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WTA Osaka: Naomi spezza la maledizione Putintseva, Giorgi eliminata contro Mertens

Grandissima battaglia tra Naomi Osaka e Yulia Putintseva nel primo match della lunga giornata di Osaka, con la giapponese che è riuscita a spezzare la maledizione giocando un match a tratti veramente di alto livello ma con la tensione che veniva fuori nei momenti cruciali dei vari parziali.

Rimarrà, alla fine, la grande pecca per lo spettacolo di aver perso una vera e propria fine del match perché nel momento in cui la numero 4 del mondo si prendeva il terzo match point la kazaka si girava la caviglia e si faceva male. Osaka è subito andata a soccorrerla, è entrata la fisioterapista e si sono persi sui 5 minuti per un intervento immediato. Putintseva è rientrata in campo, ma non è stata in grado di poter tornare a competere come fatto fin lì.

Una partita un po’ a due volti per la giapponese, che ha patito soprattutto a livello mentale uno sforzo forse anche più arduo del necessario ma nelle fasi decisive di entrambi i set si faceva trascinare nella lotta serrata dalla sua avversaria e, sia nel primo che nel secondo set, non gestendo mai bene i turni di battuta in cui ha servito per chiudere. Un 6-4 6-4 però macchiato da quel finale così crudele e al tempo stesso che rende merito alla mentalità di Putintseva, spesso criticata per i suoi atteggiamenti ma che oggi ha voluto a tutti i costi far finire la partita per dare un vero valore alla stessa. Sono logiche che forse noi non possiamo realmente capire, ma dal punto di vista dei tennisti vincere grazie a un ritiro sul match point a favore può dare anche cattive idee, come l’averlo fatto per non dirsi veramente battuto, come a voler trovare una scusa. Oggi Putintseva ha voluto tornare in campo e finire la partita, e nella conversazione tra le due dopo la stretta di mano Osaka l’ha guardata come a dire “ma tu sei matta”, prima di farle un sorriso e darle una pacca sulla spalla. Le aveva chiesto come si sentiva, si è sentita rispondere: “Ho sentito un crack”. Alla domanda “Perché non ti sei ritirata?”, Putintseva ha risposto: “Mancava un punto, era giusto finirla”.

È finito così, dunque, un match che ha dato tanti spunti interessanti, perché per la seconda volta consecutiva Osaka ha litigato con la prima di servizio finendo ancora sotto il 50%, ma in entrambi i set ha giocato a tratti in maniera dominante come mai lei era successo contro questa avversaria. Aveva sempre perso, senza mai vincerci un set, e oggi per i primi 25 minuti ha fatto il diavolo a 4 spingendo molto bene contro uno slice di rovescio che per i primi 5 game non ha mai veramente dato sensazione di poter contrastare il gioco avversario. Poi, sul 5-1, Osaka ha perso un turno di battuta per scarsa concentrazione e qualche brutto errore, e Putintseva si è aggrappata a quello per tornar su con la sua grande carica e spirito agonistico, cominciando a lavorare molto bene il top spin sul dritto, a confondere le idee e sporcare la palla a una giocatrice che stava entrando in una spirale di pensieri negativi. Era evidente come Naomi stesse pensando in quei momenti ai loro confronti sempre a sfavore, per lei, e senza mai vincerci un set. Mancava due set point sul 5-3 e servizio: il primo giocando una seconda con tanta paura di fare doppio fallo, il secondo decidendo di accelerare nel momento sbagliato. Putintseva rientrava pienamente nel set, ma Osaka in qualche modo trovava la forza per prendersi un ultimo break proprio nel decimo game.

Nel secondo parziale, come contro Tomova, giocava un brutto game di apertura ma questa volta prendeva i regali di Putintseva per riacciuffare subito la parità e poi, attaccando bene sulla seconda della kazaka, si prendeva un secondo break consecutivo (da 40-15) e allungava sul 4-1. Putintseva qui era apparsa abbastanza demoralizzata, ma nel momento chiave è tornata a rendere la vita difficilissima a una Osaka nuovamente in apnea. Tanti errori per la giapponese e un atteggiamento che sul 5-3 si era fatto nuovamente traballante. Aveva avuto un match point, il secondo complessivo, e malgrado avesse aperto bene gli angoli ha mandato largo l’ultimo contropiede di dritto. Da lì è stata solo Putintseva, almeno nella sua testa. La prima tornava a mancare, addirittura alla quarta parità del game decideva di forzare anche la seconda incappando nel doppio fallo e alla fine steccava anche l’ennesimo dritto di un game piuttosto travagliato. Sul 5-4 era di nuovo tutto da giocare, ma Putintseva regalava i primi due punti e si metteva da sola in difficoltà. Dimezzava lo svantaggio ma sul 15-30 un’accelerazione di dritto della sua avversaria è stata imprevedibile, nella corsa però ha puntato male la caviglia contro il terreno e si è girata malamente. Lei è crollata a terra col viso contratto dal dolore, Osaka è arrivata subito da lei per aiutarla nei primi soccorsi. Cinque minuti di pausa e poi l’ultimo punto, praticamente non giocato con la kazaka ferma e senza modo di spingere.

Alla fine è parso più che quei momenti di difficoltà di Naomi oggi fossero dovuti ai tanti ricordi negativi che aveva, perché per un 90% dei rispettivi set ha messo in luce un grande tennis. Poi però la cosa diventava soprattutto un problema di testa, nell’essere sempre sotto pressione e ricordandosi di ogni volta che contro di lei ha subito delusioni importanti. Solo nel 2019 infatti le due sconfitte sono arrivate nel mese più brutto e complicato, a giugno, quando poi perse per la prima volta il numero 1 del mondo. Adesso però è in semifinale e tra un paio d’ore sarà di nuovo in campo contro Elise Mertens, che si è imposta 6-4 6-3 contro Camila Giorgi in un match giocato in contemporanea sul campo 1 privo del segnale tv internazionale a causa della pioggia di ieri che ha guastato tutto il programma e costretto tante giocatrici (e organizzatori) al tour de force odierno, mettendo partite anche su campi dove inizialmente non era prevista la copertura del segnale internazionale.

Risultati

[1] N. Osaka b. Y. Putintseva 6-4 6-4
[9] E. Mertens b. C. Giorgi 6-4 6-3
[WC] M. Doi vs A. Pavlyuchenkova

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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