[3] N. Osaka b. [6] K. Bertens 6-3 3-6 6-3
I numeri cominciano a pesare: 14 vittorie consecutive, le ultime 5 al terzo set. Naomi Osaka continua la sua marcia a Brisbane e lo fa portandosi a casa un’altra partita molto complicata, perché il suo tabellone fin qui è stato tutto fuorché rilassante: esordio contro la numero 22 del mondo Maria Sakkari, secondo turno contro la numero 14 Sofia Kenin e ora la numero 9.
Kiki Bertens rispetto alla fine del 2019 sembra effettivamente rigenerata, e oggi c’è mancato pochissimo che non raccogliesse una vittoria di grande valore. Non è riuscita a prendere le 4 palle break avute a inizio del set decisivo, e lì ha probabilmente scosso un’avversaria che stava cucinando a puntino con un tennis di tanta solidità e geometria, buoni piazzamenti e ottima copertura di campo.
Alla fine, probabilmente, l’olandese ha pagato cara la scarsa percentuale di prime in campo nel terzo set perché nel game chiave, quello sul 2-3, Osaka è riuscita a punirla sistematicamente quando doveva giocare la seconda, soprattutto con la risposta vincente che le ha dato il 15-40 e le ha probabilmente tolto diversi pensieri dalla testa.
Il primo set è stato molto equilibrato, la giapponese probabilmente serviva peggio che nei giorni scorsi in termini di ace (saranno solo 4 stavolta, di cui 2 nel game conclusivo) ma come ammetteva anche lei sentiva tanta differenza tra la giornata di ieri e quella odierna. Da quel punto di vista né lei né Bertens possono dirsi fortunate. Naomi ieri sera alle 11 ha finito la sua conferenza stampa dopo due ore e mezza di partita, Bertens addirittura è rimasta in campo fino a mezzanotte. Con appena 12 ore di riposo, le due hanno dovuto rimettere piede in campo.
Osaka non riusciva, oggi, a inchiodare l’avversaria agli angoli, questo più che altro per la grande abilità di Bertens nel muoversi e coprire grandi porzioni di campo con facilità. E soprattutto l’olandese stava servendo molto bene, ma prima sul 2-3 e poi sul 3-4 è andata in difficoltà nello scambio prolungato e nelle circostanze in cui Osaka cercava di “uscire” verso il lungolinea. Preso il break del 5-3, la giapponese ha poi incamerato il parziale. Nel secondo però ha fatto alcune scelte tattiche sbagliate, ha cominciato a scambiare troppo verso la direzione della sua avversaria non spostandola più di tanto dal centro del campo e in quel momento Bertens ha cominciato a prendere sempre più costantemente il controllo, lavorando la numero 3 del seeding e facendola innervosire non riuscendo più ad avere punti facili. Rimontato lo 0-30 sul 3-1 in suo favore, poi, il set pendeva completamente verso il suo angolo: in quel momento c’era lei, sicura e ben centrata, contro una Osaka per nulla tranquilla e che stava sempre più affrettando i tempi, sbagliando molto di più.
È successo qualcosa di simile anche all’inizio del terzo, quando Naomi non trovava il campo e si faceva attirare nella tela di scambi e colpi ben piazzati di Bertens, che costruiva con molta cura ogni punto e saliva meritatamente sul 15-40. Osaka si è salvata, in quel game, con grande fatica ma da lì ha trovato un minimo di regolarità in più che le ha dato la chance di essere sempre avanti. Kiki era infallibile con la prima, ma ne metteva molte meno rispetto al secondo parziale e nel sesto gioco il match è girato definitivamente. Osaka ha preso il vantaggio, confermandolo cancellando una palla del contro break, e nel nono game ha chiuso i conti per la prima semifinale dell’anno.
Contro di lei ci sarà, ancora una volta, Karolina Pliskova. Sempre in Australia, le due si erano affrontate l’ultima volta nella tesissima e appassionante semifinale dell’Australian Open. Anche lì una sfida in 3 set, con la giapponese che ne uscì vincitrice grazie al quindicesimo ace della sua partita sul match point, in un momento dove o metteva la prima, possibilmente forzando, o non faceva punti per la bravura di Pliskova nel cambiare le carte in tavola.
Se potete, riguardate i 3 minuti dell’ultimo game. Dopo un set molto tirato, sul 5-4 30-30 Osaka trovava la prima per chiudere poi col dritto a metà campo. Sul punto successivo il suo servizio è chiamato fuori, lei esulta e nel boato generale non sente la chiamata, si ferma, chiama la verifica, si gira e con la faccia di chi non avrebbe mai voluto servire la seconda sbuffa, alza gli occhi al cielo e si mette a pregare. Nessuno respirava in quel momento, 5 secondi di silenzio interrotti solo dal mormorio sottofondo. Palla buona di quel picometro che bastava, gioco partita incontro.
Nel frattempo, Pliskova si è presa la semifinale grazie al 7-6(6) 6-3 contro Alison Riske. Un tie-break molto particolare la stava vedendo soccombere, con 5 punti consecutivi persi dal 4-1, ma dal 4-6 ha trovato prima un’ottima risposta e poi un servizio vincente per rimettersi a galla, approfittando infine di uno degli 11 doppi falli commessi dalla sua avversaria proprio sul set point.
Riske al servizio stasera è stata oltremodo fallosa, e la stessa Pliskova in conferenza stampa ha parlato di “regalo” visto che ha ammesso lei per prima di non essersi piaciuta particolarmente se non per aver lottato fino alla fine ed essersi presa una vittoria pesante.
Altri incontri
Madison Keys e Petra Kvitova sono le prime semifinaliste del WTA Premier di Brisbane. Due sfide risultate abbastanza facili per le due giocatrici, se non altro a leggere il punteggio finale.
Keys aveva probabilmente di fronte la giocatrice apparsa più “devastante” fin qui, con Danielle Collins che aveva rifilato un netto 6-1 6-1 a Elina Svitolina e poi 6-1 6-0 a Yulia Putintseva. Oggi però la sua connazionale ha preparato la partita molto bene, non dandole ritmo e non permettendole di cominciare una serie di punti in cui Collins le avrebbe cercato di toglierle il respiro comandando con facilità dal centro del campo.
Il break preso sull’1-1 è bastato a chiudere in suo favore il primo parziale, ma poteva essere ancor più netto se fosse stata in grado di sfruttare uno 0-40 sull’1-3. Controllando molto bene però col servizio a disposizione, cedendo appena 4 punti in tutto, ha chiuso nel decimo game e ha poi confermato la propria supremazia in un secondo set dove tutto è stato ancor più semplice.
Percorso simile per Kvitova, che si sta rivelando fin qui molto in palla anche malgrado alcuni turni di battuta iniziali poco convincenti contro Jennifer Brady. Ne parlava la stessa ceca in conferenza stampa: nel momento in cui ha aggiustato l’esecuzione del colpo poi tutto il resto del suo gioco ne ha tratto vantaggio. Sul 5-4 alcuni ottimi vincenti le hanno dato un break cercato con grande insistenza ormai da qualche minuto, il primo concesso da Brady dal primo turno di battuta del match contro Maria Sharapova. Preso il break, e il set, la ceca ha comandato la partita fino al 6-4 6-2 conclusivo.
Risultati
[5] P. Kvitova b. [Q] J. Brady 6-4 6-2
[8] M. Keys b. D. Collins 6-4 6-1
[3] N. Osaka b. [6] K. Bertens 6-3 3-6 6-3
[2] Ka. Pliskova b. A. Riske 7-6(6) 6-3
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