Non ci sono alibi per Ashleigh Barty, che in conferenza stampa ha commentato la sconfitta per 3-6 6-2 6-3 contro Alison Riske negli ottavi di finale di Wimbledon.
“È una brutta sconfitta, difficile da mandar giù” ha detto la numero 1 WTA, che eppure era partita benissimo: “Il mio primo set è stato ottimo, impattavo molto bene la palla, servivo alla grande”.
Poi però sono cominciati i problemi. Nel secondo parziale a fare la differenza, in lei, è stata soprattutto una percentuale di prime palle sotto al 50% (si è fermata al 42%). “Purtroppo è così in queste situazioni” ha commentato, “perché lei su questa superficie è estremamente pericolosa e io non ho saputo proporle lo stesso livello che avevo avuto fin lì. So che ero calata, so che la mia percentuale non è stata sufficiente a contrastarla. Non avevo grande efficacia, aumentavano le mie seconde, e lei ha migliorato la lettura di queste soluzioni”. Barty ha poi detto che questa percentuale così bassa è forse la cosa che oggi le da più fastidio.
“Nel complesso non penso di aver giocato male” ha detto, “nei momenti pesanti mi sentivo presente in campo. Alison è stata migliore di me oggi. È dura per me, oggi, ma ho perso contro una giocatrice migliore. Non penso di dovermi veramente bocciare, ma nei momenti chiave non sono riuscita a prevalere e lei merita di essere ai quarti di finale, ha giocato in maniera magnifica
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