Al termine del Premier Mandatory di Pechino, uno dei tornei più spettacolari cui abbiamo assistito quest’anno in campo femminile, Naomi Osaka ha alzato il suo quinto trofeo in carriera servendo un cocktail di classe, personalità e coraggio che le ha consentito di abbattere la resistenza delle sue principali antagoniste di oggi e presumibilmente anche dell’immediato futuro.
Mi riferisco alla travolgente quanto impavida Bianca Andreescu e alla intelligentissima Ashleigh Barty, attuale numero uno del mondo, che l’hanno contrastata strenuamente in due degli incontri più avvincenti del torneo , rispettivamente nei quarti e in finale ,entrambi vinti dalla tennista giapponese al terzo set in rimonta.
Con questo successo la tennista di Osaka, in 18 mesi , tra i 20 e i 21 anni, completa una cinquina di grandissimo pregio che mai era stata realizzata a inizio carriera, neanche delle mitiche pluridecorate del secolo scorso e neanche da Serena Williams che nel 1999 vinse i suoi primi 5 tornei tra i quali Indian Wells e Us Open. Vincerà il secondo Slam solo nel 2002 allorchè mancò dei quattro Slam solo gli Australian Open.
L’unica tennista che ha avvicinata la Osaka, è stata Garbine Muguruza che tra il 2014 e il 2017, dai 20 ai 24 anni, piazzò cinque centri che culminarono con la conquista della leadership mondiale prima di entrare in confusione, tanto da raccogliere, nelle ultime due stagioni, soltanto due successi , entrambi nel torneo minore di Monterrey .
Di seguito le due strisce a confronto con l’evidenza del loro peso specifico:
Con la vittoria di Pechino la Osaka risale sul podio mondiale alle spalle di Barty, sempre più saldamente al comando, e di Karolina Pliskova che pur in mancanza di significativi risultati negli Slam (miglior risultato quest’anno la semifinale in Australia) è ininterrottamente sul podio dal 20 maggio di quest’anno.
Altri numeri
8 – La striscia di vittorie stagionali della Andreescu contro Top Ten, interrotta a Pechino dalla sconfitta con la Osaka nei quarti di finale
16 – I match vinti consecutivamente dalla Andreescu a partire dal torneo di Toronto ad agosto. Anche questa striscia si è interrotta a Pechino per effetto della sconfitta contro la Osaka nei quarti di finale.Fallito l’aggancio alla Azarenka che nel 2017 arrivà a 17 .
16 – I match vinti al terzo set dalla Osaka quest’anno a fronte di sole 3 sconfitte con una performance dell’84,2% pari a quella della croata Martic.
25 – I doppi falli commessi dalla Ostapenko nella partita di esordio vinta contro Katerina Pliskova al termine di tre set molto combattuti (7-5 3-6 7-5 il punteggio finale).
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