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ATP Shanghai: Ramos non ripete il miracolo, Federer ok all’esordio

[2] R. Federer b. A. Ramos-Vinolas 6-2 7-6(5)

Quattro anni fa sul centrale di Shanghai Albert Ramos-Vinolas festeggiò la vittoria più bella della sua carriera. Un successo al secondo turno contro un Roger Federer giunto in Cina imballato e con poco tennis sulle gambe dopo una lunga sosta post US Open. Non una grande novità per lo svizzero, abituato alle partenze lente del 1000 asiatico: nel 2014 (anno del primo titolo a Shanghai) stava per subire la stessa sorte contro Leo Mayer, capace di sprecare 5 match point prima di perdere e presentarsi a rete per la stretta di mano lì lì per scoppiare in lacrime.

Quattro anni dopo il debutto cinese di Federer è meno problematico, di certo non impeccabile e pulito ma abbastanza buono per vendicare la sconfitta del 2015 battendo lo spagnolo per 6-2 7-6(5) in un’ora e 24 minuti di gioco. Un esordio sufficiente in un torneo vinto in due occasioni, l’ultima nel 2017 in finale contro Nadal. L’avvio di Roger è stato un po’ tentennante, soprattutto con il dritto che ha saputo regolare in corso d’opera, Ramos ha salvato tre palle break nei primi due turni di servizio ma ha ceduto alla quarta occasione e per lo svizzero è stato fin troppo facile prendere il largo.

Lo spagnolo ha offerto maggiore resistenza nel secondo set, complice un Federer ancora a corrente alternata e non in condizione ottimale. Qualche sbavatura dell’elvetico e la solita disciplina tattica del catalano – uno che cerca di sfruttare al massimo le sue poche armi a disposizione – hanno reso il parziale più equilibrato. I fantasmi del 2015 si sono materializzati per pochi minuti agli occhi di Federer quando Ramos è salito 4-1 nel tie break, pericolo scampato con un paio di punti giocati con la giusta attenzione e conti chiusi al primo match point.

Per Roger adesso un mercoledì di riposo mentre il suo prossimo avversario verrà fuori dalla sfida di domani tra David Goffin (in un buon momento e in corsa per Londra) e Mikhail Kukushkin. Una parte di tabellone, quella dello svizzero, dove presenziano anche Zverev e Thiem, i due giocatori che almeno per la classifica appaiono i più pericolosi per contendergli un posto in finale.

Piero Vassallo

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