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WTA Zhuhai: Bertens e Sabalenka vincenti all’esordio, Vekic esce malconcia

[1] K. Bertens b. [8] D. Vekic 7-6(5) 6-2

Malgrado l’enorme delusione per la mancata qualificazione a Shenzhen, Kiki Bertens è comunque scesa in campo a Zhuhai. Non aveva l’obbligo, perché da prima riserva per le WTA Finals potrebbe dover essere in campo la prossima settimana nel caso qualcuna dia forfait e da quest anno con l’inversione delle date tra il Master e l’Elite Trophy non si verificano più malintesi.

In ogni caso, Bertens ha deciso di giocare e allungare così l’enorme serie di settimane in campo. Da dopo lo US Open non ha saltato una settimana, mostrando ora la grande fatica fisica e la poca brillantezza ma cercando di dare un piccolo sapore positivo a questo momento non facile. Non perderà la top-10, questo è certo, ma più vittorie saprà ottenere e meno distacco ci sarà tra le prime 8 considerando che a Shenzhen pur perdendo le 3 partite del Round Robin si guadagnano 375 punti.

Così, Bertens si è presa una fondamentale vittoria contro Donna Vekic per 7-6(5) 6-2 in un match durissimo nel primo set, durato 80 minuti, e che ha avuto tanti risvolti nel secondo quando la croata ha accusato dolori fisici alla schiena, abbastanza consueti in questa fase dell’anno, ha lasciato andare la sua avversaria fino al 5-0. Match poco brillante dal punto di vista qualitativo, con la croata a corrente alternata di dritto e incapace di conservare un break di vantaggio maturato nelle fasi iniziali, e di sfruttare uno 0-40 avuto sul 3-3. Bertens, da par suo, pur non trovando veri picchi di rendimento ha avuto grande supporto dal servizio quando era in difficoltà, poi nel tie-break ha preso due mini-break sul 5-4 Vekic che l’hanno spinta al set point, subito capitalizzato.

Tutto facile per la numero 1 del seeding nel secondo parziale. Adesso si giocherà contro Dayana Yastremska la possibile semifinale.

[4] A. Sabalenka b. [9] M. Sakkari 6-3 6-4

Il campo a Zhuhai sembra particolarmente rapido. Sia Aryna Sabalenka che Maria Sakkari sono apparse piuttosto sorprese all’inizio della loro sfida che ha aperto, ufficialmente, d’Élite Trophy edizione 2019. Inoltre, per entrambe c’era alle spalle un periodo di inattività che aveva un po’ giocato la sua parte nel non dare troppo ritmo alla partita.

Sabalenka aveva vinto a Wuhan dopo circa 8 settimane di tornei tra singolare e doppio. Non aveva vinto tanto in singolare prima del Premier 5 cinese, ma a conti fatti assieme alla compagna Elise Mertens aveva speso gran parte degli altri giorni comunque in campo raggiungendo ottimi risultati come il titolo allo US Open. Dopo Wuhan, una brutta sconfitta a Pechino e quasi tre settimane di pausa per ricaricare le batterie. Sakkari, invece, da Seoul aveva cominciato una serie di forfait durata tre settimane a causa di un problema al polso. Era tornata a Mosca, ma dallo US Open a oggi ha potuto giocare una sola partita, persa contro Anastasia Pavlyuchenkova.

Così, i primi game sono stati a corrente molto alternata, soprattutto da parte della bielorussa. Leggendo i dati finali, oltretutto, la linea logica della partita è ancor più chiara. L’ex top-10, comunque rimasta in top-15 dopo un’annata tutt’altro che semplice, ha dettato i ritmi, alternati, di una prima metà di gara tra azioni brillanti e grandi errori. 5 palle break concesse e altrettante annullate, tutte nel secondo gioco al servizio della sua partita. 8 doppi falli complessivi, 5 dei quali nei suoi primi 3 game alla battuta.

Dal 3-3 è stato un continuo aumento della prestazione. Qualche fronzolo qua e là, ma era sensibile la superiorità in campo rispetto a una Sakkari ancora lontana dall’essere quello che lei saprebbe fare per mandare effettivamente in cortocircuito Sabalenka: un palleggio a ritmo alto, senza troppi errori, profondo e continuo, portando Aryna lontana dalla comfort zone. Così i due break della bielorussa sono stati chirurgici: uno sul 4-3, il secondo sul 4-4 nel secondo set. In mezzo, una buona crescita generale dei vincenti e della fiducia, con un significativo rendimento nelle fasi in cui ha servito la seconda palla. Al di là della percentuale (comunque arrivata al 61% con 20 punti vinti su 33 giocati) c’era la grande sensazione di poter sfruttare il maggiore spin alla palla per fare comunque la differenza. Servizi potenti e molto angolati, che diventavano ancor più pericolosi perché non sempre leggibili e Sakkari era costretta ad allontanarsi di due metri dal campo, riuscendo quasi mai a rimettere in gioco una palla che potesse evitarle di dover rincorrere il colpo successivo ed essere subito in affanno, quando riusciva a far partire lo scambio.

Ottimo inizio per Sabalenka, alla fine, anche se lo scorso anno ebbe lo stesso identico esordio contro Ashleigh Barty (6-4 6-4), salvo poi essere sconfitta alla seconda partita contro Caroline Garcia e non passare il turno per colpa della differenza tra game vinti e persi. Adesso le è rimasta solo Mertens come altra sfidante.

Risultati

Azalea Group

[1] K. Bertens b. [8] D. Vekic 7-6(5) 6-2

Orchid Group

[3] M. Keys vs [WC] S. Zheng

Rose Group

[4] A. Sabalenka b. [9] M. Sakkari 6-3 6-4

 

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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