Difficile trovare un inizio e una fine in una giornata che sembra sia durata una settimana intera. Zhengzhou, al primo anno nel circuito maggiore del tennis femminile, ha regalato una giornata a ritmi da Slam con però solo 8 partite disputate più il proseguo di una interrotta ben due giorni fa.
La località cinese è stata tormentata da mercoledì dal forte maltempo che ha inizialmente sospeso la sfida di secondo turno tra Karolina Pliskova e Polona Hercog con la ceca in vantaggio di un set, 6-3 2-5. Ieri tutte le restanti partite di ottavi non si sono giocate e così, oggi, un tour de force da paura ha costretto le giocatrici a maratone sfiancanti.
Chi ha pagato lo scotto peggiore è stata Elina Svitolina, che ha deciso di onorare l’impegno con il torneo cinese malgrado un ginocchio completamente fasciato e se nella battaglia di due ore e trentatré minuti contro Yulia Putintseva. Brava, a resistere, e fortunata nella fase finale del terzo set dove ha approfittato dei continui alti e bassi della kazaka per imporsi 3-6 6-1 7-6(5) rientrando da 3-5 nel set decisivo e da 1-5 nel tie-break. Il grande sforzo fisico, e le non perfette condizioni fisiche, hanno fatto sì però che arrivasse stremata al set decisivo di 6 ore più tardi contro Kristina Mladenovic. L’ultima partita del giorno è stata forse la più rocambolesca e a tratti incredibile, perché la numero 3 del mondo aveva pochissimo da dare ma correva come un’indemoniata in campo. Mladenovic, cercando di variare soluzioni e ritmi di gioco la mandava a colpire nelle zone più laterali e lontane, eppure trovava spesso modo di arrivare.
Nel primo set ha fatto la differenza soprattutto un titanico game di battuta vinto dalla francese sul 2-1 in suo favore, col break appena preso, e dove ha dovuto giocare l’incredibile numero di 42 punti per aggiudicarselo. 24 da soli basterebbero per vincere un set, lei ne ha quasi giocati l’equivalente di due parziali interi nell’arco di una mezzora, con 18 parità. Svitolina è calata, crollando sull’1-5, ma cancellando anche un set point (brutto errore col dritto per Mladenovic) è arrivata alla chance di 5-5. Forse, l’errore principale per lei è stato quello di trovare quasi mai la quadra col rovescio, sbagliando un’enorme quantità di punti da quel lato e dimostrandosi fin troppo vulnerabile con quel colpo anche nelle occasioni in cui l’avversaria serviva la seconda, normalmente punto debole del suo tennis ma che oggi ha raccolto tanto (quando è entrata in campo, perché comunque il numero dei doppi falli è arrivato a 12). Anche con un set di ritardo e più di tre ore e mezza nelle gambe, Svitolina ha cercato di ribaltare la partita riuscendo a giocare sulle debolezze della francese nelle fasi decisive del secondo parziale, rientrando da 0-30 sul 4-4 e dal 40-15 sul 5-4 in suo favore.
I problemi della Mladenovic attuale sono probabilmente concentrati su un’inconsistenza abbastanza importante dal lato del dritto che a volte pare essere causata da un blocco che ha. Oggi ha giocato tanti dritti da strappare applausi, ma per ogni colpo vincente (55 quelli totali a fine match) in lunghi periodi ne sbagliava 4 in modo banale. Sascha Bajin la guardava da bordo campo e cercava di costruire un dialogo quando veniva chiamato in causa, ma quello che traspare maggiormente è che Svitolina non ne aveva per starle dietro e rischiare di buttare al vento una potenziale semifinale (comunque importante) per le tante disattenzioni e gli errori tattici negli scambi. 6-4 per lei, 6-4 Svitolina, e il terzo set è stato un festival di tanti errori nei momenti cruciali. Mladenovic si è imposta 6-4 4-6 6-3 in due ore e tre quarti, ma il terzo set ha vinto 8 break su 9 giochi, con l’unico game tenuto dalla francese sull’1-0. Svitolina ha sulle spalle i brutti turni di battuta persi da 40-15 sull’1-3 e sul 3-5, ma era finita a livello di energie e mancava la lucidità e forza fisica per imporre un gioco sempre al massimo dal punto di vista della difesa e del contrattacco.
Mladenovic dunque, che ha terminato all’una del mattino, se la vedrà ora contro Petra Martic proveniente anche lei da una sola partita quest oggi ma da una grande maratona contro Aryna Sabalenka. 7-5 5-7 6-4 il punteggio finale in due ore e quaranta minuti di gioco molto diversi rispetto alla partita di Mladenovic, dove il livello è stato sempre piuttosto alto anche malgrado i vari break della fase finale del primo set e le occasioni mancate dalla bielorussa nel secondo. Un testa a testa incredibile, che contava 12 game ai vantaggi su 24 giocati nei primi parziali. Il terzo ha vissuto di un calo, ma a dimostrazione di come a Sabalenka manchi ancora la vittoria “in lotta” contro una top-30 nel 2019 ha ceduto nel momento chiave del set, sul 4-4, mancando poi una palla break nel decimo game e perdendo la partita, non prima però di farsi notare per un bellissimo abbraccio a rete con la sua avversaria per un match che ha contato in tutto 100 vincenti.
La testa di serie numero 1 dell’evento è Karolina Pliskova, giunta a Zhengzhou per centellinare i propri appuntamenti e portarsi già avanti sia in ottica qualificazione al Master sia come Race dove può approfittare di una settimana giocata fino alle fasi finali per recuperare punti su Ashleigh Barty, ferma ai box e prevista nel suo rientro a Wuhan. La ceca, che ha chiuso la partita contro Hercog in mattinata per 6-3 7-5, ha poi impiegato anche lei 3 set per superare Sofia Kenin 6-4 4-6 6-1 mettendo a referto 16 ace. In semifinale avrà Ajla Tomljanovic che dopo aver superato Kiki Bertens 6-4 7-6(3) ha poi impiegato più di due ore e mezza per prevalere contro Saisai Zheng 6-1 6-7(4) 6-4.
Risultati odierni
quarti di finale
[1] Ka. Pliskova b. [6] S. Kenin 6-4 4-6 6-1
A. Tomljanovic b. S. Zheng 6-1 6-7(4) 6-4
[7] P. Martic b. [4] A. Sabalenka 7-5 5-7 6-4
K. Mladenovic b. [2] E. Svitolina 6-4 4-6 6-3
secondo turno
[1] Ka. Pliskova b. P. Hercog 6-3 7-5
A. Tomljanovic b. [3] K. Bertens 6-4 7-6(3)
S. Zheng b. A. Riske 7-5 6-3
[4] A. Sabalenka b. A. Ostapenko 6-1 6-2
[2] E. Svitolina b. Y. Putintseva 3-6 6-1 7-6(5)
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