Finisce in trionfo la settimana californiana di San José per Saisai Zheng, classe 1994, che vince il primo titolo Premier per una tennista cinese da Na Li.
Partita senza neppure la testa di serie, Zheng è stata in grado di completare un percorso di alto livello battendo quasi solo top-35, dalla finalista 2018 Maria Sakkari all’astro nascente del tennis femminile statunitense Amanda Anisimova, fino alla bielorussa Aryna Sabalenka, che oggi siede addirittura al numero 9 del mondo.
È un tennis poco convenzionale il suo, perché si crea con un ritmo alle volte veramente lento, privo di potenza e con palle che toglierebbero il ritmo a tante avversarie soprattutto se sono ancora alla ricerca della condizione migliore, come la stessa Sabalenka. Non c’è da ingannarsi: una finale non risolve magicamente ogni cosa, ma è un buon punto di partenza per chi ora deve dare seguito a tutto ciò. Contro però una giocatrice così brava, ed estrema alle volte, nella fase difensiva il rischio che Aryna potesse andare fuori giri abbastanza presto era ora piuttosto alto.
Ha provato a starle attaccata, Sabalenka, ma faceva molta più fatica a uscire dalla tela di scambi di Zheng, che metteva ottimi slice e palle altamente cariche di spin. Aveva avuto una partita abbastanza simile contro Carla Suarez Navarro, dove di fatti aveva perso il primo set 6-3 come questa volta, ma dopo aveva innalzato profondità e potenza finendo per spuntarla al terzo set. Stavolta invece non è riuscita a prendersi il secondo parziale, cedendo 6-3 7-6(4) e mancando un’ottima chance di prendersi altri punti a oggi fondamentali per la classifica e per quello che dovrà difendere.
La buona notizia, se non altro, è l’ottimo inizio di una stagione sul cemento molto lunga e dove dovrà fare il possibile per mantenersi almeno in zona top-20. Non sarà come quelli che erano i sogni di inizio stagione ma le difficoltà palesate tra marzo e luglio, accettabili nel concetto di un percorso di crescita che ancora non può considerarsi finito, soprattutto quando lei era la perfetta nessuno per tanti fino a un anno fa, ora mostreranno l’altro lato della medaglia.
Per Zheng, invece, è la realizzazione di una grande impresa. Al di fuori di Heather Watson al primo turno, in una settimana ha superato: Danielle Collins (semifinalista in Australia), Anisimova, Sakkari e ora Sabalenka. In questi anni le veniva imputato di saper vincere solo nei tornei in Asia, solo negli ITF, tanto che un anno e mezzo fa era sempre in zona top-40 ma aveva appena 3 vittorie al di là degli eventi di minor livello nel tour. Adesso, con un Premier di tutto rispetto vinto negli USA e con questo percorso, probabilmente qualcosa potrebbe cambiare. Di certo non un gioco che ha fatto ammattire tutte in questa settimana: Collins ha fatto 2 game, Anisimova si è autocondotta verso una tortura fisica che le è costata anche il torneo di Toronto, Sakkari è esplosa dalla frustrazione a un cambio cambio e Sabalenka non è riuscita a vincere un titolo da grande favorita. E questo vuol dire che tutto ciò, per lei, funziona.
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