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Wimbledon, Muchova straordinaria: la ceca vince il derby contro Pliskova 13-11 al terzo

K. Muchova b. [3] Ka. Pliskova 4-6 7-5 13-11

La giornata perfetta. Karolina Muchova ha vissuto oggi, a Wimbledon, un momento che corona un percorso cominciato ormai 10 mesi fa, quando si qualificò allo US Open da 202 del mondo e nella sorpresa generale arrivò al terzo turno eliminando anche Garbine Muguruza. Oggi, il 4-6 7-5 13-11 contro Karolina Pliskova la proietta in top-50, lì dove è giusto che una come lei, con quel gioco così brillante, bello, coinvolgente e diverso, merita di stare.

Venuta fuori dal nulla, con una carriera che a 23 anni è entrata in rampa di lancio dopo tanto tempo passato senza poter veramente sfruttare le proprie capacità a causa di un fisico un po’ troppo ballerino, che anche oggi si è presentato con una gamba fasciata, la stessa che soffre da diversi mesi a questa parte.

Eppure, malgrado anche un match point enormemente fortunato, se l’è meritata tutta. E questo sotto gli occhi di un’entusiasta Rebel Wilson, presente nel suo angolo e che l’ha conosciuta proprio a New York lo scorso anno, quando Muchova si prese le luci della ribalta e fece sorridere come su Twitter lei seguisse soltanto tre utenti: Roger Federer, Miley Cirus e, appunto, Rebel Wilson. È la sua attrice preferita, e Rebel ebbe modo di incontrarla proprio in quell’occasione. Le due si conobbero, sono diventate amiche, e oggi lei era a supportarla in una sfida che è stata terribilmente equilibrata.

Viene male pensare che una delle due dovesse perdere. Non tanto per l’incredibile terzo set, ma perché entrambe avrebbero avuto pochissimo da recriminarsi. Pliskova, però, si farà pesare ben oltre il dovuto le due chance in cui lei, col suo servizio, non è riuscita a chiudere il match. È stata a due punti, al massimo, eppure sia sul 5-4 che sull’11-10 ha avuto la battuta a disposizione. Un servizio che oggi non l’ha aiutata, al di là di quei due momenti, perché Muchova ha raccolto molto di più e la sua risposta, alla fine, ha pesato maggiormente nell’economia del match.

Un match, però, dove si è visto di tutto anche grazie al talento di Muchova, figlia di Karol Mucha, giocatore di calcio che affrontò l’Udinese nella finale di Coppa Intertoto nel 2000 con il Sigma Olomuc. Il suo gioco è molto spettacolare, stilisticamente perfetto, con grande conoscenza dei tagli e delle discese a rete. Oggi una di queste le stava costando il match quando, sulle gambe, è arrivata tardi su un passante di rovescio dell’avversaria e non ha potuto che colpirla in incrociato, regalandole una chance dell’11-10, immediatamente presa. Per sua fortuna, ma anche con un buon concentrato di bravura, ha sempre saputo riemergere dalla buca.

Inizialmente, il 6-4 subito è stato capovolto con un secondo set dove ha innalzato la spinta e ha fatto fruttare molto di più la palla corta, soluzione che ha stancato Pliskova costretta a scatti e controscatti deleteri per il suo fisico. Nella croce e delizia del suo gioco, se subisce il momento e perde l’occasione come avvenuto sul 5-3 e servizio nel secondo set, quando ha perso la battuta con qualche brutto errore, poi tende a pagarlo spegnendosi un po’. Non aveva mai giocato una partita così lunga in un’occasione del genere, e farlo mantenendo altissimo il livello di gioco era una vera incognita. È riuscita a prendersi il secondo set in maniera coraggiosa, attaccando nuovamente in risposta e spingendo col dritto, soprattutto, per conquistare il 7-5 che le è valso il set decisivo.

Lì partivano perfettamente in equilibrio, con Pliskova che era la prima ad allungare ma che sul 5-4 non ha trovato la chiusura malgrado un miracolo sul 30-40. Muchova ha preso campo, ha ritrovato spinta e coraggio, e da lì sono andate avanti per l’equivalente di un quarto set, fin quando Pliskova ha avuto modo di servire nuovamente per il match. Muchova è stata ottima nella reazione: break a zero, servizio tenuto malgrado i vantaggi, e poi immediatamente sullo 0-40 con anche una risposta vincente sul terzo punto. Al secondo match point, il nastro quasi beffardo a chiudere una grandissima partita.

Adesso, però, avrà bisogno di recuperare ogni briciolo di energia possibile, perché domani sarà di nuovo in campo nel suo primo quarto di finale Slam, contro Elina Svitolina. Si trova molto meglio dell’ucraina, su erba, ma oggi ha speso tantissimo e la numero 8 del seeding, che ha superato 6-4 6-2 Petra Martic, metterà la partita sul fisico, sulla corsa e sulla tenacia. Muchova partirà sotto, come oggi, pronta magari a un nuovo grande sgambetto.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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