Dal nostro inviato a Melbourne
[7] A. Zverev b. [15] S. Wawrinka 1-6 6-3 6-4 6-2
Al diciannovesimo tentativo Alexander “Sascha” Zverev raggiunge la sua prima semifinale in un torneo del Grande Slam. Una liberazione per un giocatore schiacciato dalle aspettative, eletto troppo presto come futuro numero 1 e poi rimasto fermo al palo fino a una spaventosa involuzione che da alfiere della nuova generazione lo ha fatto sprofondare nelle retrovie rispetto agli Tsitsipas e ai Medvedev.
E proprio nel torneo in cui i riflettori puntavano qualcun altro, Zverev compie il passo che gli era sempre mancato: non era mai andato oltre i quarti di un Major (entrambe le volte a Parigi) e in generale non aveva mai convinto mostrando un brutto tennis anche contro avversari di scarso valore. A vederlo giocare e disperarsi durante l’ATP Cup non ci avrebbe puntato nessuno e invece…
Stan Wawrinka, l’unico a interrompere l’egemonia dei Fab 3 a Melbourne negli ultimi 15 anni, per 20 minuti è sembrato quello di sei anni fa: devastante con tutti i colpi, profondità straordinaria e Zverev costretto a subire il bombardamento svizzero. Il momento magico però è durato lo spazio di un set ed è questo il grande problema del tre volte campione Slam che alla soglia dei 35 anni non è più in grado di mantenere quel livello di gioco per l’arco di un intero match, soprattutto sulla lunga distanza.
Il suo resta l’unico set perso da Zverev nel torneo, anche questa una novità per il 22enne di origine russa che era abituato a (brevi) percorsi accidentati. Le belle notizie per lui arrivano dal servizio, colpo che nell’ultimo anno si era trasformato da arma fondamentale a punto debole. Nei cinque incontri giocati a Melbourne invece le percentuali sono da capogiro: 80% di prime palle in campo ma soprattutto soltanto 11 doppi falli. Nel solo match d’esordio in ATP Cup contro de Minaur ne aveva commessi 14.
Di nuovo in piedi dopo essere stato preso a pallate da Wawrinka nel primo set, Sascha ha avuto il merito di non disunirsi e con il calo di Stan è stato lui a prendersi la partita diventandone assoluto padrone. Venerdì sfiderà Nadal o Thiem, la strada per la finale si fa dura ma un grosso peso se l’è già tolto e se il servizio continua a dargli certe soddisfazioni…
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