L’Australian Open ha fatto una pessima figura. Prima nell’accettare il rischio di mandare in campo giocatori e giocatrici in una giornata che si era aperta con l’account Twitter “City of Melbourne” che raccomandava i locali di non uscire dai luoghi chiusi se non per lo stretto indispensabile, chiudere le finestre e mettere al riparo gli animali, poi nel trovarsi di fronte al danno compiuto.
Dalila Jakupovic, tennista slovena con una breve apparizione in top-100 due anni fa e ora ai margini delle prime 200, è collassata in campo sul finale del secondo set nella sua partita di qualificazioni contro Stefanie Voegele. Stava conducendo 6-4 5-6 e aveva la palla del tie-break quando è crollata sulle ginocchia e ha cominciato a tossire malissimo. Piegata su se stessa, è stata portata alla sua panchina da due volontari.
In completo stato di sofferenza è stata trattata nel tentativo di farle riprendere la normale respirazione, contrattasi sotto sforzo massimo e con tutto lo sporco e il fumo che ha respirato. Il valore dell’aria è stato sempre oltre i limiti del “molto malsano”, il sole ha colpito duramente e oggi in queste condizioni c’è persino tanta umidità. Oltre a lei, Eugenie Bouchard ha sofferto duramente di problemi respiratori e nella sua partita contro la cinese Xiaodi You la fisioterapista è entrata 7 volte in campo per visitare entrambe.
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