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Wozniacki, cala il sipario

O. Jabeur b. C. Wozniacki 7-5 3-6 7-5

È finita l’ultima recita di Caroline Wozniacki come tennista professionista. La carriera della danese, una delle più grandi giocatrici dell’ultimo decennio, è terminata sulla Melbourne Arena contro Ons Jabeur, prevalsa in una battaglia di oltre due ore e col punteggio di 7-5 3-6 7-5.

Wozniacki, che aveva annunciato di provare di tutto per far durare un po’ di più la sua corsa a Melbourne, ha mantenuto la parola. Una nuova, durissima battaglia fatta per lo più di nervi, accompagnata da bel gioco grazie alle qualità della tunisina, che non disdegnava mai un gioco di prestigio, ma anche dalla crescente tensione che le bloccava il braccio e a tratti non le permetteva di scorrere come voleva.

“Sapevo che sarebbe finita così: con una partita in tre set e con un errore di dritto mio sull’ultimo punto” ha commentato così, in un misto di risate e lacrime, ai microfoni di Chanda Rubin dopo che Jabeur aveva fatto la consueta intervista da vincitrice. Oggi però era un giorno speciale, e tutto lo stadio è stato poi invitato ad accompagnare la canzone “Sweet Caroline” mentre Wozniacki, al centro del campo con la famiglia riunita e il marito David Lee, si godeva il momento.

È parsa molto rilassata, malgrado lo scarico di adrenalina che non poteva mancare dopo che in un attimo tutta la sua vita professionale si è chiusa ufficialmente. E se non altro avrà zero rimpianti, perché ha messo in campo tutto quello che aveva e c’erano le basi per provare a fare qualche giorno in più dalle parti di Melbourne Park visto come stava mettendo alle corde un’avversaria apparsa nel complesso superiore ma a cui mancava il vero killer instict.

Indietro 0-3 Jabeur era salita 5-4 e servizio nel primo set, sbagliando però tutto e regalando l’aggancio sul 5-5. Brava a dimenticare tutto, tornare a far male col suo tennis a tutto campo e molto votato all’attacco per prendersi un altro break e riuscire a chiudere il set. Nel secondo l’ex numero 1 del mondo è rimasta agganciata al punteggio, provando a mettere continuamente pressione in risposta e far tentennare una tunisina abbastanza altalenante e con sempre più pensieri per la testa. Sul 4-3 Wozniacki il break decisivo per rimandare tutto al set decisivo, lì dove Jabeur è partita meglio ma si è fatta raggiungere sul 3-3. Nei game finali, un po’ più di qualità e attenzione le hanno dato la grande vittoria e il primo accesso agli ottavi di finale in uno Slam.

Per Wozniacki, si chiude invece un capitolo straordinario, difficilmente immaginabile in queste dimensioni. Deve andarne fiera, al di là delle tante critiche che ha ricevuto in 13 anni di avventura per non aver concretizzato al meglio i periodi in cui è stata lassù. Nulla, non esiste nulla di negativo in un percorso di questa portata.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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