Rafael Nadal è ad un solo passo dal record dei record e sono ormai pochi quelli che credono che lo spagnolo non completerà la sua rincorsa a Roger Federer il prossimo giugno, facendo 13 al Roland Garros. Ma anche lui, come Novak Djokovic, ha attraversato momenti meno felici. Per ben 18 volte il campione spagnolo non è riuscito a concludere un set vincendo la miseria di un game e solo in 4 occasioni è riuscito poi a far sua la partita. I primi tre bagel subiti si perdono nella memoria di un ragazzino, insieme ai protagonisti di quella che allora non potevano sapere che razza d’impresa fosse. Dopo la solitaria impresa contro Coira, in una delle mille finali di Monte Carlo, Nadal dovrà attendere il nuovo decennio per riuscire a ribaltare uno 0-6. Ci riuscirà tre volte su sei, un buon 50%.
Si comincia a Doha, gennaio 2011. Nadal si è appena ripreso il regno con un 2010 straordinario, durante il quale ha completato il suo career slam grazie alla vittoria di New York contro Djokovic. Rafa è persino arrivato in finale al Master, anche se Federer non gli ha permesso di completare l’opera superandolo abbastanza nettamente.
Si ricomincia da Doha, Rafa numero 1, Federer numero 2. Esordio senza problemi contro Karol Beck e poi è il momento di Lukáš Lacko. Lo slovacco è numero 89 del mondo e nei suoi due precedenti contro un top5 – Murray e lo stesso Rafa – non è mai andato oltre ai tre game per set. Nel turno precedente ha vinto solo al tiebreak del terzo set una partita durissima e sempre al tiebreak Nadal – che però è febbricitante – si aggiudica il primo set. Tutti si attendono il 6-4 o 6-3 di prammatica e il set comincia con Lacko che tiene con molte difficoltà il primo servizio. Rafa inizia il game successivo con un doppio fallo e si porta facilmente sul 30-15. Poi il disastro. Lacko sommerge di vincenti lo spagnolo, che anche negli scambi da fondo praticamente non fa più un punto. Con la seconda fa appena il 13% dei punti e il risultato non può che essere 6-0. Rafa nel set successivo si riprenderà il match, chiuso facendo meno punti dello slovacco. Passato il pericolo Nadal batterà Gulbis per poi essere travolto da Davydenko in semifinale.
Passano solo nove mesi, nove mesi terribili per Rafa, che vincerà ancora il Roland Garros ma solo grazie a Federer, che gli toglie di mezzo Djokovic e poi gli regala anche mezza finale. Il resto solo sconfitte per il maiorchino che arriva a Tokyo dopo aver perso sei finali contro Djokovic. Dall’altra parte stavolta non c’è il serbo, che dopo la Coppa Davis si prende una lunga pausa. C’è però Andy Murray, che dopo la sconfitta in semifinale a New York, proprio contro Nadal, ha solo vinto ed è pronto per la rivincita. Nadal però parte molto meglio di lui, fa subito il break e lo conserva fino alla fine, nonostante sembri sempre in bilico. Nel secondo set la partita diventa bellissima ma Murray riesce a brekkare lo spagnolo a resistere ad un suo tentativo di rientro e chiudere con un altro break il set. Dal 4-2 Nadal non farà più game, sballottato a destra e sinistra da un Murray in stato di grazia che avvilisce Nadal, incapace di fare un punto negli ultimi due turni di servizio.
Ma se contro Murray almeno aveva vinto un set, meno di due mesi dopo, contro Roger Federer, nel Round Robin delle Finals la lezione è ancora più dura. Nadal tiene bene i primi due servizi del match e nel terzo precipita 0-40, prima che uno scambio durissimo non dia il break di vantaggio allo svizzero. Nadal tiene ancora un servizio poi si trasforma in uno spettatore, non potendo nulla contro lo show del rivale, che nel secondo set perde due soli punti – con la seconda – al servizio e concede una sola palla game, in apertura di set, a Nadal.
Devono passare stavolta più di 3 anni prima che Nadal si debba ritrovare in una situazione così scomoda. In qualche modo lo spagnolo è riuscito ad arrivare ai quarti dell’Australian Open, e lì trova Thomas Berdych, contro il quale in passato ci furono vecchie ruggini mai dimenticati da Rafa che ogni volta che ha incrociato la racchetta col ceco ci ha sempre tenuto a tenergli, come si dice, la testa sotto l’acqua. Ma stavolta Berdych è in forma strepitosa e in tanti scommettono che la partita sarà equilibrata, perché fin lì Berdych non ha perso neanche un set mentre Nadal ha avuto problemi contro Smyczek. Si sbaglieranno tutti perché la partita non sarà equilibrata ma in favore di Berdych. Il ceco gioca un’ora come se fosse in paradiso e se nel primo set Nadal riesce a fare un po’ di resistenza a partire dal 4-2 per nove game Rafa non arriverà più a 40, travolto dalla pesantezza del dritto di Berdych. Rafa riesce ad arginare il ceco nel terzo set, procurandosi persino la possibilità di andare a servire per prolungare il match al quarto e salvando due match point al dodicesimo game. Nel tiebreak andrà sotto 5-1, recupererà i due minibreak ma cederà set e partita per 7-5.
Rafa prenderà altri due bagel, uno contro Kohlschreiber a Miami e l’altro contro Thiem a New York ma entrambe le volte nel primo set, il che gli darà stavolta modo di capovolgere i match. Tutti ricorderanno quello contro Thiem con lo smash finale dell’austriaco finito in tribuna sul match point del tiebreak del quinto set, mentre più agevole fu la rimonta contro Kohli, scomparso dal campo non appena Nadal riuscì a mettere quanto meno la palla dentro le righe.
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