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WTA Brisbane: Osaka subito da record, Sharapova cede al tie-break decisivo

[3] N. Osaka b. M. Sakkari 6-2 6-7(4) 6-3

2020, ti presento Naomi Osaka. La nuova decade della giapponese si è aperta a Brisbane con una partita tiratissima, complice un’ottima Maria Sakkari che ha tenuto sotto scacco la numero 3 del seeding del WTA Premier fino al alla seconda metà del terzo set.

Un match molto duro, dove la greca ha impresso tutto il proprio carattere combattivo dopo aver perso nettamente il primo set senza avere particolari demeriti. Era molto scoraggiata al cambio campo sul 5-2 e servizio per la sua avversaria, e lì Tom Hill, il suo allenatore, ha trovato il modo per riprenderla. “Sto sbagliando troppo, non so che fare” diceva. “Guarda che stiamo facendo la partita come l’avevamo preparata, è lei che è in grandissima giornata. Non mi piace però quando forzi eccessivamente. Non c’è bisogno di esagerare” rispondeva lui.

Il primo set di Osaka effettivamente ha avuto moltissimi lati positivi. Colpiva la palla perfettamente, e l’unico momento di difficoltà è arrivato su un 15-40 ripreso sul 2-2. Da lì ha messo le marce alte dominando col servizio e creandosi le occasioni per prendersi i punti in risposta. Sakkari però ha avuto la bravura di ricominciare da capo dall’inizio del secondo set. Non c’erano occasioni in risposta, ma al servizio era molto diversa nell’atteggiamento. Volavano “PAME” (l’incitamento in greco) con molta più convinzione e anche dalle tribune la comunità greca le andava dietro creando un clima abbastanza elettrico ma molto godibile.

Posizionate sullo Stadium Court, il vecchio Show Court 1, hanno giocato di fronte a meno di un migliaio di persone. Difficile pretenderne di più perché la parte di tribuna dietro le panchine era completamente esposta al sole nelle ore più calde della giornata e quella aggiuntiva, la novità del 2020, è un grande errore a cominciare dal posizionamento delle file più esterne, nella curva, che non hanno visuale sul campo: in alcuni casi bisogna rimanere col busto ruotato, in altri ci sono i pali del tetto a dare fastidio oppure, addirittura, il gabbiotto dei commentatori tv che blocca completamente la visuale nelle prime file. Oltre a questo, non sono per nulla ripide, quindi è tutto molto schiacciato.

Il secondo set è volato via abbastanza tranquillo, con zero palle break concesse da entrambe. Osaka stava affondando meno il colpo anche grazie a una greca che ribatteva colpo su colpo. Come la storia dei loro precedenti, dove la giapponese per vincere era sempre stata chiamata al terzo set. Oggi, sul 4-3 Sakkari nel secondo set, Hill è sceso di nuovo in campo dicendo alla sua allieva: “Ok, ora, per vincere questo set devi essere più noiosa possibile”. Il contesto aiuta a capire il discorso: voleva che rallentando il gioco e allungando gli scambi, senza alcun rischio vero, entrasse nella testa dell’avversaria e la togliesse da uno stato che oggi lui stesso la definiva “fantastica”.

Sakkari ha avuto uno 0-30 a proprio favore sul 6-5, ma è stato nel tie-break dove è riuscita maggiormente a raccogliere i gratuiti di una Osaka nervosa, che ha lasciato andare di rabbia la racchetta sul 2-3 appena ceduto il primo mini-break. E il momento di calo della giapponese proseguiva quando all’inizio del terzo set cedeva il turno di battuta iniziale, scivolando poi sotto 0-2. Sul 2-1, però, la greca ha concesso uno 0-30 letale, perché ha riportato in partita l’avversaria. Lo stesso Hill al cambio campo sul 2-3 le diceva: “Hai cercato ancora di uscire dai nostri schemi”. “Ho giocato veramente male” commentava la stessa Sakkari. Hill le chiedeva di tornare a far le cose semplici e lasciare che fosse l’altra a cercare vincenti. Il problema è che Naomi oggi era molto ispirata e, malgrado avesse evitato il break sul 2-3 con una gran difesa, Sakkari è poi crollata sul 3-4 chiudendo per due volte consecutive la greca nell’angolo sinistro.

