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Osaka: “Ho dato troppo peso a dover fare risultato a ogni costo”

Naomi Osaka è pronta a ripartire dopo un mese di pausa che potremmo definire forzata.

Sperava in un Wimbledon diverso, in un percorso che l’avrebbe portata magari alla seconda settimana dei Championships per la prima volta in carriera malgrado tutte le conclamate difficoltà nel leggere sull’erba le situazioni come le riesce, da sempre, sul cemento e quest anno anche sulla terra battuta.

A inizio luglio il suo terzo Slam si concludeva con la netta sconfitta contro Yulia Putintseva, al primo turno, e una conferenza stampa dove probabilmente per la prima volta si avvertiva la difficoltà della ventunenne giapponese nel gestire tutto quello che le stava succedendo da quando è diventata una star planetaria. La vittoria dello US Open le ha portato 7 sponsorizzazioni diverse, le ha dato la spinta per diventare la prima numero 1 del mondo nella storia del Giappone, ma il retro della medaglia è stato carico di amarezza e delusioni.

Da dopo Melbourne ha avuto momenti positivi, ma vedendo la situazione nel suo complesso abbiamo solo una semifinale e due quarti di finale. In termini di punti, uscita dalla trasferta in Oceania con 2185 punti nella Race oggi la troviamo con 3186, appena 1000 punti presi in 6 mesi. Numeri che servono come indizio in più per raccontare una fase di calo avuta, evidente, che però non rappresenta una novità. Anche lo scorso anno, dopo la vittoria a Indian Wells, cominciò un periodo abbastanza delicato. Battuta Serena Williams a Miami, anche a causa di una gastrite giocò male la sfida contro Elina Svitolina e poi andò a Charleston dove, sconfitta ai quarti di finale contro Julia Goerges, disse che si sentiva strana, completamente spenta a livello emotivo. Staccò col tennis per qualche settimana, ma al rientro non c’erano risultati anche perché andava a giocare sulla terra (dove aveva ancora paura di scivolare per timore di farsi male al ginocchio) e poi su erba.

Durante la pausa, lo scorso anno, si preparò ai due mesi che le avrebbero cambiato per sempre la vita e l’inizio fu dei peggiori. Tre sconfitte di fila tra Washington, Montreal e Cincinnati.

“Le ultime settimane sono state molto dure per me, non ho sentito la palla nel modo giusto e questo mi ha portato a sentirmi sempre più frustrata e depressa durante i miei allenamenti. Ho avuto tanta pressione entrando nella stagione sul cemento perché sentivo tante aspettative su di me da Indian Wells e non mi sentivo più dalla parte dell’underdog (che è una cosa totalmente nuova per me). Se qualcuno stava seguendo Cincinnati saprà che ho perso la partita ma penso che sto facendo degli step nella giusta direzione, le cose non stavano andando nella maniera che volevo ma finalmente ho sentito quel divertimento a stare in campo che non avevo da Miami. Per questo sono molto felice di questo e volevo condividere i miei sentimenti con voi. Aggiornamento finito, ci vediamo a nY”.

Questo prima dello US Open, dove rivelò che in quel periodo aveva delle lunghe chiacchierate col papà in cui gli diceva che temeva di non riuscire più a emergere da quella buca. Verso metà agosto, prima di volare a New York, scrisse un lungo post che pubblicò poi su Twitter in cui si apriva definitivamente ai propri fan raccontando cosa aveva vissuto, il tutto con un punto focale: in quei mesi non si sentiva più se stessa. Aveva perso a Cincinnati, eppure raccontava che stava sentendo di nuovo la gioia di essere in campo, concetto ribadito anche a Dubai a inizio 2019 quando raccontava la sua versione del perché era arrivata alla separazione da Sascha Bajin.

Per Osaka essere felice è qualcosa di estremamente importante. Pur senza drammatizzare, lei rimane una tennista dalla personalità molto particolare. Molto riservata, chiusa, super riflessiva e capace di farsi sentire anche con un tono di voce molto pacato, capace anche di essere la prima a fare la battuta per provare a mettersi a suo agio. Per questo non ha particolarmente stupito come oggi sia apparso sul suo profilo Twitter un nuovo messaggio che fa luce a 360 gradi su quello che è stato il periodo recente. Naomi, per tante cose, è ancora una ragazzina, forte, fortissima, e che è chiamata a dover recitare il ruolo di un’adulta super professionale perché ha gli occhi del mondo intero puntati contro in ogni occasione, soprattutto in campo. Ecco perché alle volte è normale vederla evadere da quei vestiti e tornare a essere la più “easygoing” ventunenne che ci sia.

“Okay, dunque, domani partirò per Toronto e vorrei rivelarvi qualcosa prima che cominci la stagione sul cemento. Gli ultimi mesi sono stati veramente duri per me, tennisticamente parlando, ma per fortuna sono circondata da persone che amo e che mi amano a loro volta (almeno spero ahahahahah). In tal caso sono veramente grata per questo perché ogni volta che le cose non vanno come vorrei incolpo me stessa al 100% e ho la tendenza a stare zitta perché non voglio dar fastidio a nessuno coi miei pensieri e i miei problemi, ma loro mi hanno insegnato che devo fidarmi di loro e non devo prendere tutto sulle mie spalle. Inaspettatamente i peggiori mesi della mia vita hanno anche avuto alcuni dei migliori momenti perché ho incontrato nuove persone, e fare cose che non avevo mai considerato prima. Detto questo posso onestamente riflettere e dire che probabilmente non sono stata in grado di divertirmi in campo dall’Australia e sento che sto finalmente arrivando al punto in cui sto riassaporando quelle sensazioni. Ho messo tantissimo peso sui risultati delle mie partite invece di imparare da queste come “normalmente” faccio. Avendo avuto questo tempo per pensare e riflettere (dopo aver perso al primo turno lololololol) sento di aver imparato tanto da me stessa e penso di essere cresciuta tanto come persona in questi ultimi anni e adesso sono molto eccitata al pensiero di cosa il futuro avrà in serbo per me sia dentro che fuori dal campo. Ci vediamo nella stagione sul cemento nord-americano. Aggiornamento finito :)”.

Per quanto all’interno ci siano parole piuttosto forti, come il riferimento ai mesi più difficili della sua vita, per chi ha avuto modo di conoscere Naomi nei suoi modi di porsi, nelle sue conferenze stampa alle volte un po’ inusuali, alle volte un po’ tra il serio e il faceto, ha capito che in quel momento c’era la volontà di contrapporre una cosa abbastanza negativa con qualcosa (le persone conosciute) di molto positive e creare questa spaccatura molto evidente.

Impossibile pensare che, ripetendo il gesto di un anno e liberandosi di un peso raccontando le proprie vicissitudini personali, possa poi tornare a ripetere l’exploit di New York. Però può essere un passo importante per rivedere la Osaka libera da cattivi pensieri e libera di esprimersi al meglio in campo. Anche perché dover difendere uno Slam porta spesso di per sé delle tensioni che hanno travolto tantissime giocatrici nel recente passato.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani
Tags: Naomi Osaka

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