A. Riske b. [1] A. Barty 3-6 6-2 6-3
La stagione su erba di Alison Riske racchiude sempre qualcosa di particolare, qualcosa da evidenziare. Certo, in questo 2019 sta andando sopra ogni aspettativa, come se la famosa ruota che gira, stavolta le stia dando indietro quello che poteva arrivarle fin dall’inizio di questo decennio.
Non parliamo di una fuoriclasse assoluta, ma di una grande atleta che quando mette piede sui prati riesce sempre a impennare il proprio rendimento. Al momento del tabellone, il suo nome inserito nel quarto della parte alta era un’ulteriore aggiunta a quello che già veniva considerato “il quarto della morte”, perché lei, Riske, era la perfetta mina vagante che su erba diventa veramente pericolosa.
Questa anno, poi, i numeri sono strabilianti: 14 vittorie su 15 partite, molte delle quali ottenute al terzo set, e molte delle quali contro ottime giocatrici. Donna Vekic, Belinda Bencic e ora Ashleigh Barty sono forse le vittime più eccellenti perché su erba rendono veramente bene tutte loro e ogni singola partita l’ha vista compiere una grande rimonta. 3-6 6-3 7-5 la sfida contro la croata, al primo turno, rientrando da 1-4 nel terzo set e giocando ad altissimo livello, lo stesso riproposto da 0-3 0-40 di ritardo contro Bencic, al terzo turno, in un set decisivo ripreso con un qualcosa in più che oggi ha rimesso in campo ribaltando una sfida iniziata a sole tinte australiane.
Barty al servizio, primo game del match: ace, ace, ace, ace. Una numero 1 del mondo fa così per cominciare a mettere la propria impronta sulla partita, prendendosi un primo parziale meritato e dando l’impressione di poter continuare la propria striscia vincente. Dal secondo set, però, non è più riuscita a essere molto incisiva col servizio e lì Riske è stata bravissima a cominciare a fare il suo gioco. Nulla di particolare per definirsi specialista dell’erba, come lei stessa dichiarava pochi anni fa in un’intervista alla ESPN proprio dall’All England Club, ma dando una svolta alla partita coi propri colpi longilinea e con giochi di polso che cominciavano a creare qualche crepa nella solidità dell’avversaria.
Per molti questo risultato può considerarsi sorprendente, eppure chiunque aveva seguito da vicino l’ultimo mese della giocatrice di Pittsburgh sapeva che questa era una partita che sarebbe potuta tranquillamente andare al terzo set. Riske ha preso il comando, soprattutto è stata anche aiutata dal poter servire per prima in un terzo set che partiva in grande equilibrio ma tendenza leggermente più dalla sua parte, perché al servizio non stava più tremando e Barty, a poco a poco, aveva perso il comando delle operazioni. Ashleigh dava tanto campo a Riske, che affondava i propri colpi e non sbagliava più nulla. La numero 1 del mondo, invece, era più bloccata e neppure la palla break sul 2-2 l’ha scossa, rischiando sempre più e crollando al servizio sul 3-4, con Alison che ha chiuso in trionfo.
Kiki Bertens, Vekic, Bencic, Barty. Tutte giocatrici in top-15 nella Race, la classifica dei risultati a partire dal primo gennaio, tutte battute nelle ultime 5 settimane da Riske rimontando un set di ritardo, che ancora una volta su erba ha innalzato il proprio livello e ribaltato sfide quasi chiuse a favore delle avversarie. 14 vittorie su 15 uscite, e l’unica sfida persa era quella con 2 match point mancati al primo turno di Maiorca, contro Paula Badosa Gibert. Due titoli (uno l’ITF da 100.000 dollari di Surbiton), i quarti di finale a Wimbledon. Forse si renderà conto che lei, su questa superficie, può essere veramente una grande.
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