[7] S. Halep b. [8] E. Svitolina 6-1 6-3
Una semifinale che a qualcuno poteva anche suonare “strana” per come sia stato inusuale vedere Elina Svitolina e Simona Halep fronteggiarsi a questo punto del tabellone di Wimbledon, viste le ottime caratteristiche sempre espresse su altre superfici ma quasi mai sull’erba. Eppure, un risultato che alla fine parla chiaro: Halep, con anche quel po’ di esperienza in più, ha finito per dominare.
Un 6-1 6-3 che si è allungato oltre l’ora di gioco grazie soprattutto a un primo set di 44 minuti, con tre game che hanno superato i 9 minuti e con le due che non facevano granché di diverso rispetto a quella che era la superficie. Giocavano sull’erba (in teoria, visto quanto il campo centrale di Wimbledon arrivi rovinato ai giorni finali) e Svitolina non è riuscita a fare quello che funzionava bene nei giorni precedenti: metterla sull’aspetto fisico.
Aveva mandato in tilt Maria Sakkari, Petra Martic e Karolina Muchova. Per quanto la croata stesse giocando bene, alla fine non può essere considerato un vero exploit perché lei stessa (Petra) raccontava di come facesse fatica a gestire quel match up a livello mentale. La ceca avrebbe forse avuto un giorno in più di riposo per affrontarla con qualche energia rimasta dopo la maratona di 24 ore prima contro Karolina Pliskova. Nel momento in cui oggi, per la prima volta sul campo centrale londinese, ha visto che nello scambio prolungato non aveva grandi risultati non ha avuto altro da mettere in gioco per provare a far qualcosa di diverso.
Era lei a correre, sempre, perdendo campo e non riuscendo a imporsi. Scambiavano, tanto, e molto di frequente si superavano i 9 colpi. Non era una partita da erba, ma questo era forse il dato più prevedibile. Quello meno, invece, era che si creasse questa spaccatura che potesse portare al 6-1 6-3 conclusivo che ha dato alla rumena la sua prima finale Slam su erba, forse la meno prevedibile di quelle ottenute fin qui. Ne ha avuto di più, tra qualità dei propri colpi e soluzioni vincenti dopo lunghi scambi. Ha avuto picchi di rendimento, alla fine del primo parziale e poi del secondo, che hanno di fatto dato valore al successo. Difficile però pensare a quello che potrà accadere sabato contro, molto probabilmente, una Serena Williams che avrà tutti i favori del pronostico e non solo per i 7 titoli già conquistati su questi campi.
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