[9] A. Sabalenka b. [1] A. Barty 7-5 6-4
Come nel 2018. Stessa storia, stesso posto, stesso bar. Stessa gente che vien dentro consuma e poi va. Aryna Sabalenka torna in finale a Wuhan allungando a 11 la striscia di vittorie consecutive nella località cinese su 11 partite giocate, e ancora una volta battendo Ashleigh Barty in semifinale.
Altra partita di grande spessore per la bielorussa, che è tornata a far sibilare il suo dritto, pesantissimo, e a essere un osso duro per tutte. È la prima vittoria per lei contro una numero 1 del mondo, la seconda top-10 battuta questa settimana dopo non esserci mai riuscita in un 2019 vissuto su montagne (bielo)russe ma che l’ha portata all’appuntamento più importante in una condizione psico-fisica da far invidia.
Era il test più probante di tutta la settimana per entrambe, ma lei, Aryna, ci arrivava con un’inerzia completamente a favore. Non c’erano tante logiche relative alla partita del 2018 (molto simile nel punteggio finale, 7-6 6-4, ma con ben altro sviluppo) ma proprio perché nella considerazione ad ampio raggio sul loro periodo Sabalenka stava molto meglio. Quando abbiamo parlato del suo lavaggio di testa e bagno di umiltà sull’ammettere i propri errori in stagione, lei allo stesso modo si è liberata di un grande peso e fin dal primo turno ha dominato le sue avversarie, non fosse per quel secondo set contro Kiki Bertens in cui si è fatta riprendere dal 5-1.
Barty, che fin dal primo turno contro Caroline Garcia ha rischiato di uscire, oggi ha alzato il proprio livello e ha avuto la lucidità per capire come rimettere in bilico un primo set completamente dalla parte della sua avversaria. Dall’1-3 al 4-3 è stato soprattutto merito suo, mettendo più in difficoltà la bielorussa al servizio e dandole meno margine di sicurezza nella differenza tra prima e seconda palla. Allo stesso modo, però, Sabalenka ha poi reagito bene spezzando il suo momento negativo e raccogliendo 4 gratuiti di Barty sul 5-5, a dimostrazione che ancora c’è da lavorare per l’australiana che è andata poi all’attacco in risposta, ma Sabalenka ha tenuto duro e ha sempre avuto il supporto della prima quando le serviva, incamerando un preziosissimo primo parziale.
Il secondo set è stato ancora più equilibrato, ma con meno chance per entrambe in risposta finché sul 4-4, con una Barty che mostrava un po’ di sofferenza per un fastidio al polpaccio, ha perso un brutto game da 40-15. Sabalenka, al servizio per il match, ha chiuso con quello che molto probabilmente sarà il match point più bello del 2019.
Grazie a questo risultato, è ancora più vicina a salvare la top-20, un risultato cha a inizio del torneo sembrava quasi una missione impossibile. In finale, però, sarà chiamata a esaltarsi sia contro Petra Kvitova, per la grande campionessa che è, e Alison Riske, che in Cina (e su erba) ha sempre trovato il massimo del suo potenziale.
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