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WTA Cincinnati: Kuznetsova, che rientro! La russa è in finale, sfiderà Keys

Svetlana Kuznetsova è la protagonista principale di “una settimana da Dio” in versione WTA. Le è successo spesso in carriera, lei che possiede un livello di gioco fuori dal comune e che solo un destino infame le ha impedito di vedere coronato questo percorso con il numero 1 del mondo.

Lo avrebbe meritato, probabilmente, ma a 34 anni quella è ormai acqua passata anche perché per un personaggio come lei i motivi di cui andare fiera di se stessa sono infiniti, a cominciare dal fatto che è stata (ed è ancora) il vero punto di riferimento dello spogliatoio femminile.

Persona dal carisma raro, considerata da tanti come una delle più grandi giocatrici del periodo d’oro della Russia che dominava la scena, capace di costruire ottimi rapporti di lealtà con tutte le più grandi giocatrici di questi ultimi 20 anni a cominciare da Serena Williams, di cui non ebbe timore di dire a Stoccarda, nel 2017, che non l’avrebbe sorpresa vederla rientrare e vincere uno Slam perché già nel 2007 vince un Australian Open con 10 chili di troppo (e si impose lasciando 3 game a Sharapova in finale). Tra l’altro, un’altra storia che descrive il loro rapporto è quando Kuznetsova scoprì della gravidanza di Serena e le mandò un messaggio: “Ma come, ma non mi dici nulla?”. La statunitense le rispose: “Eh?”. E lei replicò allo stesso modo, per poi ricevere un messaggio dove Serena, 23 volte campionessa Slam, replicava con: “Oh scusa, scusa, scusa! mi ero proprio dimenticata”.

La sfida di Cincinnati tra lei e Ashleigh Barty, la semifinale del WTA Premier 5 di Cincinnati, era anche un simbolico passaggio di consegne proprio su questi termini. Se Kuznetsova ha e ha avuto tante qualità morali nel corso della sua carriera, l’australiana sembra quella più indicata a raccoglierne l’eredità. Molto simili come carattere, Kuznetsova è forse più estrosa, ma anche simili come modo di giocare, con entrambe perfette da un punto di vista tecnico se non per il rovescio in top spin di Barty, che però colma quella lacuna con un eccellente slice. Alla fine, però, è uscita fuori una partita dominata dalla wild card speciale, che con il 6-2 6-4 vola nei dintorni delle prime 60 del mondo da che, a inizio settimana, era addirittura fuori dalle prime 150. Una settimana perfetta, questa, qualcosa che alla russa è successo più volte nella sua carriera e che di recente aveva smarrito in un periodo di due anni rovinato da diversi infortuni, anche piuttosto seri, e dalla problematica vicenda del visto statunitense che le stava impedendo di essere qui, a Cincinnati, a giocarsi la possibilità di vincere il titolo più importante dal Roland Garros 2009.

Lo meriterebbe, una come lei, dal suo talento e dalla sua grande voglia di rivalsa. È stato anche bello rivedere nel suo angolo lo storico coach Carlos Martinez, da cui si era separata più di un anno fa ma che negli ultimi mesi ha visto un riavvicinamento progressivo anche grazie al fatto che lui comunque sia rimasto ad allenare giocatrici russe. Prima Margarita Gasparyan, ora Daria Kasatkina. Oggi, però, non aveva occhi che per Kuznetsova, esultando assieme a lei dopo l’ultimo punto.

Sembra tanto in palla, malgrado 5 partite in 6 giorni anche piuttosto dispensive a livello di energie. 7-6 6-7 6-4 contro Anastasija Sevastova, 4-6 7-6 6-2 contro Dayana Yastremska salvando 2 match point, 6-2 6-1 contro Sloane Stephens, 3-6 7-6 6-3 contro Karolina Pliskova rientrando da 3-5 nel secondo set, e ora la netta vittoria contro la numero 2 del mondo, la quarta top-11 affrontata. Un percorso eccezionale, a cui mancherebbe solo l’ultimo tassello di una finale da giocare contro Madison Keys, anche lei protagonista di una straordinaria settimana dopo un lungo periodo di stenti e che ha messo fine al percorso di Sofia Kenin con un 7-5 6-4 che indica un match molto tirato ma dove alla fine Keys è riuscita a rompere il gioco della connazionale che cercava soprattutto di reindirizzare e assorbire i colpi della californiana.

Risultati

[WC] S. Kuznetsova b. [1] A. Barty 6-2 6-4
[16] M. Keys b. S. Kenin 7-5 6-4

Diego Barbiani

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