Al decimo tentativo, Martina Trevisan ce l’ha fatta. La toscana, classe 1993, superando Eugenie Bouchard 6-4 6-3 ha accesso al primo tabellone principale di un torneo Slam.
Una partita gestita in maniera perfetta fino al 6-4 5-0, capitalizzando un primo set dove è sempre stata avanti e al servizio non ha mai sofferto particolarmente, non concedendo alcuna chance alla ex numero 5 del mondo.Sul 5-4 ha poi gestito ottimamente il momento alzando tanto la traiettoria dei propri colpi e facendo colpire male una Bouchard che preferiva l’impatto regolare. In una giornata con tanto vento, questo l’ha portata a sbagliare parecchio.
Preso il set si è involata e nel secondo parziale è salita abbastanza rapidamente sul 5-0: “Non era facilissimo, anzi. C’era vento e son dovuta essere molto attenta e l’ho fatto fino al 5-0. Lì ero contro vento e lei ha cominciato a giocare quelli che io chiamo degli ‘Speranz’ che se vanno dentro vanno dentro e se vanno fuori vanno fuori, e sono entrati. Era anche contro vento, quindi ha spinto un po’ di più. Sul 5-2 ho girato campo e lì qualche pensiero per la testa mi è passato, lo ammetto, però dopo l’anno scorso ho lavorato molto sulla parte mentale e ce l’ho fatta. Ho cercato di giocare punto dopo punto invece di pensare che ero 5-0 e poi sono arrivata 5-2, 5-3… Però è fatta”.
Nell’ultimo game è successo un po’ di tutto, perché Trevisan era andata sotto 0-15 e lì ha trovato un primo ace, poi Bouchard sul 15-30 e ha vinto uno scambio importante con un colpo molto profondo, ma molto molto profondo, che è rimasto però dentro. Sul 30-30 un braccio di ferro portato a casa mandando Bouchard a giocare sul corridoio e forzandole l’uscita col rovescio lungolinea, infine un ace a chiudere: “No davvero, ho fatto due ace nell’ultimo game… Penso prima volta in assoluto poi che chiudo con un ace, ancor più bello così decisamente (ride, nda). Poi come dicevo col vento che c’era se lo scambio fosse iniziato non sarebbe stato affatto semplice. Posso dire che è il giorno tennisticamente più bello della mia vita”.
Un cammino a Melbourne portato a termine malgrado una situazione ambientale tutt’altro che facile e regolare: “Ho saputo adattarmi abbastanza bene ai vari cambiamenti climatici, anche se non è stato affatto facile. Il primo giorno, quello con tutto il fumo, sono stata forse fortunata a giocare per prima perché è vero che facevo un po’ fatica a respirare ma il il sole non era molto forte. Ieri invece c’è stato molto vento e l’ho gestito veramente bene, come oggi”. Un messaggio infine per il team, e una dedica particolare: “La dedico alla mia nipotina Emma. Poi ovviamente grazie anche a Matteo Catarzi, il mio coach, Donato Quinto che è entrato nel mio team quest anno facendo la preparazione con lui ed è anche grazie a loro che mi sento bene in campo”.
Nulla da fare per Giulia Gatto Monticone, superata 6-1 6-3 da Harriet Dart. Soddisfazione enorme anche per Liudmila Samsonova: l’italo-russa ha infatti superato 6-4 2-6 7-5 Xiyu Wang rientrando da 0-30 nel turno di battuta sul 4-5. Un terzo set durissimo, accompagnato dal break sul 5-5 e dalla chiusura nel dodicesimo gioco che le ha dato il secondo main draw della carriera dopo il Roland Garros dello scorso anno.
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