Al servizio per il match la numero 3 del seeding ha avuto anche modo di far segnare il primo doppio fallo del suo match, sul 40-0. Poco male, perché l’ace sul secondo match point le è valso il record personale di ace in una partita. Qui 16, superando i 15 fatti segnare contro Su Wei Hsieh a Cincinnati lo scorso agosto e contro Karolina Pliskova nella (bellissima) semifinale all’Australian Open di un anno fa.

[Q] J. Brady b. [WC] M. Sharapova 3-6 6-1 7-6(3)

Erano 17 anni, quasi, che Maria Sharapova non perdeva una partita al tie-break decisivo. La russa, rientrante dopo oltre 4 mesi di stop, ha ceduto nel primo turno del torneo di Brisbane per 3-6 6-1 7-6(3) contro Jennifer Brady, passata tramite le qualificazioni ma messa neppure male in classifica, con un ranking attorno alle prime 50 del mondo.

Un test vero, dunque, per la ex numero 1 del mondo che si è trovata con un’ottima partenza subito sul 3-0 e da lì in avanti ha gestito piuttosto bene i propri turni di battuta, rientrando anche da 0-40 quando serviva per chiudere il primo parziale. Dal secondo, però, è calata l’intensità e la spinta, con una palla molto meno penetrante che è diventata preda dell’ottimo dinamismo della statunitense, più decisa e protagonista, che dal 2-1 in suo favore si è involata fino al 6-1 conclusivo.

Il terzo set è stato una battaglia enorme, con Sharapova che non riusciva ad avere un turno di battuta facile ma è stata lei quella più vicina a prendersi il match con un 15-30 non sfruttato, però, sul 6-5. Nel tie-break, la russa è franata: prima uno schiaffo al volo mancato in apertura, poi due doppi falli consecutivi una volta ripreso il mini-break di ritardo che l’hanno cacciata indietro 3-6. Così, per la prima volta da Birmingham 2003 nella semifinale contro Shinuo Asagoe, la russa è caduta. Sarà Brady, con merito, ad affrontare Ashleigh Barty al secondo turno.

Altri risultati

Liudmila Samsonova si è presa la scena sullo Stadium Court con una gran vittoria ai danni di Sloane Stephens. L’italo-russa, 21 anni, si è imposta 6-4 2-6 6-3 contro la ben più quotata avversaria per quella che è la quinta vittoria della sua carriera in un main draw WTA, di gran lunga la più importante di tutte, facendo registrare 10 ace e 14 doppi falli. Senza paura ha condotto a termine un difficilissimo terzo set, dove si era salita avanti 4-0 e 30-0 dopo gli sbandamenti della statunitense per il break subito sullo 0-1, ma poi si era vista la campionessa dello US Open 2017 riavvicinarsi sul 2-4, lì dove ha giocato un turno di battuta di puro coraggio e tornando a colpire vincenti (29 in totale).

Stephens ha avuto la chance di riprendersi anche il secondo break di ritardo nell’ultimo game, quando Samsonova doveva chiudere la partita. “Luda”, come si chiama lei stessa, ha sentito il momento ma è rientrata da 0-30 e poi da 30-40, cancellando in tutto 2 palle break con merito, e prendendosi il match point con un ottimo slice di rovescio basso che non ha dato modo a Stephens di fare la voleè. Dopo l’ultimo punto, un sorriso enorme e come ci ha raccontato in esclusiva: “Non pensavo “wow! che cosa ho fatto!”. Ero felice però, molto, perché credevo veramente di potercela fare”. Al prossimo turno Anastasia Pavlyuchenkova o Petra Kvitova.

Risultati

[WC] M. Sharapova vs [Q] J. Brady
[Q] L. Samsonova b. S. Stephens 6-4 2-6 6-3
A. Pavlyuchenkova vs [5] P. Kvitova
[Q] Y. Putintseva b. D. Vekic 6-3 3-6 7-5
[8] M. Keys b. [Q] M. Bouzkova 6-3 6-2
[6] K. Bertens vs D. Yastremska
A. Kontaveit vs S. W. Hsieh
[3] N. Osaka b. M. Sakkari 6-2 6-7(4) 6-3

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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