[3] C. Garin b. [Q] G. Mager 7-6(3) 7-5
Alla fine è andata come si poteva prevedere ma la finale di Gianluca Mager è stato l’epilogo di una settimana meravigliosa e chissà se quel terzo set con Balazs alla fine non ha davvero fatto la differenza. Quel che è sicuro è che Mager a tratti ha travolto Garin, che si stava già preparando per il terzo set quando si è accorto che dall’altra parte la benzina era finita.
Mager è sceso in campo, un paio d’ore appena dopo aver giocato un match faticosissimo, con l’idea di divertirsi e lasciare andare il braccio e il risultato è stato una partita abbastanza diversa da quelle che avevamo visto fin qui. La velocità di palla è aumentata, Mager ha attaccato ogni volta che ne ha avuto la possibilità – anche se con un certo raziocinio – e a volte sembrava persino sapere prima dove sarebbe arrivata la pallina, tanto era pronto con i piedi per colpire. Il risultato è stato che dopo un inizio traballante il primo set Garin lo ha portato a casa in modo un po’ improvvisato, e forse non del tutto meritato. Dopo quel break del primo set Mager teneva il servizio sempre con facilità, mentre oltre al controbreak Garin si salvava sia prima che dopo anche con una discreta fortuna. Fatto sta che nel tiebreak è però parso che il cileno potesse alzare un po’ i giri, e questo ha fatto la differenza, anche se i primi due punti non si può dire siano stati fortunati per lo spezzino: nel primo una palla corta finiva larga di niente, nel secondo un dritto profondissimo del cileno colpiva l’ultimo pezzetto di riga. Ad ogni modo Garin chiudeva con un ace, quasi a legittimare il vantaggio.
Se qualcuno pensava ad una resa, aiutata anche da un MTO forse più strategico che necessario, si è dovuto rapidamente ricredere, perché nel terzo game Travaglia si travestiva da Djokovic e prendeva a pallate Garin in risposta, brekkandolo a zero e infilando un parziale di 11 punti a 1. Era, si sarebbe capito rapidamente, il canto del cigno, perché Mager dal sesto game cominciava ad essere sempre più lontano dalla palla, riusciva in qualche modo ad arrivare a servire per il set ma crollava sul traguardo, perdendo gli ultimi 4 game con un paziale di 16-4.
Non c’è da rammaricarsi troppo, anzi Mager deve ricordare a lungo che Garin da domani sarà numero 17 del ranking, eppure con l’italiano ha vinto anche grazie a circostanze abbastanza casuali e come detto sarebbe stato interessante vedere questo match con i due giocatori nelle stesse condizioni fisiche. Questo significa che per Mager può iniziare una fase diversa delal sua carriera, perché da 77 del mondo potrebbe anche cominciare a lasciar perdere i challenger. Vedremo da subito gli effetti di questa settimana, perché Mager esordirà a Santiago contro il qualificato Horansky. Se ci crede, lo spettacolo è appena iniziato.
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