Un sogno, come altro definire l’avventura di un ragazzo di 25 anni che nel 2017 gioca una partita in un Masters 1000 invitato dagli organizzatori, e per giocare l’altra in un torneo ATP deve attendere due anni e mezzo e la fortuna di un ritiro a Stoccolma? Nessuno poteva certo pensare che si fosse all’inizio di una storia che a questo punto è tutta da raccontare, e che forse comincia a Rio de Janeiro. Mager aveva cominciato quest’avventura come tante altre, anche se era chiaro che stava bene, visto che aveva sorvolato le qualificazioni lasciando per strada la miseria di cinque game. Quando ha battuto Ruud a primo turno noi per primi abbiamoc reduto che fosse “merito” esclusivo della vittoria di Buenos Aires, che pesava sulle gambe del norvegese, magari insieme a qualche festeggiamento di troppo. Mager ha invece bissato il successo in una partita dal finale drammatico contro Domingues, un altro peones che ha cercato di sfruttare il suo momento di gloria, ma decisamente meno attrezzato dello spezzino. Ma contro Dominic Thiem, numero 4 del mondo e due volte finalista al Roland Garros, recente finalista a Melbourne, dove ha letteralmente buttato via uno slam e unico vero rivlae del “king of clay”, Rafa Nadal, era inimmaginabile sperare in qualcosa che non fosse una ragionevole sconfitta. E invece, certo complice la settimana travagliata dell’austriaco, Mager ha compiuto una grande prodezza, arrivando alle prime semifinali ATP della sua carriera. Mager è andato avanti di un break in entrambi i set e in entrambi i set è stato raggiunto da Thiem, e soprattutto nel secondo, quando ha servito per il match sul 5-4, si temeva che una palla lunga di niente sul 30-0 potesse cambiare l’indirizzo del match. Invece Thiem era per fortuna molto spento, ha di nuovo perso il servizio e stavolta Mager non ha tremato, piazzando uno splendido rovescio in contropiede per andare 30-0 e chiudendo al primo match point con un ace.
Con questa vittoria Mager entra nella top100, migliorando di 14 posizioni il suo best ranking, con la sensazione che non sia ancora finita, perché in semifinale il ligure si troverà di fronte quell’Attila Balazs strapazzato nelle qualificazioni e arrivato incredibilmente in semi. Una vittoria lo porterebbe addirittura in top80, ma intanto godiamoci il momento.
Non ce l’ha fatta invece Lorenzo Sonego, che in una partita tormentata dal maltempo ha cocnesso via libera a Borna Coric, che sta cercando faticosamente di riconquistare un po’ di confidenza col tennis. Il piemontese ha giocato un primo set molto convincente e che avrebbe meritato di vincere, visto che non ha mai concesso palle break e oltre a tre set point, due di fila sul 5-4 e uno sul 6-5, ha anche mancato cinque palle break nel quarto game. Ma perso il tiebreak Sonego non è riuscito a riprendersi dalla delusione per le occasioni fallite, mentre Coric non ha concesso più niente al servizio. Davvero un peccato, ma la strada è quella giusta.
Quarti di finale
[Q] G. Mager b.[1] D. Thiem 7-6(4) 7-5
[LL] A Balazs b. [Q] P. Martinez 2-6 6-4 6-2
[3] C. Garin b. [Q] G. Coria 2-6 6-3 7-5
[5] B. Coric b. L. Sonego 7-6(5) 6-3
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