[14] J. Konta b. [3] Ka. Pliskova 6-7(1) 6-3 7-5
[5] E. Svitolina b. [10] M. Keys 7-5 6-4
Dopo Ashleigh Barty, saluta gli US Open anche Karolina Pliskova. Sconfitta in volata, per la ceca, che viene battuta 6-7(1) 6-3 7-5 contro Johanna Konta in un match molto difficile per la numero 3 del seeding, apparsa come nei giorni scorsi poco brillante e oggi anche con una vistosa fasciatura alla coscia sinistra.
Salta dunque anche la terza contendente per il numero 1 WTA e adesso la questione è molto chiara: o Naomi Osaka riuscirà in un incredibile bis (“incredibile” perché tutte le avversarie più temibili sono ancora in gara) o Barty tornerà numero 1 del mondo.
Da un certo punto di vista è un’occasione buttata, per Karolina, che si trovava avanti di un set e un break (in due occasioni) ma è anche vero che Konta al di là del passaggio a vuoto tra fine del primo set e inizio del secondo ha sempre operato una pressione enorme in risposta e non la lasciava respirare, costringendola a superarsi pure nel suo punto più forte: dei 16 totali, 9 sono stati quelli messi a segno nel primo set, 8 per mantenersi in scia con un break di ritardo, maturato nel primo game, e salvandosi da turni di battuta in cui era sempre sotto 15-40 se non addirittura 0-40, sull’1-3.
Era lenta, molto fallosa e tratti troppo sulla difensiva, motivo per cui quella fasciatura alla coscia potrebbe aver recitato un ruolo importante, soprattutto perché delle loro 7 sfide la ceca ne aveva persa soltanto una. Oggi stava riuscendo in una piccola impresa, ma Konta ha trovato la forza per ripartire dopo aver giocato malissimo il game sul 5-4 e aver perso il tie-break senza opporre resistenza. Una volta messe le cose in parità, serviva un terzo set dove limitava gli alti e bassi dovendo oltretutto servire per seconda. L’esplosività fisica di Karolina, però, è andata in calando e il compito è stato un po’ più facile fino a quando sul 5-5 ha approfittato della prima chance per portarsi avanti.
Salvata una palla break per il 6-6, Konta ha poi raccolto la vittoria, meritatissima, che la porta a raggiungere i quarti di finale anche allo US Open. È la terza britannica nell’Era Open a raggiungere questo traguardo in tutti gli Slam, dopo Virginia Wade e Jo Durie. Al prossimo turno avrà Elina Svitolina, che ha giocato una bellissima partita contro Madison Keys.
L’ucraina si è presentata in campo con anche i fantasmi di quanto accaduto nel 2017, quando era stata vicinissima ai primi quarti di finale a New York perdendo da 4-2 nel terzo set contro la stessa Keys in una delle sconfitte meno chiacchierate di quell’anno, ma che le fece malissimo al morale tanto poi da continuare la stagione con diverse altre delusioni in serie. Questa volta il suo rendimento al servizio è stato fenomenale: mai brekkata, 71% di prime palle in campo, 92% di punti vinti con la prima. Oltre a questo, ha limitato i danni del servizio avversario stoppando a 9 il numero di vittorie consecutive della statunitense, apparsa in gran forma dopo il titolo a Cincinnati e che aveva raggiunto almeno le semifinali a New York negli ultimi 2 anni con un tabellone comunque favorevole per tornare tra le migliori 4.
Una mezza sorpresa, insomma, ma che vedendo la partita è veramente meritata per la campionessa delle Finals di Singapore che continua a reagire dopo una prima parte di stagione molto negativa. Rimane ancora lontana dall’avere un ruolo da protagonista a Flushing Meadows, ma per lei questo è il terzo quarto di finale Slam della sua stagione e malgrado tutto dimostra la sua grande continuità ad alti livelli anche in questi dettagli.
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