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ATP Washington: lo show lo vince Kyrgios, finale contro Medvedev

C’è gente che è appassionata di tennis e che sostiene che sostanzialmente Nick Kyrgios è un buon giocatore, spettacolare anche, ma insomma lo sono anche Paire e Dolgopolov, Haase e Klizan non è poi il caso di fare tutte queste storie per uno bravo tutto sommato meno di Fognini. Ci sono poi gli improvvisati psicanalisti da bar o – che è lo stesso – da riviste piene di longform che pensosi compiangono il buon Nick che a parer loro, pensate un po’, nasconderebbe dietro questo suo sovrano disinteresse per le vittorie la paura dei misurarsi con se stesso. Poi però c’è il resto del mondo, che quando gioca Kyrgios molla tutto e guarda lo schermo sperando e sapendo che non sarà una partita di tennis come le altre, perché tra racchette spaccate e high five al pubblico potrà vedere colpi che solo sua maestà può pensare di realizzare. A volte, forse spesso, il risultato è deludente, ma sempre il divertimento è assicurato e non è un caso che dell’ultimo Wimbledon si ricorderanno tre partite e mezzo: la finale, una semifinale e un secondo turno, quello con protagonista Nicholas Kyrgios. Il fatto è che Kyrgios potrebbe anche essere fuori dai primi 100 ma quando gioca e con chiunque giochi l’australiano non parte mai sfavorito. Da qui a vincere c’è il mare ma rimane, anche quando perde, la sensazione di un giocatore che tra migliaia di lazzi e tweener incomprensibili riveli una potenza devastante che non può lasciare tranquillo neanche uno di quei tre, figuriamoci un top5. Tsitsipas sarà campione, forse lo è già, e il modo con cui ha condotto un match complicatissimo è appunto da futuro fuoriclasse. Ha perso per un motivo molto semplice: Nik Kyrgios è il più forte di tutti.
L’australiano ha giocato un primo set impeccabile, perdendo solo 3 (TRE) punti in cinque turni di servizio e riposandosi dopo il break ottenuto al terzo game, facendo solo vedere qui e lì dei dropshot strepitosi e dei recuperi che mettevano evidenziavano quando stavolta avesse voglia di giocare. Kyrgios ha chiuso il set con un terrificante dritto al volo, giocato sostanzialmente senza margini di sicurezza ma qui e lì nel set aveva fatto vedere di tutto, con particolare menzione per una volée giocata praticamente guardando da un’altra parte.
L’altro Kyrgios è emerso nel secondo set, quando dopo aver di nuovo brekkato Tsitsipas ed essersi portato avanti 2-0 l’australiano ha gestito molto male il ritorno del greco, che come detto non è l’ultimo arrivato. Tanto per smentire ancora gli improvvisati studiosi del subconscio semplicemente a Kyrgios sono saltati i nervi, e a farne le spese è stata la solita racchetta, insieme al secondo set, perché a Tsitsipas lo batti se stai sul pezzo non se cominci una tua battaglia contro il mondo. Anche in questo caso il catalogo è stato il solito, con il povero giudice di sedia costretto anche a somministrare il penalty point.
Kyrgios si è ripreso in tempo e anche il terzo set è stato un succedersi di colpi splendidi e di divertimento col pubblico, e nonostante fosse stato Tsitsipas ad avere l’unica palla break del set, annullata in modo meraviglioso da Kyrgios, con una palla corta, l’australiano è sempre sembrato in controllo. Il che non è che basti naturalmente, ma sul 5-1 del tiebreak e due servizi la questione pareva risolta. Naturalmente no, perché Kyrgios tirava una seconda a più di 200 km/h e faceva rientrate Tsitsipas in partita, tant’è che era lui ad avere il match point sul 6-5. Nick l’annullava con una buona prima e poi saliva 7-6, con Tsitsipas che ricambiava la cortesia. Sul 7 pari però Tsitsipas sbagliava la volée decisiva, Nick chiedeva ad uno spettatore da quale parte battere e poi chiudeva un dritto meno terrificante di quello del primo set ma ugualmente definitivo.
Partita molto bella come forse si evince, con due tipi che avrebbero di tutto per ripetere questo match in bel altri palcoscenici, anche non troppo lontani da Washington. Se Tsitsipas pare interessato alla questione su Kyrgios graverà sempre il solito interrogativo: gli interesserà davvero?

Semifinali

N. Kyrgios b. [1] S. Tsitsipas 6-4 3-6 7-6(7)
[3] D. Medvedev b. [LL] P. Gojowczyk 6-2 6-2

Roberto Salerno

Nato a Palermo, ho scritto un paio di racconti, vari saggi, circa 700 articoli di tennis, ma vado fiero solo di qualche flash, di una in particolare. Sono stato inviato non è tutto questo granché. "è favorevole ad un discorso democratico, in cui tutti parlano e poi lui spiega i motivi per cui gli altri hanno torto"

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Roberto Salerno

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