La settimana del rientro in campo di Bianca Andreescu è diventata ufficialmente una favola, a cui manca ancora l’ultimo capitolo.
La giocatrice nata a Mississagua il 16 giugno del 2000, che vive a due passi dall’impianto del WTA Premier 5 di Toronto, è diventata la prima canadese in finale nel torneo di casa dal 1969.
Un bene, per lei, aver concluso la partita contro Sofia Kenin in due set, evitandosi la quinta maratona in 5 giorni e avere un po’ più di tempo per riposare in vista di quello che sarà un match che porterà con sé tanta adrenalina ma anche tanta tensione perché c’è un paese intero, ormai, dietro di lei dopo il clamoroso successo a Indian Wells dello scorso marzo e questo risultato altrettanto impensabile dopo 4 mesi di stop intervallati da una partita a Parigi. Erano arrivati in massa, in California, con connazionali sugli spalti e tantissime delle più importanti tv a livello nazionale per quello che era il successo più importante a livello femminile (in singolare) di un’atleta della foglia d’acero.
Ora, a Toronto, un cammino fatto di tante emozioni compresa la semifinale giocata, anche questa, sul filo dell’equilibrio contro Sofia Kenin, un’altra che sta vivendo un anno veramente importante. Dopo le vittorie contro Serena Williams, al Roland Garros, e qui a Toronto contro Ashleigh Barty ed Elina Svitolina, la statunitense ha giocato alla pari contro la sua rivale perdendo un primo set lottassimo per 6-4 con un break subito sul 4-5 e poi nel secondo è rientrata da 2-5 e ha salvato 3 match point prima di cedere solo al tie-break.
Adesso Andreescu avrà l’ostacolo rappresentato da Serena, che ha faticato tanto per battere la qualificata ceca Marie Bouzkova, numero 91 del mondo, e che ha mostrato un netto calo generale rispetto al match contro Naomi Osaka, ma è riuscita nel momento delicato a dare quel qualcosa in più che ha una grande campionessa come lei e a battere quella che a conti fatti è una debuttante nel circuito WTA, essendo in campo proprio in queste settimane per i primi tabelloni principali del circuito maggiore.
Bouzkova ha dominato il primo set, vinto 6-1, dove ha sfruttato la sua grande corsa e la sua capacità di piazzare la palla pur senza troppa potenza per disinnescare l’aggressività iniziale della sua avversaria, vero punto forte in questa fase della carriera, e farla muovere tanto lungo il campo trovandola spesso fuori posizione e facendola sbagliare più del dovuto. Nel secondo parziale, però, Serena ha trovato quella marcia in più che dal 2-3 le ha dato 4 game di fila e nel terzo è uscita vincente dal vero braccio di ferro che ha spaccato la partita, quando sull’1-1 ha salvato 4 palle break in un game di 16 punti e ha poi breakkato l’avversaria, allungando sul 4-1 e ipotecando la vittoria.
Settimana comunque da incorniciare per Bouzkova, che ora sarà già a un passo dalla top-50. Serena, invece, è pronta alla quarta finale dal suo rientro in campo post-parto, la prima al di fuori di uno Slam. Diceva che per ritrovare se stessa, la fiducia e il tennis per competere veramente con le più forti in questa fase doveva giocare molte più partite di quello che aveva fatto fino al Roland Garros. Non c’è troppo da stupirsi per una nuova finale dopo Wimbledon, la seconda consecutiva, viste le qualità che porta in campo, ma ora vorrebbe chiudere il cerchio. Certo, tutt’altro che facile visto chi sarà la sua avversaria: Andreescu, una delle migliori in assoluto nel 2019, e 15.000 canadesi sugli spalti che saranno tutti contro di lei e chissà se arriveranno a fischiarla come avvenuto con Kenin quando chiedeva spiegazioni all’arbitro per una chiamata, o le applaudiranno per infastidirla come avvenuto ieri, quando non metteva la prima o commetteva doppio fallo.
Risultati
B. Andreescu b. S. Kenin 6-4 7-6(4)
[8] S. Williams b. [Q] M. Bouzkova 1-6 6-3 6-3
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