Wimbledon

Wimbledon: Kerber non ingrana. La regina del 2018 abdica contro Davis

[LL] L. Davis b. [6] A. Kerber 2-6 6-2 6-1

Pesantissima sconfitta per Angelique Kerber, che lascia il torneo di Wimbledon già al secondo turno, precipitando fuori dalla top-10 e abdicando in una partita che sembrava incanalata nella sua direzione.

Non si può neanche parlare di passaggio a vuoto, probabilmente, perché a conti fatti non è mai piaciuta nell’ultimo periodo, così come nel match d’esordio contro Tatjana Maria. Aumentando l’analisi, al di là di una partita “da Kerber” contro Halep a Eastbourne, la tedesca non ha veramente mai convinto da quando è rientrata dalla storta alla caviglia.

Difficile dire sia solo questo, però, perché nel 2-6 6-2 6-1 subito contro Lauren Davis, oltretutto in tabellone come lucky loser, c’è anche un crollo mentale molto evidente procurato dai tanti game persi in cui ha avuto chance, dall’inizio del secondo set. Perfetta, invece, la statunitense soprattutto dal punto di vista del coraggio e dell’aggressiva, continuando a rubare il tempo alla più quotata avversaria e lasciandola spesso ferma. Tantissimi i rovesci non rigiocati, colpi piatti e penetranti, un po’ a dar l’idea di una palla da biliardo colpita e diretta in buca.

È stata la sua giornata, a ripagare anche della sfortuna di quella sfida epica contro Simona Halep persa nel 2018 a Melbourne, un 15-13 al terzo set in cui successe di tutto e lei, Davis, ebbe tre match point consecutivi che non riuscì a sfruttare. Fu una partita da capogiro, con la rumena reduce dalla caviglia giratasi al primo turno e che andò in debito di energie e lei che, quando al terzo set si ritrovavano a oltranza, dovette chiamare un medical time out perché servendo le si era spezzata un’unghia del piede. Perse quella partita e da lì sparì, finendo addirittura oltre le prime 200 del mondo.

È ripartita in autunno, si è riconquistata il posto in top-100 e malgrado la sfortuna di non essersi qualificata per il tabellone principale la sorte questa volta le ha fatto un regalone. La ruota gira. E Kerber, che lo scorso anno non fu irresistibile nei primi turni ma riuscì a emergere e a crescere col passare del tempo, quest anno non aveva dato alcuna vera speranza di partire tra le vere favorite per il titolo. È vero che veniva da una finale a Eastbourne, ma guardando il tabellone non giocò la semifinale e faticò nei due match che precedettero quel 6-4 6-3 a Simona Halep, che probabilmente ci ha tratto tutti in inganno. La vera Kerber è un’altra.

Diego Barbiani

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