Matteo Berrettini ottiene un altro importantissimo successo in ottica Finals e si qualifica in semifinale nell’ATP 500 di Vienna. Il tennista romano ha superato il russo Andrey Rublev con il punteggio di 7-5 7-6 e aspetta ora il vincente del match che vede contrapposti Dominic Thiem e Pablo Carreno Busta. Non solo: Matteo diventa il quarto italiano della storia a diventare top 10, il secondo nel 2019, dopo Fabio Fognini. Assolutamente impensabile una cosa del genere ad inizio anno. L’Italia ha aspettato più di 40 anni per tornare ad avere un giocatore tra i primi dieci del mondo, questi ultimi dodici mesi gliene ha regalato ben due.
Un’ora e cinquantuno minuti di ottimo tennis, uniti ad un maggiore cinismo nelle fasi cruciali dell’incontro, hanno permesso a Berrettini di disinnescare l’esplosività dell’avversario. A decidere il primo parziale, dopo che Rublev aveva salvato due pericolose palle break nel settimo gioco, è stato infatti il break ottenuto da Matteo sul 5-5. L’equilibrio tornava a determinare l’andamento dell’incontro nel secondo parziale e durava fino al 5-5, quando era bravo il russo a salvare – diversamente da quanto successo in precedenza – una palla per il 6-5 e servizio Berrettini.
Giunti al tiebreak, tuttavia, a prevalere è stata ancora una volta la maggior solidità del nostro portacolori, bravo a scappare subito 3-0 e a gestire fino al 7-4 finale. In attesa di dare un’occhiata al match che a Basilea vede opposti Bautista-Agut, il più pericoloso dei competitor di Berrettini per un posto a Londra, e Opelka, l’allievo di Santopadre può godersi l’accesso in top 10 a partire dalla prossima settimana. Un ulteriore traguardo che suggella la strabiliante stagione dell’azzurro.
E’ un risultato storico quello conquistato da Berrettini, che da lunedì sarà sicuramente nella Top 10. In passato erano stati solo tre i giocatori italiani a raggiungere tale traguardo da quando è stata istituito il ranking ATP nel 1973. Il migliore degli azzurri nell’era Open è Adriano Panatta, giunto al numero 4 nel 1976, l’anno della conquista degli Internazionali d’Italia e del Roland Garros. Dietro di lui c’è Corrado Barazzutti, salito fino al numero 7 nel 1978, che precede Fabio Fognini, 9° lo scorso luglio, dopo aver abbattuto il fatidico muro al termine del Roland Garros.
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