Una partita che non è mai veramente iniziata.
Ci si aspettava una battaglia, considerando le grandi capacità di movimento della Halep e il cinismo di Serena Williams nei colpi di inizio gioco.
Fin dall’inizio è stato chiaro che l’equilibrio era tutto dalla parte della rumena: sempre lei a muovere il gioco, sempre lei a comandare lo scambio, spostare una Serena oggi troppo fallosa e sopraffatta dalla fame e dalla determinazione di un’avversaria oggi davvero perfetta.
Purtroppo per la Williams oggi il servizio non ha mai davvero funzionato e dato fastidio alla Halep che poi confessa: “Prima del match ho avuto mal di stomaco per il nervosismo ma sono riuscita a giocare il miglior match della mia carriera”.
Concorda Serena, che davanti a Kate e alla sua amica Meghan, ammette: “Oggi non ho potuto far niente, lei ha giocato da aliena”.
La Halep ha iniziato a credere di poter vincere il torneo nel momento in cui, durante il torneo, ha imparato a muoversi meglio sull’erba, acquisendo così una fiducia e una solidità imbattibili qui.
Sfuma così il ventiquattresimo Slam della Williams che subisce la terza sconfitta in finale in due anni: dalla Kerber, dalla Osaka e ora dalla Halep.
Simona, finalmente, non sarà più considerata solo una “terraiola”: l’emozione in lei è evidente ma ha lavorato sodo per avere in mano ora quel Piatto di Venere tanto ambito.
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