta dal 1988, nessun tennista ceco era presente nel tabellone principale.
La nazione torna a sorridere grazie a Jiri Vesely, che nel 2015 fece irruzione sulla scena mondiale lasciando prevedere un futuro radioso, da quartieri alti. Il gigante di Pribram (1,98 di altezza), quell’anno vinse ad Auckland il suo primo torneo e fu finalista a Bucarest, salendo al 35simo posto del ranking che ancora oggi rappresenta il suo miglior risultato. Da allora non c’è stata l’evoluzione prevista dai più, ma anzi progressivamente, per effetto forse anche della presenza ingombrante di Berdych, Vesely si era spento vivacchiando senza ottenere più risultati degni di nota.
La settimana scorsa ha avuto un guizzo d’orgoglio che potrebbe segnare una svolta nella sua carriera, tenuto conto che i fondamentali tecnici restano di primo livello. Ha vinto a sorpresa l’ATP 250 di Pune, tappa indiana del circuito maggiore in sostituzione di Chennai, battendo durante la settimana tre teste di serie a cominciare da Caruso (7) per arrivare a Berankis (2) in semifinale e al bielorusso Gerasimov (8) in finale. Per effetto di questo risultato fa un salto in classifica di 35 posizioni tornando tra i top 100, al numero 72, e diventando da questo momento l’alfiere riconosciuto del tennis ceco in campo maschile dove la vittoria in un torneo mancava dal 2016 quando Berdych ottenne a Shenzhen il suo 13esimo e ultimo successo.
La settimana ci ha riconsegnato anche un altro tennista che appariva irrimediabilmente in fase calante e che invece, già alla fine della scorsa stagione, ha avuto un finale effervescente rendendosi artefice decisivo della splendida cavalcata del Canada approdato in finale di Coppa Davis contro la Spagna a Madrid. Parliamo di Vasek Pospisil, la cui carriera raggiunse il suo apice nel 2014 quando si ritrovò in classifica al numero 25, suo best ranking, e disputò la sua prima e unica finale di un torneo maggiore a Washington, perdendo dal connazionale Raonic.
La scorsa settimana Pospisil ha dato l’assalto alla fortezza di Montpellier, feudo del tennis francese, visto che nelle dieci edizioni del torneo fin qui disputate c’è sempre stato almeno un finalista transalpino che ha vinto in otto circostanze. Dopo aver raccolto per strada scalpi prestigiosi (Shapovalov al secondo turno, Gasquet nei quarti e Goffin in semifinale), ha mancato l’ultimo assalto al cospetto di Monfils che a 33 anni iscrive il suo nome nell’Albo d’oro del torneo per la terza volta in quattro finali disputate:
In settimana si è giocato anche il primo torneo sulla terra rossa sudamericana, a Cordoba (Argentina). Ha vinto il cileno Garin (classe ’96) che in finale ha sorpreso il beniamino di casa Schwartzman, primo favorito e numero 14 del mondo. Nei sette tornei in calendario dall’inizio dell’anno, sono approdati in finale ben sei tennisti nati a partire dal 1996. Quattro di loro hanno vinto.
Altri numeri
3 – I tornei vinti in carriera da Garin in quattro finali disputate: Houston e Monaco nel 2019 e Cordoba quest’anno.
9 – I tornei vinti da Monfils in carriera in 30 finali disputate.
11 – I tennisti azzurri in tabellone nei tre tornei in calendario. Hanno vinto in tutto 4 match: Mager a Cordoba ha superato il qualificato argentino Ficovich prima di cedere a Cuevas; Caruso a Pune ha avuto la meglio all’esordio sull’indiano Ramanathan prima di cedere a Vesely mentre il migliore è stato Marcora che sempre a Pune ha vinto i primi due match in carriera nel circuito maggiore, battendo il ceco Rosol e il francese Paire, testa di serie numero uno, prima di arrendersi all’australiano Duckworth nei quarti.
16 – Gli anni consecutivi dal 2005 in cui Monfils ha raggiunto almeno una finale nel circuito maggiore. Meglio di lui solo Federer arrivato a 20, dal 2000 al 2019. La serie è aperta.
166 – Il nuovo best ranking di Marcora ottenuto a 30 anni.
485 – I match vinti in carriera da Monfils. Tra i giocatori francesi in attività solo Gasquet ha vinto di più: 540
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