Naomi Osaka ha scelto l’allenatore per il 2020, e come è capitato negli ultimi anni non è un nome banale. Al suo fianco, pur mancando ancora l’ufficialità, ci sarà Wim Fissette che è stato già visto alla Evert Academy nei giorni scorsi a dirigere qualche allenamento con la numero 3 del ranking WTA.
Fissette è un coach piuttosto giovane ma che ha già dimostrato di saper gestire molto bene le giocatrici seguite fin qui. Classe 1980, ha allenato Kim Clijsters nel rientro in campo dopo la maternità portandola a tre titoli Slam e il ritorno al numero 1 del mondo. Poi Sabine Lisicki nel 2013 portandola alla finale Slam di Wimbledon lì dove sarebbe tornato nel 2018 con Angelique Kerber (nella partita vinta contro Serena Williams), nel 2014 invece è stato al fianco di Simona Halep conducendola alla finale Slam di Parigi e alla finale del Master di fine anno.
L’unica giocatrice negli ultimi 7 anni con cui ha avuto un rapporto più lungo di una stagione è Victoria Azarenka, ma lì era nato un legame particolare perché era stato, Fissette, al suo fianco come un vero amico nel momento del bisogno della bielorussa che aveva raccontato, più avanti, di come prima di quel 2015 aveva vissuto grandi momenti di depressione e il ranking ne stava risentendo pesantemente. Nel giro di un anno “Vika” tornava a livelli da alta classifica, nel 2016 vinceva l’accoppiata Indian Wells-Miami come accaduto solo a Steffi Graf e Clijsters, e poi cominciava la maternità. Fissette si era staccato, ha fatto dei periodi di prova con Petra Kvitova, Alona Ostapenko, Sara Errani e Johanna Konta prima di decidere di seguire la britannica in un 2017 di grande valore perché avrebbe raccolto il primo Premier Mandatory in carriera (Miami), il best ranking al numero 4 del mondo e la semifinale a Wimbledon.
La cura Fissette ha fatto benissimo anche a Kerber, ridando vita alla giocatrice spenta e in grande difficoltà di fine 2017 fino al bellissimo titolo a Wimbledon dell’estate 2018 e la chiusura dell’anno al numero 2. Qualcosa a fine stagione si è rotto, si parlò di problemi derivati da non accordi su alcuni punti ma probabilmente Fissette ha anche sentito la voglia e la volontà di tornare da Azarenka. Purtroppo quella attuale è una giocatrice troppo lontana da quei picchi che aveva solo tre anni fa e ancora non c’è alcun riferimento a lei su un campo da tennis da dopo lo US Open.
Wim, che sembra confermare quindi di avere accordi esclusivamente annuali con le varie giocatrici, si deve essere liberato al termine della stagione ma già da fine settembre c’erano stati i primi avvistamenti con i membri del team Osaka continuati poi anche alle Finals di Shenzhen quando lui era lì per collaborare nei i tornei dedicati alle categorie juniores ed è rimasto poi per continuare i dialoghi con la giapponese. Ora, al di là delle voci che vorrebbero i due già al lavoro da qualche giorno e con una Osaka che nel frattempo starebbe ancora avendo un approccio tranquillo alla preparazione per non incidere sulla spalla infortunata a Pechino (da questo, infatti, verrebbe la spiegazione per cui sui suoi profili social è molto impegnata in attività extra-campo) è comparsa sul profilo dell’agente della giapponese una foto che ritrae il team al completo a una cena evento per un summit organizzato a Los Angeles.
Ecco spuntare, nuovamente, anche Fissette. Stuart Duguid l’ha pubblicata su Instagram mettendo come prima frase “L’esteso Team Osaka”. Tra l’altro, è importante segnalare come il preparatore atletico Abdul Sillah sia presente in questo scatto. Per quanto marginale al grande pubblico, Sillah è un membro fondamentale del team. Unitosi una settimana prima della grande corsa a Indian Wells 2018, Sillah ha trasformato nel tempo Osaka e la stessa Naomi è sembrata trovarsi molto in sintonia con lui tanto da essere diventata un po’ la sorella maggiore delle sue figlie. I dubbi erano venuti fuori quando dopo Pechino Sillah aveva salutato Naomi e non si era presentato a Shenzhen, ma il motivo pare essere per un intervento che ha dovuto subire e la successiva riabilitazione.
Fissette che si sposta da Osaka, dunque, non solo completa il lungo e tradizionale valzer di allenatori che il circuito WTA vive nella sua off season ma solleva a questo punto nuove domande sul futuro di Azarenka, soprattutto alla luce dei tanti ritiri e annunci di ritiro per il 2020 che sono arrivati anche solo nelle ultime settimane.
Allo stato attuale la bielorussa non ha un coach, non ha una compagna di doppio (è notizia di pochi giorni fa, infatti, che Ashleigh Barty giocherà nel 2020 con Julia Goerges mentre non c’è ancora nulla di certo sulla possibile coppia con Aryna Sabalenka per le Olimpiadi visto che lei sarà sempre assieme a Elise Mertens) e, come dicevamo, sembra che dal termine dello US Open non si sia mai veramente riavvicinata al campo. Il suo nome, poi, non compare in alcuna entry list per le prime due settimane della stagione che sta arrivando. Potrebbero essere un nulla di che, e magari l’ex numero 1 potrebbe aver deciso di prendersi qualche tempo in più per aprire il suo 2020 direttamente all’Australian Open o aspettare e chiedere una wild card (Auckland?), ma è un comportamento abbastanza anomalo soprattutto perché negli ultimi anni i risultati sono stati minimi e viene da chiedersi a che cosa possa auspicare adesso che è, senza ulteriori giri di parole, nel mezzo del nulla.
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