A. Zverev b. N. Basilashvili 7-5 5-7 7-6(6)
Alexander Zverev ha vendicato la sconfitta subita due settimane fa ad Amburgo da Nikoloz Basilashvili e lo ha superato al termine di un’altra infinita battaglia chiusa al tie-break del terzo set conquistando i quarti di finale a Montreal e, forse, compiendo finalmente il primo passo verso l’uscita dal tunnel nel quale è intrappolato da mesi. Zverev è partito bene con il break messo a segno nel terzo game dopo aver tenuto a zero il suo primo e unico turno di battuta.
Il set sembrava in discesa per lui ma ha subito virato dall’altra parte con l’immediato contro break anch’esso a zero. Basilashvili ha adottato una tattica più aggressiva mentre il tedesco ha puntato difendersi e a costruire gioco in attesa del momento buono per colpire. Nel settimo game il tedesco, aggressivo e propositivo, ha trascinato il suo avversario ai vantaggi che si è difeso con le unghie rimandando il momento. Nel nono game però l’occasione si è ripresentata e Zverev ha messo a segno il break a zero garantendosi l’opportunità per servire per il set.
Ma tre doppi falli con una buona dose di regali hanno costretto Zverev a restituire immediatamente il servizio. La situazione è diventata surreale con errori assurdi da una parte e dall’altra a uccidere il gioco. Nell’undicesimo game però Zverev ha cambiato marcia siglando un passante senza precedenti con un rovescio lungo linea che ha accarezzato la riga sulla palla break, strappando il servizio al georgiano e garantendosi l’opportunità di servire per il set. Quattro ace, un doppio fallo e non si è giocato.
Alla ripresa del gioco nel secondo parziale, il tedesco ha continuato a fare gioco senza però un filo logico. Un’alternanza di errori e colpi vincenti e sporadici hanno permesso al georgiano di strappargli il servizio a zero nel secondo game. Basilashvili però non ha saputo ammazzare il match restituendo subito il servizio con altrettanti gratuiti commessi senza un motivo apparente. Superate le turbolenze iniziali, i servizi hanno fatto la loro parte condizionando gli scambi che hanno offerto prevalentemente errori da una parte e dall’altra.
Nel nono game Zverev ha rievocato i tempi migliori e, giocando con grande intelligenza tattica, si è procurato tre palle break. Il georgiano ha giocato all’attacco annullando queste oltre a un’altra concessa ai vantaggi e alla fine si è salvato trovando fiducia e giocando sempre meglio. A Zverev non è più bastato lottare, l’altro ha osato di più ed è stato ripagato vincendo con merito il set. Nel terzo parziale il tema del gioco non è cambiato, entrambi hanno continuato a tirare sassate aspettando l’errore dell’altro senza uno schema di gioco vero e proprio. Zverev ha dato dall’inizio la sensazione di avere in mano la partita più dell’altro e nel primo game ha raccolto quanto seminato.
Con gran coraggio Sascha si è votato all’attacco e con una volée difficile e bellissima ha messo a segno il break. Tutto sotto controllo da parte del tedesco fino all’ottavo game quando con due doppi falli e due errori spaventosi ha restituito il servizio a zero al georgiano. Il momento è diventato delicatissimo per il tedesco che si è messo in difesa senza riuscire più a mettere in difficoltà il suo avversario, più propositivo e più consapevole dell’importanza del momento. Aggrappati ai rispettivi servizi i due sono arrivati al tie break, anch’esso caratterizzato all’inizio da uno scambio di regali. Poi però Zverev è stato più concreto e più lucido e, a differenza di quanto successo ad Amburgo, non ha regalato la partita.
[1] R. Nadal b. G. Pella 6-3 6-4
Avanza in scioltezza il numero uno del seeding, nonché favorito alla vittoria finale del torneo. Rafa Nadal conquista i quarti battendo facilmente Guido Pella in due set in cui non c’è mai stata discussione. Lo spagnolo, acciuffato subito il break, sale 3-0 nel primo, concede una manciata di punti in risposta e si prende il parziale. Nella ripresa, bissa lo strappo immediato, ma deve fare i conti col controbreak dell’argentino che, menzione a lui, c’ha provato in tutti i modi possibili. Il divario è, tuttavia, incolmabile: nel game successivo, Pella perde di nuovo la battuta e il match si avvia ad una naturale conclusione.
Complici assenze eccellenti ed uscite di lusso anticipate, come Tsitsipas e Nishikori, e considerato che i vari possibili pericoli sono tutti dall’altra parte, a farsi la guerra a vicenda, Nadal non dovrebbe avere eccessivi problemi. Ora troverà il nostro Fognini, che comunque le armi per impensierirlo (e in passate occasioni batterlo) le avrebbe pure. Proprio per questo, potrebbe essere interessante l’andamento, soprattutto se il ligure riuscirà a stare solido e concentrato. Il campione del Roland Garros non è certo in God Mode, l’abbiamo visto con Evans, il quale è stato avanti di un break, a due punti dal set e gli ha dato un bel po’ di fastidio. Per cui, senza troppe illusioni, sarà un incontro da non perdere.
[6] K. Khachanov b. F. Auger Aliassime 6-7(7) 7-5 6-3
Amaro, amarissimo il compleanno di Felix Auger Aliassime che, nonostante una spinta irreale del pubblico di casa, non è riuscito ad abbattere Karen Khachanov. Il gioiellino canadese l’aveva spuntata al tiratissimo tiebreak del primo e aveva preso pure il break nel secondo (prima di quell’eterna lotteria che ha visto i due prendersi e ridarsi il servizio tre volte a testa), salvo poi perdere il parziale per 7-5. Nel decisivo set, ai vantaggi prende il break e permette al russo di spiegare le ali verso i quarti di finale.
Gli altri match
Fognini non stecca contro Mannarino, anche lui senza grosse gatte da pelare, anzi, fosse stato più cinico si sarebbe risparmiato una ventina di minuti in più sul campo. Splendido Gael Monfils, che stende, addirittura con un 6-0 nel secondo, il giustiziere di Tsitsipas, Hurkacz, stanotte veramente impotente al cospetto del francese che, sul piano del gioco, gli ha letteralmente mangiato in faccia. Bautista spedisce a casa Gasquet, che, dopo la maratona di oltre tre ore contro Nishikori, non riesce a doppiare il successo e si arrende con un doppio 7-5.
Dominic Thiem, secondo favorito del torneo, ha dato il via agli incontri superando in due set Marin Cilic. I numeri dicono che l’austriaco è stato più volte con l’acqua alla gola dovendo affrontare e annullare ben nove palle break ma allo stesso tempo confermano la sua bravura nel saper giocare i punti importanti. Oltre al tie-break del primo parziale gestito sempre in vantaggio, nel secondo set Dominic ha salvato cinque palle break, delle quali tre nel secondo game. Passato avanti nel terzo game, l’austriaco ha tenuto ben chiaro l’obiettivo conservando il prezioso vantaggio senza più concedere niente e ha chiuso 6-4. Continua a convincere Daniil Medvedev che ha raggiunto i quarti di finale con un’altra prova di forza e di carattere superando agilmente in due set il cileno Cristian Garin.
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