Se dovessimo portare a casa un’immagine di questa settimana incredibile di Gianluca Mager sceglieremmo senza alcun dubbio il sorriso che ha accompagnato l’ace finale, qualcosa a metà tra il soddisfatto e il sorpreso,così lontano dalle esultanze sguaiate di molti, forse troppi, che improvvisano sceneggiate ad ogni 15 conquistato. Mager ha affrontato un avversario che aveva strapazzato solo sette giorni fa, rifilandogli un 6-0 6-2 che avrebbe dovuto tranquillizzarlo, forse illuderlo, sulla partita di oggi, e che invece è stato bravo a dimenticare, perché se a tennis ogni giorno è diverso figuratevi ogni settimana. La partita, come quasi tutte quelle giocate in questo piovoso febbraio di Rio de Janeiro, si è giocata in due tappe, perché ieri sul 3 pari del secondo set il cielo ha deciso che poteva bastare. Aveva fatto in tempo Gianluca a vincere il primo di un match cominciato nervosamente, con i due che facevano fatica a tenere il servizio. Se Mager era un neofita Balazs non era certo uno abituato a palcoscenici così rilevanti e magari anche lui ricordava che in teoria questo torneo lui l’aveva già abbandonato. Sta di fatto che l’ungherese perdeva il servizio in apertura ma sotto 2-0, si è scosso e ha infilato una serie di 4 game di fila. Purtroppo per lui non è arrivato il quinto, sul proprio servizio, e tranquillizzati i due hanno cominciato una partita più normale, diciamo così, tenendo tranquillamente i propri servizi fino al tiebreak. Di nuovo Balazs cedeva il primo punto e di nuovo riusciva a recuperarlo rapidamente, ma era l’ottavo punto a decidere il tiebreak e il set, perché Mager andava 5-3, e poi chiudeva 7-4.
Il secondo set andava avanti per soli sei game, ed era ancora Balazs a salvare una pericolosa palla break nel quarto game, prima della pausa.
Al rientro sembrava non essere cambiato nulla, Mager perdeva il primo 15 ma teneva il servizio e la stessa cosa faceva Balazs. Più o meno a sorpresa, visto che Mager non concedeva palle break dal sesto game del primo set, il nono gioco metteva nei guai lo spezzino, che giocava un game davvero disastroso. Prima con un palla corta che quasi non arrivava alla rete e poi con un dritto abbastanza semplice tirato largo e infine con un dritto affondato in rete da metà campo. L’ungherese ringraziava e stavolta non restituiva, e con un ace chiudeva il secondo set.
Il problema era che Mager sembrava aver improvvisamente perso le misure del campo e tutti i suoi servizi si trasformavano in una via crucis. Il primo riusciva a tenerlo ai vantaggi, il secondo annullava tre palle break, e al terzo arrivava il break che sembrava decisivo. Anche perché nel frattempo Balazs teneva agevolmente i propri servizi tant’è che tutto sembrava essersi compiuto quando sul 4-2 e servizio Mager l’ungherese andava 15-40. Con grandissimo coraggio Mager ha cambiato il match producendosi in insoliti S&V che hanno avuto come primo effetto il salvataggio del settimo game e come conseguenza di più lungo periodo un ritrovato vigore, contemproaneamente a qualche cedimento di Balazs. Nell’ottavo game l’ungherese faceva davvero di tutto per far rientrare nel match Mager, fino ai due doppi falli di fila che consegnavano il 4 pari. La partita cambiava ancora, ma stavolta sembrava che Mager fosse in pieno controllo, e quando arrivava il match point sul 6-5 sembrava che si potesse anche evitare l’insidia del tiebreak. Balazs stavolta tirava una buona prima centrale e quindi l’epilogo era rimandato. Ma nel tiebreak Mager ha ancora alzato il livello, andando avanti per 5-0 e chiudendo con l’ace e il sorriso ricordati in apertura.
In finale Gianluca, che sarà almeno numero 77 da domani, troverà Christian Garin, che ha regolato in due set Borna Coric. Naturalmente è sfavoritissimo, ma a questo punto accontentarsi sarebbe un peccato, no?
Semifinali
[Q] G. Mager b. [LL] A. Balazs 7-6(4) 4-6 7-6(2)
[3] C. Garin b. [5] B. Coric 6-4 7-5
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