Deve essere un periodo maledetto per il tennis, perché dallo scorso fine agosto ci sono state tragedie personali arrivate un po’ come fulmini a ciel sereno. Da Amanda Anisimova ad arrivare ad Aryna Sabalenka, e in mezzo la vicenda di Roberto Bautista Agut durante la settimana della nuova Coppa Davis, con sempre il filo comune del padre che veniva a mancare più o meno all’improvviso. E ora, a inizio del 2020, l’annuncio di Alona Ostapenko di aver anche lei perso per sempre la figura paterna.
Jevgenijs Ostapenko, ex calciatore dell’AFC Metalurh Zaporyzha, è morto in circostanze ancora non comunicate e, come spesso accade, difficilmente verranno rese note altre informazioni.
“Ti ho conosciuto fin dal giorno-1. Sfortunatamente, la vita può togliere quelli che sono i tuoi cari… Tu realizzi che cosa ti manca maggiormente quando quello non più con te. Non esitate a dire belle parole e passare del tempo assieme finché potete perché nulla può essere preso per garantito. Sarai sempre nel mio cuore, papà. Ti amerò per sempre”.
Ostapenko, che doveva cominciare la propria stagione ad Auckland, è dovuta tornare in Lettonia e ora la sua presenza agli Australian Open è molto in dubbio. In questi ultimi mesi terribili, da questo punto di vista, del tennis è un nuovo tassello che non avremmo voluto raccontare.
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