C’è tanto di storico, e impensabile, nella settimana lettone di Jurmala. Al di là delle frasi fatte, dei modi di dire alle volte un po’ gonfiati da una narrativa sempre molto al limite, immaginare pochi anni fa a un evento di tennis professionistico di così alto livello in Lettonia era utopia.
Poco interesse, soffocato da sport nazionali come il basket e l’hockey, ma anche pochissimi praticanti. Nel 2019, invece, la prima sessione serale del torneo WTA International di Jurmala ha visto in campo due tenniste locali, una di loro semifinalista Slam (US Open) e numero 11 del mondo, l’altra ex top-5 e campionessa Slam (Roland Garros).
Una settimana a due volti per le punte di diamante di un movimento ancora molto ridotto, ma che ha trovato modo di farsi notare nel panorama geo-tennistico globale anche grazie all’investimento dell’agenzia a cui fa capo l’attuale manager di Anastasia Potapova, Alexander Ostrovsky, che deteneva la licenza del vecchio torneo di Mosca (quello che lo scorso anno vide imporsi Olga Danilovic contro la stessa Potapova) e ha deciso di spostarlo qualche migliaia di chilometro più a ovest, in una location magari sconosciuta ai più ma che ha un forte legame con la Russia. Jurmala, infatti, è una cittadina sul mar baltico molto gettonata dai turisti russi, e allo stesso tempo si portava per la prima volta un torneo tennistico di alto livello in una nazione che ha avuto due tesori piovuti un po’ dal cielo.
Alla fine c’è stato un esito molto contrastante, con la gioia di Sevastova per il titolo ottenuto battendo Katarzyna Kaia (debuttante assoluta nel circuito WTA) 3-6 7-5 6-4 che ha fatto da contraltare alla delusione di Alona Ostapenko, sconfitta nel primo turno in singolare e in finale nel doppio.
Sevastova, che con questo risultato torna a soli 10 punti dalla top-10 (dovrà però affrettarsi perché a breve le usciranno i tanti punti della stagione sul cemento nord-americano), ha avuto un cammino abbastanza facilitato dalle tante uscite delle teste di serie nei primi turni e l’unica giocatrice tra le prime 120 del mondo affrontata è stata Potapova, sconfitta 6-4 6-2 in semifinale. Eppure, nell’ultimo atto, la lettone ha dovuto contrastare i tanti fantasmi dovuti alla pressione di dover vincere a tutti i costi contro una ragazza di cui nessuno sapeva nulla fino a ora. Eppure Kawa ha fatto tanto bene, passando dalle qualificazioni e spingendosi fino alla domenica conclusiva giocando piuttosto bene e portandosi addirittura un set e 2-0 avanti contro la numero 11 del mondo.
Sevastova è riuscita a reagire nel momento giusto. Aggancio sul 2-2 e braccio di ferro vinto nei game decisivi della seconda frazione, anche grazie a un brutto smash di Kawa che è rimasto a lungo nella testa della polacca. Il terzo set è stato ancora tirato punto a punto con l’allungo decisivo della lettone sul 2-2 e un buon salvataggio nel decimo game da 15-30, con il grande urlo di gioia dopo il match point e le parole al miele per l’evento, con il fidanzato-coach a bordo campo che filmava il tutto. “Ti amo” gli ha detto, “e grazie di cuore a tutti per uno dei tornei più belli che abbia mai giocato”.
Risultati
[1] A. Sevastova b. [Q] K. Kawa 3-6 7-5 6-4
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