[4] S. Halep b. [LL] N. Gibbs 6-3 3-6 6-2
Ci si aspettava una partita più rapida, per Simona Halep, che però soltanto nel terzo set ha saputo piano piano inserire le marce alte chiudendo comunque in crescendo contro Nicole Gibbs e approdando al secondo turno dello US Open.
Due ore circa di battaglia, con scambi molto lunghi e tanti momenti in cui entrambe passavano dalla fase di spinta a quella più difensiva, con entrambe che molto sportivamente a rete si sono fatte complimenti a vicenda.
Ha giocato più che bene Gibbs, recentemente passata alle cronache per essersi dovuta operare dopo che è stato scoperto all’interno della sua bocca un tumore. Due mesi di stop, la conferma dei medici che tutto si era risolto per il meglio e la giocatrice classe 1994 ha potuto riprendere gli allenamenti. Dopo una comparsata in top-100 ormai 3 anni fa, la beniamina del pubblico di casa si è assestata nelle prime 150 del mondo ma oggi, il suo livello, era di chi si trovava ben più avanti.
Un 6-3 3-6 6-2 finale maturato tra qualche conferma di troppo che ancora non è una Halep in formato deluxe, quella degli ultimi 3 match di Wimbledon, ma più vicina a quella che non è mai stata in grande condizione tra Toronto e Cincinnati. Oggi ha rischiato, ha accettato a tratti di dover coprire il campo e difendersi, ma a conti fatti non ha mai veramente messo in dubbio il risultato finale. Il calo del secondo set sarà il punto su cui lavorare, nel frattempo però è arrivato il primo successo allo US Open dal 2016 e al secondo turno avrà Taylor Townsend, vincitrice ai danni di Kateryna Kozlova.
Altri risultati
Tutto facile all’esordio per Bianca Andreescu contro la wild-card statunitense Katie Volynets, arrivata a Flushing Meadows grazie al successo nel campionato nazionale under-18. Una partita che per la canadese di adesso, testa di serie numero 15, doveva essere una formalità anche visto come lei stessa non nasconda di voler puntare al titolo dopo l’esaltante stagione inframezzata da un grave infortunio alla spalla ma che l’ha vista trionfare a Indian Wells e Toronto. 6-2 6-4 il punteggio finale e un secondo turno più che abbordabile contro l’ex top-15 Kirsten Flipkens, ora scivolata fuori dalle prime 100 del mondo e in tabellone come Lucky loser e dopo aver battuto un’altra lucky loser, Xiyu Wang, al primo turno.
Petra Kvitova ieri rivelava al sito internet ceco idnes.com che le condizioni del braccio infortunatosi a Parigi lo scorso maggio sono ancora imperfette. È migliorata rispetto alle prime settimane, ma ancora ci sono giorni dove sente dolore. Nel frattempo, per coprire tutto ciò scende in campo con una fascia protettiva e oggi l’esordio è stato abbastanza tranquillo: 6-2 6-4 alla qualificata ceca Denisa Allertova, recentemente sposatasi con il tennista ATP Jan Satral e che a breve cambierà ufficialmente cognome in Satralova. Al secondo turno, nel frattempo, Kvitova affronterà Andrea Petkovic, impostasi 6-3 6-4 contro Mikaela Buzarnescu.
Avanti anche Kiki Bertens, che ha sconfitto 6-4 6-1 la lucky loser Paula Badosa Gibert e al secondo turno avrà Anastasia Pavlyuchenkova che a sua volta si è imposta 6-1 7-6(4) contro Pauline Parmentier. Ottima vittoria invece per Aryna Sabalenka, che si aggiudica il primo derby bielorusso nella storia di uno Slam battendo in rimonta Victoria Azarenka per 3-6 6-3 6-4 dopo essere stata sotto 6-3 2-0. Da metà del secondo set, però, il tennis della numero 9 del seeding (scivolata però al numero 13) è stato devastante e alla fine questa, malgrado il ranking della ex numero 1 del mondo sia ancora ai limiti delle prime 40, potrebbe forse essere una delle vittorie più significative del suo 2019. Servirà una sorta di conferma al secondo turno contro Yulia Putintseva, avversaria che coi suoi cambi di ritmo e la sua imprevedibilità potrebbe costituire un ostacolo importante per una che può soffrire giocatrici che le danno palle senza peso o con troppo topspin, oppure essere parte di un match dove l’altra non le darà due palle uguali da colpire.
Ennesimo flop invece per Sloane Stephens, a cui neanche il cambio coach è sembrato sortire gli effetti sperati. Con Kamau Murray in panchina, colui che l’ha portata alla vittoria del torneo nel 2017, la statunitense ha giocato una nuova partita di bassissimo livello contro Anna Kalinskaya, ottima invece nell’interpretazione del match e nell’impedire a Sloane di reagire quando poteva. 6-3 6-4 il punteggio finale che premia la russa, classe 1998 e recente semifinalista a Washington, che si avvicina alla soglia di una top-100 che avrebbe forse potuto arrivare molto prima, ma che adesso sembra effettivamente pronta a prendersi. Al secondo turno, la grande chance contro la wild-card Kristie Ahn, che a sorpresa si è imposta 7-5 6-2 contro Svetlana Kuznetsova, che non ha saputo riproporre la grande settimana di Cincinnati.
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