Comincia a prendere forma il quadro delle 8 giocatrici che andranno a Shenzhen per la prima edizione delle nuove WTA Finals, accompagnate non da poche perplessità.
L’ufficialità di Shenzhen è arrivata nel gennaio 2018, in una conferenza stampa di presentazione durante l’Australian Open in cui il CEO della WTA Steve Simon aveva parlato di un’opportunità importante per tutti i diretti interessati mentre Samantha Stosur, in rappresentanza del consiglio delle giocatrici, aveva chiaramente detto: “Era un’offerta che non si poteva rifiutare”.
1 miliardo di dollari per 10 anni, la costruzione di un nuovo e avveniristico impianto da 14.000 posti e senza dunque andare a 40 chilometri più a nord dello stadio usato per il torneo WTA International a inizio stagione. Oltre a questo, l’aumento del montepremi a 14 milioni di dollari, fattore che ha infastidito da matti l’ATP, costretta per cruccio a ufficializzare un nuovo montepremi appena appena superiore per quando le ATP Finals verranno giocate a Torino.
In un momento storico, inoltre, di grande caos con gli scontri feroci a Hong Kong, città stato confinante con Shenzhen, la prima edizione di queste nuove WTA Finals si presenta quantomai segnata da fattori esterni. Il nuovo stadio, costato 450 milioni di dollari, non è pronto e non lo sarà prima del 2020. Dunque si sfrutterà un altro impianto sempre nel cuore della città, ma lì dove fino ad almeno pochi giorni fa venivano stipati i carri armati dell’esercito cinese, pronto a intervenire con la forza per sedare le ostilità a Hong Kong, costretto anche a cancellare il torneo International in programma la prossima settimana.
In tutto ciò, però, il torneo non è mai stato messo in dubbio dagli organizzatori e dalla stessa WTA, che oggi ha ufficializzato la qualificazione di Simona Halep e Bianca Andreescu, che vanno ad aggiungersi a Karolina Pliskova e Ashleigh Barty. A meno di exploit a Pechino di una tra Naomi Osaka e Petra Kvitova, inoltre, saranno probabilmente loro quattro a contendersi il numero 1 di fine stagione. E proprio la giapponese e la ceca potrebbero essere le prossime a staccare il pass. Il margine su Belinda Bencic e Kiki Bertens, nona e decima, è al momento importante e qualche vittoria nella capitale cinese potrebbe metterle al riparo. Soprattutto, per come è strutturato il tabellone a Pechino solo una tra Bencic e Bertens potrebbe passare avanti a loro e Serena Williams è altamente improbabile che scenda in campo tra Linz e Mosca.
Proprio la statunitense segna la solita incognita della fase finale di stagione. Lei al momento è settimana, dunque potenzialmente qualificata, e se solo una tra Elina Svitolina, Bencic e Bertens la passerà lei verrebbe considerata dentro alla cerchia di élite. Visto il trend degli ultimi anni è molto difficile pensarla al via di un evento che non disputa dal 2014, per cui per le tre giocatrici dietro di lei sarebbe l’ideale sorpassarla per evitarsi un pensiero in più. L’ucraina ci riuscirebbe coi quarti di finale in Cina, la svizzera e l’olandese con la semifinale. Per tutte loro questo risultato è ancora possibile, e a quel punto si apriranno le ultime settimane dove oltre che al campo si guarderà anche alla calcolatrice.
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